Oltre l’inverno – Isabel Allende

Titolo: Oltre l’inverno

Autore: Isabel Allende

Edizione: Feltrinelli

 

Tre vite apparentemente ordinarie.

Una donna sulla sessantina di nome Lucia ive in un seminterrato freddo insieme ad un cane bruttino. Il proprietario nonché residente al piano sopra è un ex professore universitario in pensione che esce poco, misogino ma molto affezionato ai suoi gatti. Poi una ragazza balbuziente che fa la badante ad un bimbo disabile in una grande villa lussuosa.

Tre vite parallele.

Un gatto che beve liquido antigelo, una corsa frettolosa in ospedale, una donna che chiede compagnia, un accidentale tamponamento ed i tre protagonisti dovranno unire le forze per trovare una sistemazione di ciò che contiene il portabagagli dell’auto incidentata prima che Brooklyn si risvegli dal torpore dovuto alla bufera di neve.

Lucia, Richard ed Evelyn hanno in comune un passato molto doloroso le cui ombre continuano ad oscurare il presente.

Mentre Evelyn si scopre testimone di una disumana violenza domestica dove oltre ad una donna, né è vittima anche un bambino che non può difendersi, tutti e tre ripercorrono quello che è stato, cercando delle risposte e provando a ricominciare a vivere.

Lucia è cilena. E’ scappata da un fratello che ha smarrito la strada, che ha preferito la violenza ad un futuro di fatiche, la prepotenza al duro lavoro. Lei è stata costretta a fuggire dal suo paese, neanche avesse commesso il più terribile dei crimini. Se ne va lasciando la madre, gli amici, la casa, e sa di non potersi voltare indietro. E’ una donna ottimista, allegra, tenace. Vive con amarezza il suo umido e freddo seminterrato perché le piace la musica, le feste, la gente. Il marito che poi ha trovato, non è stato quello che sperava e solo un rancore latente rimane vivo dopo la sua morte. Caracas, il Canada, alla fine gli Stati Uniti ed un lavoro rispettabile ma a caro prezzo. Nella sua mente ogni giorno vede la madre, Lena, con appeso al collo un cartello con la foto del figlio, marciare davanti ai ministeri insieme agli altri genitori dei desaparecidos.

Anche Evelyn è vittima del sistema. Lei viveva in Guatemala, una terra dai paesaggi mozzafiato ma devastata da criminalità e corruzione. Il suo fratello più grande, come per Lucia, le ha rubato l’adolescenza, i sogni e la parola, dopo averlo visto mutilato ed impiccato per strada. Balbetta,  in cerca d’aria, incastrandosi su una sillaba sfuggente.

Molti guatemaltesi crescono nella miseria, senza leggi né eroi da emulare. Entrare nelle bande criminali è un modo per non soffrire la fame. Qui come in Cile, in Messico, la vita vale poco, e quella altrui non si difende al prezzo della propria. I narcos, i trafficanti di uomini, i politici corrotti e la polizia indifferente: questo purtroppo è lo scenario di un centro-sud America dove centinaia di persone spariscono, dove ci si fa giustizia da sé.

Il Messico è la frontiera verso una nuova vita. I coyote, coloro che si occupano del trasporto dei migranti, non hanno nulla di umano. Spietati ed avidi maneggiano persone come oggetti usati e di poco valore.

Madri alla ricerca di un cenno si stagliano all’orizzonte. Madri che vogliono sapere, che non si danno pace perché l’incertezza della morte di un figlio è peggiore della sua sicurezza.

Una storia incredibile. Ogni momento di pesantezza è controbilanciato da uno di leggerezza. La Allende è stata un perfetto moderatore. Davanti scenari agghiaccianti, che non hanno nulla di umano, si muovono tre persone zavorrate dai loro dolori.

Per non rendere pesante un racconto così crudo e reale come è stato quello dei migranti sudamericani, la scrittrice alleggerisce tutto con momenti ironici che strappano il sorriso. Lo fa mantenendo il filo della trama, facendo salti temporali che si amalgamano bene gli uni con gli altri.

Non c’è stridore, non c’é noia in questa lettura. Pochi personaggi che muovono la nostra mente e stimolano le nostre riflessioni parlandoci di centinaia di persone.

Oltre l’inverno scoprirete se Richard, Evelyn e Lucia sono riusciti a ridisegnarsi un futuro ma soprattutto, oltre l’inverno del cuore troverete come

“…non è la forza di gravità a mantenere in equilibrio l’universo, ma quella adesiva dell’amore”

 

 

 

 

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