Le basi proprio della grammatica – Manolo Trinci

Titolo: Le basi proprio della grammatica. Manuale di italiano per italiani

Autore: Manolo Trinci. Scrittore e bibliofilo. Dal 2015 gestisce su Facebook la pagina “Gram-modi” dove raccoglie errori di grammatica, vignette divertenti per spiegare le regole della nostra lingua ma anche libri che lo appassionano (con una venerazione per i testi di linguistica e grammatica, ovviamente) e aforismi. Così dialoga con una community di circa trentamila persone appassionate di libri, grammatica e scrittura.

Editore: Bompiani

 

Direttamente dall’ironico ed interessante manuale di M.Trinci, trovate qui sotto qualche pillola di grammatica che abbiamo pubblicato su Instagram per un appuntamento settimanale di sano ripasso della nostra lingua.

Come approfondimento, come via di salvezza per dubbi improvvisi o anche solo per curiosità, vi consigliamo il testo, ricco di saggezza ma raccontata in maniera amichevole e leggera.

1: NON AVRAI MAI “QUAL E’ ” CON L’APOSTROFO

2: NON NOMINARE IL NOME DI LUCA SERIANNI INVANO

3: RICORDATI CHE I PUNTINI DI SOSPENSIONE SONO SEMPRE E SOLO TRE
4: ONORA DANTE E LEOPARDI
5: NON UCCIDERE IL CONGIUNTIVO
6: NON COMMETTERE INUTILI ANGLICISMO
7: NON RUBARE L’APOSTROFO A “UN PO”
8: NON USARE ” PIUTTOSTO CHE” AL POSTO DI “OPPURE”
9: NON DESIDERARE L’APOSTROFO DOVE VA L’ACCENTO
10: NON DESIDERARE LA GRAMMATICA D’ALTRI
Non esistono leggi rigide riguardo la punteggiatura ma sicuramente qualche indicazione per non sbagliare va seguita.
– il segno di punteggiatura va SEMPRE attaccato alla parola che lo precede e SEMPRE staccato da quella che lo segue
– va usato negli elenchi, dopo un’apposizione o una interiezione
– si mette dopo il vocativo
– NON va usato dopo la congiunzione “e” che chiude un elenco
– NON va usato tra soggetto e predicato
– NON va usato prima delle parentesi
Il dubbio più grande nasce con “e” e “ma”.
Si usa la virgola per evitare ambiguità
Esempio: Sono venuti Marie e Giorgio, Sara e Marco – con la virgola si specifica trattasi di due coppie
Si usa per contrapporre
Esempio: Volevo baciarla, ma è scappata
Negli altri casi no!
C’è un po’ di confusione nei riguardi di questi due piccoli segmenti che differiscono per 1 o 2 millimetri.
Il trattino corto “-” serve per unire due nomi o aggettivi che non formano una parola  composta ad esempio la partita di calcio Roma-Lazio.
Si può usare anche per dividere in sillabe, per indicare un prefisso (pre-avviso) o un orario approssimativo (10.00-10.30)
Il trattino più lungo invece si usa per delimitare le battute di un dialogo, al posto della parentesi.
In ogni caso, NON si usa lo spazio con la lineetta corta mentre si usa sempre nel caso di quella lunga!
L’elisione e l’apostrofo.
Il termine elisione indica la caduta di una vocale di una parola seguita da un’altra che inizia sempre per vocale. Nella scrittura viene simboleggiata dall’apostrofo.
L’elisione va usata SEMPRE:
– con gli articoli “lo” e “la”
– con gli avverbi (ci, come)
– con l’articolo indeterminativo femminile “un'”
– con gli aggettivi indefiniti femminili ( nessuna, qualcuna) o dimostrativi (quello, questo, quella)
– nelle locuzioni (d’accordo, d’altronde
In alcuni casi l’elisione è facoltativa, ad esempio con i pronomi personali (mi, ti, ci).
Ricordiamo che lo spazio tra l’apostrofo e la parola successiva non va messo.
Nessuna omonimia: da, da’, dà
L’accento messo a casa cambia la parola anche se questa è formata da sole due lettere.
La sillaba “da” può scriversi in tre modi. Dobbiamo scegliere quello che fa per noi
– “da” senza accento: preposizione semplice.
Esempio: Sono uscito ora da casa
– “da’” con apostrofo: seconda persona singolare del verbo dare nella forma imperativa
-“dà” con l’accento: è la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare.
Esempio: Luca mi dà ragione
Attenzione. La sillaba “fa” non segue la stessa regola. Questa infatti non vuole né accento né apostrofo salvo se si esprime una esortazione ad agire.
Esempio: fa’ silenzio
C’entro o centro?
I verbi “centrare” e “entrare” sono diversi  e la presenza dell’apostrofo dà un diverso significato.
Se scriviamo ad esempio: “io non centro niente” vogliamo intendere di non avere mira.
Se invece vogliamo esprimere la relazione con qualcosa allora dobbiamo usare l’apostrofo.
Esempio: questa cravatta non c’entra nulla con la giacca.

Ci sono degli errori generati dal comune parlare che ci trasciniamo dietro senza saperlo.

L’abitudine al suono ha reso alcune parole sbagliate talmente corrette nel nostro quotidiano da meravigliarci del contrario. Eccone alcune:
– ACCELERARE: va con una sola “l” nonostante si pronunci rafforzandola
– ACCHITO: stessa cosa. Lo pronunciamo sovente con doppia “T” ma è errato
– A POSTO: anche qui la pronuncia ci trae in inganno. Se diciamo “apposto” intendiamo il participio passato del verbo apporre e non che sia tutto ok
– DIMENTICARE e SCORDARE: li usate anche voi indistintamente? Non si fa, il primo significa “uscire dalla mente”, il secondo “uscire dal cuore”
– METEOROLOGO: questa è la forma corretta anche se si sente spesso dire “metereologo”
Alcune parole, quando prendono il plurale, a seconda della desinenza, hanno un significato diverso.
-Bracci: di un fiume, di una gru
-Braccia: gli arti superiori
-Budelli: stretti passaggi
-Budella: gli intestini
-Corni: strumenti musicali
-Corna: degli animali
-Gridi: degli animali
-Grida: degli esseri umani
-Lenzuoli: presi singolarmente
-Lenzuola: il paio che si mette a letto
La prudenza nel prendere in prestito parole da altre lingue (latino, inglese) non è mai troppa. Tra il suono ed il significato ci può essere un abisso.
Usiamo nel parlare comune espressioni che fanno la loro figura ma di cui è bene sapere cosa vogliono dire per non dire una cosa che contraddice in realtà quello che vorremmo esprimere. Ecco un esempio fuorviante:
UNA TANTUM: si sente usare per esprimere qualche volta invece significa una volta e basta
MISSION: non si intende una missione ma più semplicemente un compito
DEADLINE: non ha nulla a che vedere con la morte, significa solo scadenza
BLOG:  un diario in rete
OPEN DAY: non è un giorno aperto bensì un giorno per incontrarsi
Un manuale di legittima difesa dagli errori grammaticali tutto da leggere!
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