Il viaggio. Vita e avventure di Giovanni Verga di Roberto Disma

Autore: Roberto Disma

Editore: Graphofeel

Pagine: 322

Prezzo: eur 21.00

 

  • Copertina: 5♥ su 5
  • Storia: 5♥ su 5 
  • Stile: 5♥ su 5

 

Ci siamo innamorate di Verga leggendo “Storia di una capinera“. Un libro breve su un amore struggente come ce ne sono pochi in letteratura.

Al di fuori di quest’opera però, i ricordi lasciati dallo studio liceale non avevano dato grande lustro a questo scrittore dall’italiano dialettale e poco scorrevole.

Poi è arrivato Roberto Disma a farci salire su un treno per iniziare un viaggio sorprendente e illuminante di un uomo ormai ottantenne che era stato un giovane idealista, ironico e spontaneo.
Fonte: Wikipedia
Verga era un pericoloso provocatore, rifuggiva lo studio accademico a cui preferiva una formazione più libera e spontanea.
Questo spirito rivoluzionario ha caratterizzato tutta la sua vita e le sue relazioni umane.
Piacevole nell’aspetto, carismatico nei modi di fare, si faceva notare tra chi frequentava, soprattutto dalle donne.
Era molto attento alla politica e agli ideali che esaltava non facendosi remore di ritornare sulle proprie posizioni se il vento cambiava direzione e non era più convinto.
La sua passione per la scrittura lo ha accompagnato da subito. Sì costringeva in articoli giornalistici desiderando ma soprattutto avendo il bisogno di esprimere se stesso attraverso una scrittura più lunga e discorsiva come il romanzo.
È sempre stato uno scrittore, in lui una descrizione, un passaggio, si trasformavano in parole in maniera spontanea. Gli stessi testi che scriveva per le testate cittadine assomigliano più a novelle che ad articoli di giornale.
Senza saperlo ha segnato un periodo fondamentale della nostra letteratura diventandone l’emblema. Lo ha fatto con la trasparenza attraverso cui raccontava le sue storie e con la verità che narrava senza risparmio.
Se avessimo letto questa biografia romanzata ai tempi del liceo, questo autore ci sarebbe entrato nel cuore tanti anni fa.
L’approccio, l’angolazione con la quale ci si avvicina ad uno scrittore sono determinanti.
Avremmo conosciuto un Verga molto umano, che viaggiava in treno guardando Benedetto Croce e aspettando di ricevere quel pacco che teneva sulle ginocchia.
Avremmo scoperto un giovane raramente impacciato che confessa impavido il suo amore impossibile ad una giovane novizia.
Il romanzo è molto scorrevole e procede veloce nel raccontare la crescita del protagonista. È stato particolarmente interessante, oltre che sorprendente, utilizzare estratti delle opere dello stesso Verga, contestualizzandole per raccontarne la biografia.
Questa scelta permette al lettore di tenere unite le due figure, del letterato e dell’uomo, come facce di una stessa medaglia.
Sicuramente una conoscenza pregressa di Verga e delle sue opere avrebbe dato ancor piu soddisfazione alla lettura ma per noi che non l’avevamo è stata molto godibile comunque.
L’epilogo è particolare e conferma il fatto di essere davanti ad uno scrittore dalla frizzante personalità.
Felicità di aver letto e riscoperto questo personaggio. Questo libro ci ha regalato occhi nuovi con cui volgerci a lui.
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