Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop – Fannie Flagg

Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop

Autore: Fannie Flagg

Edizione: Best Bur

La signora Weems, nel “Bollettino di Whistle Stop” e l’anziana signora Threadgoode dalla casa di riposo di Rose Terrace ci raccontano la storia di un paesino in Alabama tra gli anni 30 e 80 di una grande famiglia di personaggi.

Aneddoti e vicissitudini, stralci di vita e disavventure in un’America alle prese con la Grande Depressione e la convivenza con i neri liberi, ancora soggetta a rigurgiti di razzismo.

Siamo vicino a Birmingham, una cittadina all’epoca con un tasso di analfabetismo molto alto.

Whislte Stop oltre ad essere una fermata ferroviaria che ospita poche anime e qualche negozio è anche rinomata per un Caffè gestito da due donne, Ruth e Idgie. Non si tratta di un locale come gli altri. E’ un luogo dove si respira libertà dai pregiudizi e dalle convenzioni. Un posto dove c’è spazio per chiunque, dove ci si può sentire a casa.

Un Caffè coraggioso, sdegnante dei luoghi comuni e dove si respira un’umanità vera.

Questa è la storia non solo di due donne che hanno affrontato la vita con uno scudo potente ed indistruttibile quale può essere solo quello dell’amore ma anche di tutte le persone che ruotano intorno a loro e le cui vite si intrecciano sino a formare una trama fitta e coinvolgente.

Il vecchio e di buon cuore Big George, sempre al suo  posto ma pronto a difendere le persone che ama; Artis, dalla pelle così scura da avere le gengive blue ed il suo spirito ribelle e privo di freni; Stump che ha raggiunto traguardi impensabili nonostante la sua menomazione, Frank Bennett e la sua indistruttibile disumanità, Sipsey con il mestolo sempre in mano, Smokey un perdigiorno che sotto i vestiti logori nasconde una vita difficile ed un cuore bisognoso.

E poi ci sono Ruth e Idgie, due facce dell’amore appartenenti alla stessa medaglia. L’una dolce, sensibile, delicata nei modi e nelle parole; l’altra impetuosa, energica, forte e dura come una pietra ma dall’animo umano. Loro sono il fulcro della storia.

Ed ovviamente il loro inimitabile piatto forte del Caffè:

“…pomodori verdi fritti e granturco alla panna, sei fette di pancetta affumicata, qualche cucchiaiata di fagioli di Lima e quattro enormi e leggerissimi biscotti al latticello”

 

 

Non meno importante il ruolo di Evelyn, una donna sovrappeso, delusa e stanca della vita monotona matrimoniale che incontra per caso Virginia Threadgoode in una casa di riposo. I racconti dell’anziana diventano medicina per la donna che non trova lo slancio per cambiare il suo destino. Prima curiosa, poi appassionata della storia del Caffè di Whistle Stop (ormai quasi disabitata e desolata) Evelyn trae il meglio dalle parola della sua nuova amica e riesce ad affrontare quel cambiamento che da tanto desiderava ma per il quale le mancava il coraggio.

Nelle ultime pagine, ogni singolo personaggio trova un epilogo, una fine. Ognuno arriva alla sua fermata raccogliendo i frutti di quanto seminato e lasciando un pezzetto di se nei vivi ricordi di chi racconta.

Una narrazione particolare, su due fondamentali piani paralleli. Quello del bollettino di una delle abitanti di Whistle Stop e quello dei racconti della Signora Threadgoode nella casa di riposo. Un alternanza non solo della voce narrante ma anche dell’arco temporale. Ci si sposta velocemente dagli anni 30 agli anni 80 senza perdere il filo conduttore e questa sicuramente è una capacità indiscutibile della Flagg.

Lo smarrimento iniziale per questo genere di scrittura si perde subito perché si è immersi nel fiume di personaggi e vicende che vengono raccontati, intrecciandosi gli uni con gli altri per creare quella bellissima foto che a fine libro viene data ad Evelyn e che riassume nei volti e nelle pose tutto quello che è stato detto in precedenza.

Emerge dal romanzo il disagio dell’epoca verso gli uomini di colore. Liberi sulla carta ma di fatto ancora incatenati a pregiudizi razzisti ed a trattamenti disparitari. Viene fuori la grande divisione, forse ancora terribilmente attuale, tra chi non vede differenze e chi di queste ne fa una barriera.

Consigliato a chi ama le storie ricche e semplici. A chi si lascia tentare da uno stile originale e si tuffa con l’anima nel romanzo. A chi piace la narrativa quando non è solo invenzione ma anche storia di vita vissuta. A chi è nostalgico degli anni 30, a chi ha visto il film e vuole approfondire quello che è impossibile rappresentare sulla pellicola.

 

 

mde

 

 

 

Precedente La forma dell'acqua - Daniel Kraus Successivo Ogni coincidenza ha un'anima - Fabio Stassi