La pietra di luna di Wilkie Collins

Titolo: La pietra di luna

Autore: Wilkie Collins

Editore: Bur. Nel link sul titolo trovate l’edizione Fazi poiché questa che abbiamo noi è pessima

Genere: giallo classico

Pagine: 554

Prezzo: eur 12.00

 

La pietra di luna è una gemma incastonata sulla fronte del dio indiano dalle 4 braccia che personifica appunto l’astro argenteo.

La sacralità del diamante lega il suo possesso ad una maledizione mortale per chiunque se ne impossessi.
In un passato lontano, durante un conflitto e la presenza di stranieri in terra indiana, la pietra viene rubata e giunge in Inghilterra.
Qui, per una lite familiare e un buon nome compromesso, il diamante finisce presso la famiglia Verinder in veste di regalo ma foriero di vendetta.
Lavora presso la vedova Verdinier il fedele maggiordomo Gabriele Betteredge. Sarà proprio lui a scrivere un diario per raccontare, con dovizia di particolari, cosa è avvenuto all’interno della casa, dall’arrivo del diamante alla sua scomparsa.
Una proposta di matrimonio rifiutata, un sergente che fischietta sempre la stessa canzone quando fa una scoperta, il comportamento sospetto di una cameriera e il suo tragico epilogo.
Questo ci racconterà nei suoi scritti il rispettoso Gabriele, terminando il racconto in un momento di grande pathos e soprattutto in una fase di ricerca e di interrogativi.
L’onere di accompagnare il lettore alla scoperta della verità passa a un altro componente della grande famiglia: la signorina Clack , giovane zitella timorata di Dio dalla mente chiusa e bigotta e facile a scandalizzarsi.
Sempre pronta a diffondere la fede cristiana attraverso opuscoli che lascia ovunque nelle case in cui è ospite, con lei l’attenzione si sposterà dalla pietra scomparsa ad alcuni protagonisti e al loro strano modo di agire.  Purtroppo sarà anche testimone di un lutto doloroso.
Altre figure, che non nominiamo per non togliere gusto alla lettura, si susseguono con i loro resoconti.
I diversi punti di vista che una narrazione del genere regala al lettore permettono di farsi un quadro via via più completo.
La storia si fa incalzante, articolata, densa. Un colpo di scena segue l’altro. Un sospettato diventa un attimo dopo un benefattore, una verità si trasforma in una bugia.
Simulazioni, tranelli, voltafaccia e litigi. Tutti i personaggi verranno coinvolti in un vortice di vicende che catturano il lettore con vigore.
Ad eccezione di fugaci scene, la storia si svolge nella dimora di Lady Verinder, una grande casa nelle cui stanze si cela la verità.
All’esterno un trio di figure inquietanti e inafferrabili da subito appaiono pronte a tutto pur di realizzare la loro missione.
L’epilogo sarà svelato proprio nelle ultime pagine portando il lettore ad un grande affanno.
Prima di ciò non sarà possibile capire non soltanto chi sia il colpevole ma anche le modalità con le quali è stata compiuta la malefatta.
La particolarità di questa storia consiste nell’essere inserita in una cornice narrativa. I vari diari e resoconti che troviamo all’interno simulano infatti vere e proprie testimonianze che i protagonisti danno al lettore.
Tra di loro, un uomo chiederà agli altri questo sforzo di scrittura proprio per lasciare ai posteri un racconto completo, seppure attraverso occhi differenti, di ciò che è accaduto.
Collins riesce in questo modo a rendere la storia verosimile ma la sua bravura non è solo in questo.
È maestro nel creare un senso di aspettativa e di attesa della verità, costantemente.
Il romanzo si compone di oltre 500 pagine ma in nessuna c’è mai stata perdita di attenzione. La prosa fluida, viva, l’alternarsi di brevi descrizioni a dialoghi e colpi di scena, fanno sì che il lettore sia sempre sul chi va là.
Sicuramente è stata vincente l’idea di far parlare diversi personaggi così da cambiare angolazione e linguaggio ad ogni testimonianza resa.
Tra i vari diari ce ne sono alcuni particolarmente godibili come quello del maggiordomo e della cugina delirante. Questi sono serviti ad alleggerire la lunga storia. Altri, come quelli dell’ispettore, sono più seriosi ed utili per mantenere viva la suspense.
Insomma un mix perfetto. Ancora una volta questo autore dimostra come la letteratura classica può tranquillamente concorrere se non superare quella contemporanea del suo stesso genere.
Questo romanzo è splendido, non ci abbiamo trovato nessun difetto.
L’ambientazione è suggestiva, i personaggi sono magnificamente caratterizzati, l’intreccio è geniale.
Per chi si chiede come mai tra le nostre mani ci sono spesso romanzi classici, la lettura di quest’opera  ne fornisce sicuramente le ragioni.
Una pecca in effetti c’è. Questa edizione è pessima. Carattere minuscolo, stampato male e talvolta con improvvisi ingrandimenti di alcune parole qua e là. La Fazi offre sicuramente un testo migliore.
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