La danza dell’orologio – Anne Tyler

Titolo: La danza dell’orologio

Autore: Anne Tyler. Autrice americana, vincitrice  del premio Pulitzer. Nel 1988 ha scritto numerosi romanzi. Questo è il secondo che leggiamo. Il primo è stato ” Se mai verrà il mattino”, una storia malinconica che non ci ha particolarmente coinvolto ma comunque ha lasciato la curiosità di scoprire meglio questa scrittrice.

Editore: Guanda

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

 

L’infanzia di Willa e di sua sorella non è facile. La mamma è una donna esuberante, focalizzata più sul suo ego che sulla famiglia. Alterna momenti di amore smisurato per le figlie, a momenti di totale assenza sia fisica che affettiva.

Il padre di Willa, consapevole del vuoto che la moglie crea, cerca di minimizzare ogni suo comportamento, tentando di sopperire con una forzata allegria e una apparente indifferenza.
Willa ha una sorellina (Elaine) , ancora più fragile di lei, e per questo nei momenti in cui la madre scappa da casa si sostituisce a lei assumendo la figura di una mammina.
La rassicura dicendole che la mamma “vuole solo del tempo per pensare“, e che presto tornerà.
I ritorni della madre sono un cielo sereno dopo un temporale, Willa ed Elaine ne vengono travolte, e sono inondate di energia.
Ma il loro cuore rimane crepato e fragile.
Elaine diventerà una donna cinica, sfuggente, egoista, concentrata solo sulla protezione di sé stessa.
Willa, crescendo invece, sarà sempre accomodante, morbida, proiettata più sulla felicità degli altri che sulla propria.
Sposa molto giovane Derek, un giovanotto vivace e volitivo. La sua bellezza, il suo fascino, il suo despotismo sottile e la sua prepotenza ben camuffata la imprigionano.
Si ritroverà presto innamorata, sposata e con due figli. Neanche si renderà conto di aver abbandonato progetti, studi, ed eventuali possibilità di realizzazione personale, perché le scelte di Derek sono più ovvie e più naturali.
Un tragico incidente la renderàl vedova.
La vita continuerà a scorrere, i figli cresceranno comunque e prenderanno la loro strada, quasi anaffetivi. Diventeranno due adulti assenti e lontani e Willa non potrà fare nulla,si troverà di nuovo a confrontarsi con il suo vuoto interiore, con la sua solitudine,che neanche Peter, il suo secondo marito potrà colmare.
Per una casualità però la sua vita subisce un cambiamento e Willa si trova forse per la prima volta a sentire qualcosa nel suo cuore.
L’incontro con una strampalata famiglia e Cheryl, una dolcissima bambina a cui badare faranno vibrare in lei alcune corde dimenticate. Ma non le sarà facile tenere tutto in bilico.
L’affetto freddo e quasi formale dei figli, l’amore costruito, poco spontaneo ed egoista di Peter, il desiderio di sentirsi utile ed amata, la dedizione per Cheryl, mettono Willa davanti ad una scelta.
Forse Willa riuscirà ad essere finalmente una persona vera, completa, piena o forse no, rimanendo impigliata tra i desideri e i bisogni degli altri.
La lettura è scorrevole e il romanzo è ben scritto e piacevole. Tuttavia la narrazione risulta a tratti davvero poco movimentata, quasi piatta, pur essendo raccontati eventi forti e dolorosi.
Il personaggio di Willa racchiude molti spunti di riflessione; la protagonista è una donna schiacciata dall’assenza di una madre, mutilata negli affetti tanto da vivere l’amore per i figli come un sentimento transitorio e lontano così come da fare scelte sentimentali discutibili.
I due uomini di Willa sono accomunati da un ‘arroganza tutta maschile, subdola e nascosta.
Sono loro a scegliere perché sicuramente lo sanno fare meglio, sono loro a dire ciò che è meglio anche per Willa. Un vero esempio di maschilismo nascosto, sotterraneo ma ben presente. L’autrice ce lo mostra chiaramente con un linguaggio semplice ed evidente.
Anche la sorella di Willa porta le cicatrici del passato, e sarebbe una figura molto interessante ma poco sviluppata nel romanzo. Così come i figli di Willa, anaffettivi e superficiali, rimangono figure nebulose  e poco definite nel racconto.
In conclusione possiamo dire che il romanzo è molto ben scritto, la storia è scadenzata ritmicamente e racchiude molti anni, la narrazione è ordinata e piacevole, ma ci sarebbe piaciuto trovare più anima nei personaggi.
Consigliato a chi ama le storie familiari, a chi desidera una lettura tranquilla che senza scossoni ci mostra pezzi di vita quotidiana.
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