The Witcher – Conclusione della saga

Titolo: The Witcher Vol. 6 – 7 – 8

Autore: A. Sapkowski

Traduttore: Raffaella Belletti

Editore: Nord

Prezzo : eur 14.90 ciascuno

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Sempre azzeccatissime
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5 Magiche
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5 Fluido

 

 

” …il progresso ha solo cercato di convincerci che l’oscurità non è altro che un pregiudizio che offusca la luce, che non c’è nulla da temere. Ma non è vero. C’è qualcosa da temere. Perché l’oscurità esisterà sempre, sempre. E nell’oscurità dilagherà sempre il Male, l’oscurità racchiuderà sempre zanne e artigli, morte e sangue. E ci sarà sempre bisogno degli strighi. Che possano accorrere sempre quando c’è bisogno di loro. Là da dove giunge un’invocazione d’aiuto. Là da dove vengono chiamati. Che possano accorrere, invocati con la spada in pugno. La spada il cui scintillio trapasserà l’oscurità, la cui luce disperderà le tenebre”

 

E’ una scelta consapevole quella di riunire in un unico articolo gli ultimi tre volumi della saga poiché li ho letti praticamente uno di seguito all’altro.

Era tanta la voglia di sapere come si sarebbe conclusa la lunga avventura di Geralt di Rivia che non ho preso pause.

E’ doveroso parlare separatamente del libro VI e VII rispetto a VIII. Questo perché i primi due sono una continuazione dei precedenti. La storia riprende le fila laddove si era fermata fino al calo irripetibile del sipario.

Il volume VIII invece è stato scritto 17 anni dopo la conclusione dell’epopea dello strigo quindi è un bellissimo intreccio ma che non si colloca a livello temporale con la trama che ci ha portato a “La Signora del Lago”.

Per quanto riguarda quindi i volumi che terminano la saga, meravigliosi come sempre. La storia non viene narrata sempre nella stessa maniera. A volte è il poeta Ranuncolo a ricordare, cantando le sue ballate. A volte è un narratore esterno, altre una donna importante che raccoglie tra realtà e sogno i frammenti di quanto è successo.

Ed in effetti succede proprio tanto. Personaggi nuovi che poi lasciano la scena, personaggi già incontrati anche tante pagine prima che ritornano prepotentemente. Lo scenario è molteplice, scorre velocemente sotto gli occhi del lettore.

Per questo forse ho sentito moltissimo la mancanza di una cartina che avrebbe non solo facilitato la comprensione ma anche permesso un coinvolgimento più forte.

L’intreccio fondamentalmente è sempre triplice ovvero Geralt, Yennefer e Cirilla. A quest’ultima poi vengono dedicati numerosi capitoli tanto da renderla quasi protagonista indiscussa. Non c’è da stupirsi se vi dico che i 3 presto o tardi si riuniranno ma non adagiatevi sulla certezza di sapere come andrà a finire perché l’epilogo lascia a bocca aperta e personalmente anche un po’ male.

Non mancano i classici elementi del fantasy. Mostri, magia, scontri surreali. Non mancano neanche i colpi di scena.

Sinceramente a tratti si fa un po’ fatica a seguire il filo. La lettura porta avanti e indietro nel tempo, passa da un contesto ad un altro in maniera quasi fulminea quindi massima attenzione per non rischiare di perdersi in un bosco oscuro senza trovare più la via d’uscita.

Non accennerò nulla sulla sinossi perché la scoperta è la vera chiave di volta di questa epopea stregonesca.

Piena soddisfazione e massima attesa della seconda stagione su Netflix sperando sia coinvolgente come la prima.

L’ultimo libro all’inizio mi ha innervosita perché non avevo si trattasse di un romanzo separato e scritto postumo. Dopo la delusione (perché speravo di veder ribaltato il finale del volume VII) me lo sono gustato forse con più piacere degli altri. Non c’era nessun intreccio da seguire, ma solo una ricca, densa e adrenalinica avventura dello strigo più affascinante del pianeta.

 

 

 

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