Ventinove colazioni di Marcella Manghi

Titolo: Ventinove colazioni

Autore: Marcella Manghi. Emiliana d’origine ma residente a Milano, ha pubblicato diversi scritti dedicandosi al mestiere con passione e tanta ironia

Editore: Bookabook

Pagine: 81

Prezzo: eur 10.00

Copertina: ♥♥♥♥♥/5

Storia: ♥♥♥♥♥/5

Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

Questo libro è stato una ventata d’aria fresca e frizzante.

E’ proprio vero che, se c’è la penna giusta, bastano poche pagine per strapparti un sorriso ed alleggerire la giornata.

Le storie che ci racconta Marcella iniziano e finiscono con la colazione, quel momento in cui si prende fiato per affrontare la giornata. Un tempo sacro per alcuni, lento per altri, per altri ancora a scappar via e per certi irrinunciabile.
Da come si fa colazione, da quello che si dice durante la colazione, si possono capire tante cose.
Si può avvertire l’umore di chi ci sta intorno, se si borbotta, se si è chiusi in un silenzio da cattedrale, se si sbraita alla qualunque.
Si può carpirne il carattere, dall’ottimista, al logorroico, dall’ascetico fino al musone.
Si può percepire se siamo preoccupati, assonnati, se siamo persone positive che affrontano la giornata col sorriso o se siamo animali lenti che carburano con parsimonia.
” Le dinamiche fra individui-insieme, a colazione-hanno aspetti che si ripetono uguali più in grande: durante il giorno, gli anni della vita. E’ un incubatore di momenti rappresentativi di tutto quello che accadrà dopo”
La dice lunga anche cosa scegliamo a colazione e Marcella fa una panoramica indimenticabile di quelle fatte al bar, di quelle domenicali o in hotel che sono le più spassose quando il formaggio è di un giallino lavatrice e il prosciutto cotto di un rosa che neanche la cipria ci va a competere.
È colazione anche un attimo prima che ci si sieda davanti al caffè. Il momento in cui ci alziamo, la grinta che mettiamo nella camminata che ci separa dalla cucina, l’espressione che indossiamo quando incontriamo gli altri conviventi della casa.
Colazione è anche il dopo, quando usciamo per andare al lavoro o a scuola e ci investe sul pianerottolo l’avvolgente fragranza arabica tostata forte mentre magari dalle scale arriva l’odore della bollitura di zucchine e bietolole.
“L’olfatto è un senso che limita il confine: dove finisce la democrazia e inizia la dittatura?”
Anche questa è una foto che svela, per chi vuole, usi e costumi familiari.
È un quadro meraviglioso quello che viene fuori dalle colazioni di Marcella. Sono piccole finestrelle aperte all’interno delle case perché la scelta del cibo è un po’ come quella della vita.
“Il punto è che quando nella vita vedi qualcosa di buono per te, ci resti attaccato. Alle persone che ti senti vicine e ai soliti yogurt.”
Cara Marcella hai parlato anche un po’ di noi nel tuo libro. Ma non solo per la colazione.
Hai parlato di noi nelle tue frustrazioni con i figli, hai parlato di noi quando cerchi di fare una foto instagrammabile ma c’è sempre un’ombra di troppo, un pezzo di frigo sullo sfondo e non ti spieghi la perfezione di quelle che di prima mattina si fanno i pancake, tagliano frutta esotica, magicamente hanno anche le mandorle vicino al caffè.
Ci chiediamo anche noi se sia gente che esiste davvero.
Con questo tuo scritto ci hai regalato veramente tanta leggerezza, tanti sorrisi e ancora di più ci hai convinte del fatto che la vita vada guardata sempre attraverso occhi ironici.
Hai saputo mettere su carta delle scene domestiche comuni ma lo hai fatto con una mano così frizzante e simpatica da renderle uniche e indimenticabili.
Scrivi ancora, te lo chiediamo come lettrici.
Te lo chiediamo come mogli, madri, e colazioniste convinte.
Scrivi perché hai il dono di una comunicazione diretta e semplice, esilarante e piacevole.
Ogni volta che faremo colazione, non potremo che pensarti e ricordarci le tue pagine. E va a a far capire adesso a chi la fa con noi che cos’è quel sorriso che affiorerà sulle nostre labbra, perché se la sai guardare, una colazione può dire tante, ma tante cose.
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