Jane di Lantern Hill di Lucy Maud Montgomery

Titolo: Jane di Lantern Hill 

Autore: Lucy Maud Montgomery

Editore: Jo March

Pagine: 254

Prezzo: eur 14.00

 

Al numero 60 di Gay Street abita Jane, una bambina di 11 anni allegra e riflessiva.

La sua  fastosa dimora purtroppo è per lei una sorta di prigione. Non si corre, non si ride, non si risponde. Non si frequentano persone di altro rango, non si piange, non si fa rumore.
La nonna Kennedy gestisce la casa con rigidità e freddezza affiancata dalla sorella Gertrude, dal volto di cera, e dalla mamma di Jane, succube del genitore e soprattutto priva di marito.
Qualsiasi cosa la bambina faccia per compiacere la famiglia non riesce mai bene niente. In qualche modo sbaglia i tempi, i gesti, le parole ed ogni possibile successo si trasforma in una cocente delusione.
Un giorno arriva una lettera e l’esistenza di Jane cambia inaspettatamente. Più tardi saranno quattro parole a trasformare anche il suo cuore aprendolo alla vita
“Una giada dai capelli rossi”
E così nella quotidianità della piccola protagonista giunge anche la figura paterna che per uno scherzo del destino aveva già conosciuto pur non sapendolo.
Un papà che si scopre tenero, serio ma sognatore, con un pizzico di assurdità.
I due trovano subito un nido dove imparare a conoscersi e a volersi bene
“Era accoccolata proprio contro una ripida collina invasa dalle felci…
Sul lato della casa, si estendeva un prato di trifogli, sull’altro un boschetto di
aceri punteggiato di abeti verdi e rossi”
Lantern Hill è uno spicchio di terra incantata che guarda verso il mare. Tra le onde bianche e  blu si staglia un faro a guardia di quel luogo che sembra magico.
Qui Jane non si sente più al margine delle cose ma al loro centro.
Le giornate assumono colori e profumi nuovi.
La bambina finalmente sveste i panni grigi e la tristezza che aveva a Toronto, trasformandosi.
Questo cambiamento sarà notato e osteggiato fortemente dalla nonna una volta terminata l’estate ma oramai la scintilla ha acceso una fiamma in Jane che nessuno più potrà spegnere.
Sempre con grande sensibilità e gentilezza sarà in grado di rimescolare le carte non solo del suo futuro ma anche del passato di persone a lei care.
L’Isola del principe Edoardo, situata nel Golfo di San Lorenzo ci richiama alla mente il romanzo Anne di tetti Verdi con i frutteti in fiore, le praterie lussureggianti e le ampie distese collinari solcate da file di alberi.
Nelle descrizioni paesaggistiche la Montgomery è un’autrice veramente superlativa.
Riesce a trasformare la penna in pennello e le parole in un unico quadro dai colori vividi e brillanti.
Sin dalle prime pagine i personaggi della nonna e della mamma si sono rivelati antipatici senza possibilità di riscatto. La prima descritta tra le righe come una donna anaffettiva e senza cuore, incapace di empatia e di sensibilità. La seconda invece presentata come essere passivo e inerme, assolutamente privo di quello slancio materno che sarebbe naturale in qualsiasi madre verso il proprio figlio.
Al di là di Jane, indiscussa eroina della storia, il romanzo è popolato da tante comparse che la Montgomery contraddistingue con una precisa peculiarità per ciascuno.
Chi per il giardino, chi per una torta, una mucca, un lavoro, ognuno ha il suo posto. Un posto che Jane conosce ed impara ad amare poiché per i suoi innocenti occhi di bambina tutti i suoi nuovi amici formano insieme un mondo che non credeva potesse esistere.
Il romanzo è leggero e frizzante così come il titolo lascia presagire. Non ha pretese se non quella dell’intrattenimento leggero e piacevole. In un libro del genere è normale che ci siano dei cliché narrativi ma saperli raccontare in maniera magistrale come fa la Montgomery li rende attesi.
Si tratta di una storia fluida, senza grandi colpi di scena e ricca di romanticherie.
Sulla stessa scia avevamo letto tempo fa Pat di Silver Brush che trovate sempre qui sul blog. Lantern Hill però si è rivelato più carino forse per il paesaggio particolarmente suggestivo.
Nonostante un epilogo che già si può ravvisare sin dalle prime pagine il romanzo rimane comunque avvincente e tiene viva la curiosità. La lettura va affrontata senza aspettarsi ciò che non è poiché solo in questo modo si è in grado di goderne appieno la bellezza.
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