Ritratti d’Artista – Susan Vreeland

Ritratti d’Artista

Autore: Susan Vreeland

Edizione: Beat 2016

La ragazza, pallida, inerme, con gli occhi infossati e spenti, esalò il suo ultimo respiro dopo una lenta agonia. Subito si sentì un rumore affrettato, un sistemare, aprire, preparare…

C’è un uomo in piedi, davanti al letto della salma, sguardo febbrile, corpo proteso in avanti come a cercare di fermare qualcuno, qualcosa…i colori!!! Monet vuole catturare il giallo, il grigio, il blu della morte che usa sfumature tutte sue. Li vuole fermare sulla tela prima che la natura porti via tutto, prima che quei colori si spengano sul viso della sua amata compagna Camille.

L’arte possiede gli artisti, ne invade il cuore, gli occhi, la testa. Per molti è un’ossessione, uno strumento attraverso il quale vedere e vivere la realtà che li circonda. Nei quadri alcuni pittori mettono i loro sentimenti, li nascondono sotto uno sguardo più acceso, una sfumatura di imbarazzo sulle gote, una posa più audace. Così Suzanne Manet si accorge che molte delle modelle di suo marito sono state qualcosa di più, i dipinti le appaiono come testimonianza di un legame fatto di anima e corpo che non si può più cancellare.

Entriamo in una casa di campagna, disordinata, polverosa. Tubetti di ogni forma e colore aperti, consumati, nuovi, sono sparsi ovunque. Un vaso di girasoli si trova al centro del tavolo, protagonista di qualche pittura.

C’è anche una sedia di paglia in un angolo, sola come se aspettasse di essere guardata. E poi una  tela poggiata al muro, le pennellate sono veloci, scure, chiare e tutte figlie di un blu preso nelle sue sfumature più notturne. Un uomo entra dalla porta, una barba trascurata e rossiccia, una camicia a scacchi, un cappello di paglia in testa…sembra un contadino, ma a noi ricorda qualcun altro.

Un bambino, timido e solitario domanda ad un anziano e burbero signore:

“Perché continuate a dipingere sempre la stessa montagna?”

 

“Perché un uomo continua a pregare Dio? Per conoscerlo meglio. Io dipingo per conoscere la montagna, lo spettacolo che Dio dispiega davanti ai nostri occhi. Da ogni angolatura, in ogni stagione, al sole, all’ombra, in ogni circostanza della vita. Non è mai la stessa e tuttavia è sempre la stessa e sempre buona, come Dio Padre. I pittori hanno bisogno di considerare il mondo il loro catechismo”.

Il bambino risponde infine “grazie Monsieur Cézanne”.

 

Ma arte non è soltanto l’opera e l’artista. Arte è anche emozioni e sensazioni di gente comune. Gente che, nella sua inesperienza  sull’argomento, riesce a cogliere comunque il senso, il messaggio di una scultura, di un dipinto. Anche gente di umili origini, come Salvatore Bernardo, che non sanno niente di grandi nomi e che pagano con una fetta di ottimo formaggio toscano l’entrata nei musei e nelle chiese più famose del nostro paese.

Un libro di racconti, scritti in un arco di tempo lungo, che la Vreeland ha meticolosamente arricchito di curiosità e aneddoti. Come sempre, la scrittrice ha studiato e si è documentata a dovere, parlando come un’esperta d’arte ma con un linguaggio alla portata di tutti. Perché questo si cela dietro ogni storia, come l’arte sia di tutti, e da tutti possa essere apprezzata.

Bello, istruttivo, scorrevole. Abbiamo apprezzato molto la prima parte; entrare in punta di piedi nelle case dei grandi della pittura, vederli come persone comuni e capire di più la loro anima più che la loro opera è stato come andare al museo, osservare i loro quadri e sentirne la voce che ce ne svela i segreti.

Consigliato agli amanti dell’arte, della pittura e a chi vuole capire com’è nata la pennellata, la scelta del soggetto. Adatto a chi ama le biografie romanzate,  a chi vuole scavare oltre la superficie ed ama letture che ti arricchiscono con dettagli che non si trovano nel sapere comune.

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