Mr Skeffington di Elizabeth Von Arnim

Titolo: Mr Skeffington

Autore: Elizabeth Von Arnim

Editore: Bollati Boringhieri – 2018

Pagine: 287

Costo:  eur 10.62

  • Copertina: ♥/5 Accattivante
  • Storia: ♥/5 Sublime
  • Stile: /5 Unico

 

“All’approssimarsi del suo cinquantesimo compleanno Fanny, che ha da tempo divorziato da Mr Skeffington e ha vissuto molte storie senza pensare a lui, è sorpresa dal riaffiorare dei ricordi che la riportano alla propria giovinezza, quando era bella e ricca di fascino.

Per una serie di circostanze, ma anche per volontà deliberata, ritrova gli uomini che aveva conquistato un tempo: ma tutti si sono fatti una nuova vita e non intendono rimettersi in gioco. Attraverso un serie di incontri spesso esilaranti che mettono a nudo con la consueta fine sensibilità i vari aspetti del comportamento maschile, Fanny è costretta a rendersi conto del peso che ha avuto nella sua vita una bellezza ormai svanita. Se vuole sopravvivere deve confrontarsi con una diversa percezione di sé e riorganizzare la propria esistenza”

 

Non si può non aver in simpatia Fanny, una donna alle soglie dei 50 anni a cui è arrivata con ingenuità e leggerezza. Poi una malattia debilitante e la vita di sempre cessa di esistere poiché l’immagine che lo specchio le rimanda non è più quella di una affascinante donna che magnetizza su di sé tutte le attenzione ma quello di una signora pallida che si avvia verso il suo tramonto.

Fanny, che ha vissuto la bellezza appieno passando da un amore all’altro, giocando sulla sua fisicità per averla sempre vinta e per tenere banco ovunque andasse, si trova improvvisamente a fare i conti con un futuro che non sa gestire. Senza il suo charme a cosa potrà mai dedicarsi?

“Avere le guance scavate era davvero triste, ma imbellettarle in quel modo equivaleva  tramutare la tristezza in tragedia”

Dentro casa prima, in viaggio poi, tutto ciò che vede o chi incontra sembrano confermarle che il suo tempo ormai è finito, la freschezza  della giovinezza sta sbiadendo e la vita le chiede di assumere un altro ruolo.

Il problema di Fanny è che avendo sempre basato tutto sul suo fascino, non ha in mano nulla che possa sostituirlo. Non ha più giovani spasimanti pronti a corteggiarla; non ha figli a cui badare, non ha più marito, lasciato da tempo.

” …aveva trascorso degli anni meravigliosi, si disse, tentando di provare gratitudine, e forse era venuto il momento di iniziare a pagarne il prezzo. Dopo i cinquanta era inevitabile che vi fosse la resa dei conti. Ma di fronte a un presente ormai vuoto, com’era difficile sentirsi grati persino per il passato più fulgido e vissuto con pienezza! Era come se uno, sentendo fame, tentasse di saziarsi con le ottime pietanze gustate nel passato”

Smarrita, confusa, si chiede a cosa debba rivolgersi una donna arrivata ai 50 anni per sentirsi ancora parte di un contesto sociale, desiderata e utile, apprezzata e riconosciuta. Allora quale soluzione migliore se non farselo dire da chi l’aveva ammirata e idolatrata negli anni migliori?

Fanny ha avuto tante avventure, nomi che si confondono, si mescolano tra i ricordi. Alcuni di essi però sono rimasti nitidi.

Eccola ricontattare dopo tanto silenzio, chi l’aveva amata, riempita di attenzioni con il cuore pieno di speranza per un futuro che è sempre finito con un “addio” senza ripensamenti. Fanny li ricontatta con la stessa leggerezza con cui se ne era liberata, senza alcun imbarazzo, vantando quel senso di superiorità che la sua bellezza le aveva conferito da giovane. Trova figure con cui il tempo non è stato clemente, uomini che non l’hanno certo dimenticata ma che ormai sono insensibili alla sua persona.

Uomini che hanno fatto delle scelte e che non hanno voglia di rimettersi in discussione né ricordare la loro storia con lei poiché ciò significherebbe riviverne il fallimento.

Non ci sarà pertanto dialogo che possa darle quelle certezze che sta cercando, anzi troverà negli occhi di ciascuno proprio le risposte che non vuole sentire.

In lei scatta una profonda riflessione sul senso dato alla vita, su quanto nel passato il suo ruolo sia stato puramente decorativo, quanto la sua fisicità, che non passava mai inosservata, non abbia lasciato molto dietro di sé perché usata fine a sé stessa.

Cari lettori non pensate però che questa riflessione avvenga in maniera compita e malinconica, non pensate ad un’atmosfera triste né a frasi filosofiche. Nulla di tutto ciò. Fanny è una donna ironica, gioviale, non serba rancore, ama vivere semplicemente e rifugge qualsiasi serietà. E’ questo lo spirito con cui affronta l’avvicinarsi del suo compleanno e lo scoprire quanto sia sola e forse lo sia sempre stata.

Mr Skeffington, che dà il titolo al romanzo, è stato il suo unico marito, messo alla porta  come tutti gli altri corteggiatori. E’ presente dall’inizio alla fine della storia ma in una forma che il lettore non può nemmeno immaginare. Proprio intorno a lui Fanny si muove per capire come reinventarsi, come essere più furba del tempo che passa inesorabile.

Come sempre la Von Arnim si fa leggere con immenso piacere. Il suo stile così leggero e frivolo a tratti, riesce a passare attraverso argomenti molto densi senza consumare l’attenzione del lettore.

In fondo il tema della vecchiaia, per una donna il fare i conti con una fisicità che muta velocemente ma con un pubblico maschile che continua a ricercarla al massimo splendore, è un momento delicato. Un passaggio che può togliere sicurezza in sé stessi, destabilizzare con il continuo tentativo  di combattere con puri palliativi le lancette che girano.

Cosa che farà Fanny con il trucco pesante, che ormai sembra un mascherone sul suo volto vissuto, le pose da vamp che stonano sulla sua persona provata dalla malattia. Ma ella stessa, leggendo negli occhi di chi la circonda e soprattutto con la leggerezza che contraddistingue la sua indole, riesce ad afferrare la verità.

Il lettore non può non essere dalla sua parte, cogliere la sua mente vivida e brillante e non può che sorridere difronte ai tentativi maldestri, burleschi, comici di cercare risposte in uomini attempati, una volta prestanti amatori.

Un libro che si legge bene, un intreccio accurato, una prosa fluida. La Von Arnim si riconferma quella scrittrice dallo stile elegante e arguto che riesce a parlare della maturità e delle rughe così magnificamente da riuscire a fartele apprezzare.

Necessario recuperare e leggere tutte le opere.

 

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