Ogni coincidenza ha un’anima – Fabio Stassi

Titolo: Ogni coincidenza ha un’anima

Autore: Fabio Stassi

Editore: Sellerio

 

Secondo appuntamento con Vince Corso.

Vince è un biblioterapeuta. Stanco di supplenze precarie ed occasionali come professore di lettere, intraprende una nuova attività: il biblioterapeuta. Vince sostiene che per ogni male d’animo esiste un libro in grado di curare e lenire le sofferenze.

Nel suo studio, riceve e ascolta dolori di ogni tipo: del corpo, del cuore e della mente. Dopo ogni seduta è in grado di consigliare un libro che curerà ansie, paure, ossessioni, speranze deluse, desideri irrealizzati.
Al centro sempre una conoscenza smisurata della letteratura, un amore dilagante per i libri e  per i suoi personaggi che spesso sembrano dialogare con lui stesso. Vince li sente vivi, vicini, e fanno parte della sua esistenza.
Un giorno si presenta da lui una donna, sessantenne, che ha un fratello affetto da Alzheimer. La sua memoria è corrosa, i suoi discorsi sono solo frammenti.
In passato è stato un bibliofilo, un poliglotta, un conoscitore di svariate lingue e culture. Ha viaggiato in tutto il mondo collezionando libri, ricordi, oggetti preziosi ed esperienze. La sua vita è stata un mosaico di mondi diversi. Ora però la sua mente sta perdendo tutto, conserva solo frammenti spezzati, le sue frasi escono sconnesse e senza senso.
“Si sforzava, lottava con le parole come con delle bestie impazzite che non sapeva come ammansire. Ma alla fine doveva cedere, stremato. Tutto quello che riusciva a mettere in fila erano soltanto sillabe spezzate e insignificanti.”
La sorella arriva da Vince con delle frasi scritte su un foglio, frasi che vengono ripetute spesso dal fratello, con la richiesta di riuscire a individuare il libro da cui provengono, convinta che leggendogli questo libro, lui ne possa trovare beneficio.
L’impresa sembra impossibile. Vince è riluttante e non accetta l’incarico.
Nella sua testa però il tarlo della curiosità ha iniziato a rodere e non demorde. Inizia così la sua indagine con gli strumenti che possiede: la cultura, l’osservazione, la letteratura e i libri.
Vuole conoscere la realtà e ha domande che lo assillano. Così inizia la ricostruzione dei fatti.
Sarà molto complicato, ma con le sue infinite conoscenze riuscirà a tracciare una linea di verità che lo porterà a rivelazioni inaspettate.
Nel frattempo continua il suo lavoro, riceve nel suo studio chi, per paura della diversità, coltiva quasi involontariamente sentimenti di razzismo o chi, per il troppo amore per i libri, ne ha fatto quasi una indigestione, consapevole però di non esserne mai sazio.
“Di fronte a tutto quello che vorremmo leggere la nostra vita da lettori sarà sempre insignificante, è questo che prova?”
Oppure chi ha troppi ricordi che affollano la sua mente, vorrebbe disfarsene, dimenticare qualcosa ma non riesce.
“il tempo è una porta che si chiude e ha un solo verso. Tutto accade una sola volta e basta, e genera conseguenze, episodi totalmente occasionali eventualità che potevano girare in un altro modo.”
Il biblioterapeuta per ognuno trova un libro adatto che rimargina la ferita e colma i vuoti.
Vince arriverà alla soluzione del caso, entrando delicatamente nella vita del professore ormai smarrito, nel suo mondo costituito da una mirabile biblioteca che, come uno scrigno, contiene libri preziosi, oggetti provenienti da tutto il mondo ma anche segreti.
Come un gioco di scatole cinesi, la verità sarà custodita nel cuore della biblioteca e darà risposte inaspettate.
Il tutto si svolge in una Roma indolente e pigra, nel quartiere Esquilino, vicino piazza Vittorio, dove i romani ormai non ci sono più. E’ un mix di colori, profumi, spezie e multietnie,, dove la diversità non è vista come una ricchezza e dove subdolo serpeggia un odio razziale che poco si dovrebbe adattare all’indole del popolo romano.
L’autore fa vivere al lettore in maniera viva il quartiere descrivendo i particolari visivi e olfattivi.
 
Sotteterranea scorre ancora, come nel primo romanzo, la ricerca del padre da parte del protagonista, mai conosciuto. Poetico ed ironico, Vince non si arrende, continua ogni giorno a spedirgli una cartolina all’unico indirizzo che immagina possa essere quello del genitore.
Il romanzo è scorrevole, piacevole, molto originale nella costruzione della storia e dei personaggi,con un finale dolce e nostalgico.
É una miniera di riflessioni, infarcito di spunti di lettura e di approfondimenti che amplificano al lettore la voglia di leggere.
“Leggere è un’azione sovversiva una protesta permanente contro l’infelicità e l’ingiustizia”.
Consigliatissimo a chi ama la lettura, la letteratura ed i libri. Adatto a chi piacciono i gialli ambientati nel nostro paese che non hanno nulla della velocità e delle tecniche americane; a chi cerca una lettura intrigante ma senza colpi di scena. Consigliato a chi come noi si è affezionato a Vince e non vede l’ora di continuare a mettere gli occhi sulla sua vita.
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