Jack lo Squartatore di Denis Forasacco

 

Titolo: Jack lo Squartatore. Il più celebre serial killer della storia

Autore: Denis Forasacco

Editore: Collana del Corriere della sera. Visitate il sito ufficiale se volete reperire questo o altri libri de I grandi delitti della storia

Pagine: 159

Prezzo: eur 7.90 brossura

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

L’uomo che diventa mostro.

Il mostro che si trasforma in cannibale e che si glorifica delle sue azioni.

Jack lo squartatore, il cui volto rimane quello di un fantasma, è riuscito nel suo intento: diventare immortale.

Voleva far parlare di sé ed il suo modus operandi, così cruento e crudele, era infatti sulla bocca di tutti. Voleva stupire, e le sue eviscerazioni così accurate, con gli organi ordinati accanto al cadavere, lasciavano infatti tutti a bocca aperta. Voleva prendersi gioco di Londra e così fece con le lettere che spediva alle autorità dove ironizzava sulla sua arte e sfidava ad acciuffarlo.

Nel libro viene riportata foto e testo della missiva “Lettera dall’inferno”, uno dei documenti più discussi e studiati su questo killer.
“…Vi mando un pezzo di rene che ho cavato da una donna conservato per Voi l’altra metà me la sono fritta e mangiata era buonissima…
…provate a prendermi se ne siete capace…”
Qui lo squartatore profetizzava azioni disumane allegando sotto alcool una prova tangibile dei suoi lavoretti.
La stampa gli fece da cassa di risonanza, contribuendo ad accrescerne la fama.
La gente aveva fame del sensazionalismo di questo genere di notizie che si trasformò subito in un’attività lucrativa (come pagare per visitare le abitazioni delle vittime).
All’inizio la polizia brancolava nel buio.
Poche certezze e molti interrogativi. Si ipotizzava che Jack fosse un uomo di un’estrazione sociale non bassa poiché sapeva leggere e scrivere.
Aveva altresì conoscenza dell’anatomia umana per come sezionava i cadaveri.
Poteva quindi essere un medico o un ebreo macellaio abile nella mattanza delle carni.
Si avvicinava alla vittima senza imposizioni e, da una serie di testimonianze oculari, sembrava ben vestito.
Conosceva viuzze e vicoli del quartiere dove uccideva ma probabilmente non ci abitava.
In realtà Scotland Yard qualche idea l’aveva. Numerosi furono i sospettati ma mancava sempre la prova schiacciante in grado di fugare ogni dubbio.
Tra gli indiziati, diversi membri della famiglia reale e un pittore allievo di Degas.
Il testo tratta quest’ultimo aspetto in maniera molto meticolosa e accurata, facendosi portavoce di una delle tesi più concrete che poi è, con qualche licenza d’autore, quella proposta dal celebre film di Johnny Deep.
Libro dal peso leggero ma esaustivo, completo nel fornire un quadro di insieme tra vittime, cacciatori, e predatore.
Un dramma perfetto, con tutti gli ingredienti per una buona riuscita.
Peccato che, al sollevarsi del sipario, il protagonista sia sparito.
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