La forma dell’acqua – Daniel Kraus

Titolo: La forma dell’acqua

Autore: Daniel Kraus

Editore: Tea

A Baltimora, negli anni subito dopo la II° guerra mondiale, una ragazza singolare vive in un appartamento altrettanto singolare.

Lei si chiama Elisa Esposito, è orfana, sensibile ed intelligente. E muta.

L’appartamento è un posticino vecchio e spartano nel solaio di un cinema che proietta film ininterrottamente. Alla parete opposta abita Giles, un uomo creativo ed altruista, un presunto artista fallito ancor prima di sbocciare.

Elisa ama il cinema e non è mai infastidita dal silenzio imposto della sala perché solo durante le chiassose proiezioni sul grande schermo, lei non sente il peso della sua disabilità.

 

“Quello era un luogo in cui la fantasia sommergeva  e cancellava la vita reale, dove era troppo buio per scorgere le cicatrici e dove il silenzio non era solamente accettato, ma addirittura imposto…Per due ore e quindici minuti, Elisa era tornata ad essere una persona sana”

 

Elisa lavora nel settore pulizie, turno di notte, della Occam, un colosso aerospaziale dove si svolgono esperimenti e studi più o meno leciti. Tra i laboratori che la ragazza pulisce la sera assieme a Zelda, sua amica di colore, l’F-1 è quello cui dedica tutta la sua attenzione.

Qui si trova la “Risorsa”, un essere mezzo anfibio e mezzo umano con cui, segretamente, Elisa ha iniziato a comunicare.

Alla Occam lavora anche Richard Strickland. L’uomo ha passato diciassette mesi nella jungla amazzonica e l’esperienza lo ha profondamente segnato nello spirito. La moglie Laine rimane sempre nella sua ombra, cerca di accontentarlo in maniera passiva e senza personalità.

Strickland è un uomo violento, egoista, avido di comando e potere. Per lui la “Risorsa” è la causa della sua forzata permanenza nella foresta  e di tutte quelle paure e quei demoni che gli sono rimasti dentro. La odia.

Elisa ne è invece attirata. Capisce subito che la creatura può capire, sentire. Lo fa come lei, con i gesti e la sua misteriosa natura gli permette anche di usare i colori che si sprigionano dalle sue infinite squame. E’ un essere solo, uno scherzo della natura che nessuno si sforza di comprendere. Elisa sa esattamente come si sente.

Questa comunione tra i due rompe qualsiasi differenza e pregiudizio così la ragazza decide di salvarlo dalla violenza del suo carceriere.

In maniera assolutamente avventata e poco organizzata, il piano di Elisa ha successo. Non è sola, ad aiutarla ci sono due persone che le vogliono bene.

Solo una manciata di giorni la creatura rimane nell’angusto appartamento sopra il cinema. Ma sono già importanti. Elisa comprende appieno la comunanza  che la lega a quell’essere. I suoi occhi non ne vedono più le sembianze disumane ma vanno oltre.

 

“…una cosa non umana né animalesca, una sensazione, una forza che unisce ogni cosa che sia mai esistita e che mai esisterà”

Con lui, nell’acqua della vasca da bagno, i contorni rigidi del mondo che conosciamo si ammorbidiscono e le cose assumono una forma diversa come se fossero fatti di acqua essi stessi.

Entrambi sanno che la loro felicità non può durare e che i miracoli, una volta scoperti, non posso essere imbottigliati e conservati.

In un susseguirsi di azioni e decisioni vorticose, l’acqua torbida e schiumosa di un fiume in piena sarà lo scenario della scena finale. Tutto è nato dall’acqua e tutto nell’acqua si conclude.

Emozionante! Avevamo visto il film che ci era rimasto nel cuore. Il libro (ovviamente) ancor più bello.

Ogni personaggio ha il suo passato, i suoi fantasmi. Di ognuno emerge il fardello portato sulle spalle. Il mutismo per Elisa, il razzismo per Zelda, l’omosessualità per Giles, le atrocità della guerra per Strickland.

Trama geniale, una “Belle e la Bestia” futuristico, temi importanti (razzismo, xenofobia, spionaggio), personaggi ben delineati.

In una Baltimora grigia ed intollerante, Elisa, con il suo silenzio, diventa un grido muto sull’importanza della fallibilità del pregiudizio. Inserviente devota, lavoratrice infaticabile, ragazza resiliente e sensibile, è un’eroina senza poteri se non il cuore.

“…spesso le creature più intelligenti sono quelle che fanno meno rumore”

 

Contrariamente al film, abbiamo simpatizzato subito con Laine, moglie del brutale Strickland. Una donna semplice, imprigionata nel ruolo perfetto di moglie e madre tanto da soffocare qualsiasi tipo di individualismo. Una figura disegnata per quasi tutto il corso del romanzo come secondaria e passiva che invece, alla fine, riesce a cogliere il bagliore della vita imperfetta ed afferrarlo.

Consigliato a chi ha visto il film e vuole approfondire quello che non può trasporsi sullo schermo; agli amanti di storie tra magia e realtà. Adatto a chi cerca un libro avvincente e romantico ma anche a chi vuole condire la trama leggera con spunti riflessivi e temi importanti nascosti tra le righe

 

 

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