Un giardino che salva un’anima

Tra i muri il tempo scorre indefinito
C’è silenzio
Il corridoio è buio, le mattonelle rossicce.
Perché ti piace quella casa? Come fai a vivere così, silenzio e poco sole?
Amande, guardi l’orologio, le lancette che girano, ma la tua vita si è già fermata. Questo lo sai.
Manon
Sei la sola a tenerla in vita l’unica a serbarne il ricordo dei movimenti, del solletico sulla pancia. Solo tu l’hai sentita crescere per 8 mesi e per te quei giorni sono stati già da mamma.
Gli altri non possono aiutarti a sopportare il dolore
Lascia entrare
La luce nel tuo nero buio, la vita che non vuoi più, i ricordi quelli belli, l’affetto di chi è rimasto
Celebra
Celebra la vita che è rimasta, i ricordi ancora vividi, quello che puoi ancora costruire.
Celebra i legami, gli arrivi, i piccoli successi della semplicità.
Condividi
Condividi le sorprese, i progetti, il quotidiano.
E poi le idee, i desideri, le novità
Lascia andare
Lascia andare la morsa che ti strizza il cuore, la voglia di sparire, la tristezza, l’apatia, il desiderio di non esserci più.

“Niente può addolcire la tragica verità. Nemmeno l’immagine di un paradiso in cui si ritrovino tutti e due, in cui si incontrino e veglino su di me, in attesa che li raggiunga.

Vorrei poterci credere. Vorrei raccontarmi delle favole, cullarmi nelle illusioni, ma non funziona così.”
È un romanzo che non fa sconti, racconta le cose come stanno senza paura di impressionare, di colpire.
È una storia innanzitutto di dolore quello che non si supera, quello che non si accetta.
Quello che nulla può alleviare neanche la fede perché a volte la verità è così terribile da non poter essere edulcorata in alcuna maniera
Ci sono stati passaggi disperati, dove non c’è speranza né coraggio. La perdita di una persona amata c’è, non la puoi ignorare, non la puoi alleggerire. Te la devi sentire sulle spalle, sul cuore, nella testa.  Il romanzo la racconta nella sua straziante verità.
La fluidità della narrazione, la capacità dell’autrice di procedere con lentezza, di bilanciare il dolore, di mescolare chiaro e scuro dell’anima, ha reso il racconto splendido.
Lento, delicato, toccante e realistico. Un libro che ci ha strappato momenti di intensa emozione, altri di angoscia nel leggere nero su bianco come il nostro piccolo mondo possa scomparire da un momento all’altro senza avvisare.
Ma chi se ne va lascia una luce dietro di sé e quella ci illuminerà sempre il cuore affidandoci il compito di onorarla nel nuovo futuro.
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