La donna dal kimono bianco – Ann Johns

Titolo: La donna dal kimono bianco

Autore: Ann Johns. Nata e cresciuta a Detroit, Ana Johns ha studiato giornalismo e lavora da oltre vent’anni del campo delle arti creative. La donna dal kimono bianco è il suo romanzo di esordio, basato su eventi realmente accaduti, anche alla sua famiglia.

Traduttore: Maria Carla Dallavalle

Collana: Narrativa

Editore: Tre60 – gennaio 2020

Pagine: 352

Prezzo: eur 15.20

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5 
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

Tori è una giornalista americana, sta attraversando un momento difficile e doloroso della sua vita.

Suo padre sta morendo.

Mentre lo assiste e lo accompagna negli ultimi momenti della sua vita,  una lettera, indirizzata al padre, chiusa e respinta al mittente, torna indietro dal Giappone.

Dopo la morte del padre, Tori si ritrova con un dolore nel cuore ed una lettera chiusa tra le mani.

Sente il bisogno di capire, intuisce che quella lettera racchiude qualcosa di importante che riguarda la vita di suo padre e forse anche la sua.

Si ritrova con un filo da seguire che la porta oltreoceano a cercare di capire cosa lega il genitore con il Giappone, e cosa è stato tenuto in segreto per molti anni.

Scoprirà che un amore giovanile, intenso e sincero ha legato suo padre a Naoko, una ragazza giapponese conosciuta dopo la seconda guerra mondiale.

Naoko è una giovane e coraggiosa ragazza che ha creduto in questo amore impossibile, ha cercato di frantumare i pregiudizi pensando ad una unione tra due universi  molto distanti. Ma purtroppo a volte solo l’amore non basta e la loro storia ha un epilogo assurdo e doloroso.

La verità è stata nascosta a Tori per molti anni, per proteggere ricordi dolorosi e per non creare altra sofferenza, ma con pazienza e amore lei riuscirà a farla emergere e lentamente verrà dissotterrata la storia segreta e passata di un padre giovane e innamorato.
Tori scoprirà così un universo lontano nel tempo, distante chilometri e una dimensione culturale sconosciuta, incomprensibile.
La storia di Naoko, seppur romanzata, ci rimanda a quel periodo difficile, agli inizi degli anni 50, in cui gli americani si trovavano in Giappone dopo la guerra.
Un Giappone sconfitto e frustrato subiva la loro presenza. Se alcuni soldati si sono innamorati con sincerità delle fragili e bellissime ragazze del posto, altrettanti ne hanno approfittato, illudendole o prendendolo con la forza.
Molte nuove vite sono state frutto di stupri e violenze. Il destino di questi bambini è stato comunque tragico e penoso, rifiutati dai giapponesi perché di razza mista, alcuni venivano fatti sparire alla nascita, altri  segregati in orfanotrofi fatiscenti con dubbie condizioni igienico sanitarie, altri ancora forse i più fortunati venivano dati in adozione.
Alcune donne tra le più coraggiose riuscivano a creare una famiglia ma erano comunque e sempre fuori posto, rifiutate dai loro cari, venivano anche mal viste dalla società perbenista americana, ed ancora peggio il destino dei loro figli.
“In realtà mi fa male il cuore. Se io e Hajme avremo dei figli succederà la stessa cosa. Con la sua pelle chiara e gli occhi a mandorla, la piccola è la testimonianza vivente che abbiamo perso la guerra, che le idee radicali dell’occidente si intromettono nelle nostre tradizioni, che gli americani hanno contaminato il nostro sangue.
Questa bambina è di razza mista, e benché innocente la sua stessa esistenza offende e spaventa i miei connazionali. “
Moltissime madri si sono viste strappare i loro figli per non vederli mai più, moltissimi sono cresciuti senza amore materno.
Un urlo silenzioso, un dolore corale ha accomunato queste donne, alcune hanno ricostruito la loro vita spezzata spostandosi, altre hanno vissuto tra il rifiuto della famiglia di origine e le ostilità della società americana.
Una storia magnifica che evoca un passato che sembra lontano e assurdo ma che invece non lo è.
La civiltà giapponese ci viene raccontata con rispetto e delicatezza, mettendo in luce anche le sue forti contraddizioni.
La narrazione sembra il tessuto di un prezioso kimono, leggera, impalpabile ed impreziosita da  decorazioni con colori decisi.
Un romanzo che si legge tutto di un fiato, che equilibra perfettamente la crudeltà dei fatti accaduti in quell’epoca con il racconto di una tenerissima storia d’amore.
Le pagine in cui si raccontano gli usi giapponesi, le tradizioni, dalla cerimonia del tè con delicate porcellane alla vestizione della sposa con il kimono,  sono incantevoli, lasciano noi occidentali stupefatti, e anche un po’ a disagio davanti tanta bellezza e delicatezza.
Una lettura consigliata agli amanti del Giappone e delle sue tradizioni e a chi ama le storie d’amore che lasciano  un piccolo vuoto nel cuore.
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