Storie di Abissi, Lacerazioni e Mostri nascosti di F.Paiocchi

Titolo: Storie di Abissi, Lacerazioni e Mostri nascosti

Autore: Francesca Paiocchi. Giovane e già altamente promettente

Editore: Edikit

Pagine: 80

Prezzo: eur 12.00 brossura

Genere: narrativa fantastica – horror

 

 

  • Copertina: 5♥ su 5
  • Storia: 5♥ su 5
  • Stile: 5♥ su 5

 

Quando scende la notte, il buio spalanca le sue fauci per inghiottire tutte le sfumature.

Le creature dell’ombra si risvegliano.

L’oscurità si chiude intorno alla giovane Nellie, come un lenzuolo.

Prima che le forme perdano qualsiasi contorno e che i sentieri diventino voragine oscure, sa che deve cercare un rifugio.

La salvezza non permette scelte.
Dopo una ripida salita, una piccola casa rocciosa illumina l’oscurità con una tenue luce verde.
Circondata da quello che sembra un cerchio magico di pietre, la minuscola e modesta dimora sembra essere l’unico modo per la giovane Nellie di sfuggire alla notte.
Varcata la porta si dispiega un ambiente impolverato ma non abbandonato. Ci sono tappeti logori, una scrivania, mobili consunti e grandi scaffalature che ospitano gli oggetti più disparati: da vecchi volumi a cimeli bizzarri, da teschi a scrigni.
Non fidatevi di un luogo accogliente, stoffe colorate, librerie popolose, comode poltrone…
Si dice che le anime delle persone uccise di morte violenta restino intrappolate in un limbo, sofferenti in cerca di un’uscita. La loro agonia supera le tenebre e riesce a farsi sentire dai vivi.
Il brivido della disperazione, l’apnea dell’agonia, l’odore pungente della marcescenza. Un semplice oggetto può catalizzare una sofferenza indicibile.
“Quando strinse la fiamma, apri la bocca. Quel suono è sempre qui, sempre nelle mie orecchie. Ossa rotte, pelle tesa e spezzata.”
Quello che sembra un rifugio, a saperlo ascoltare, potrebbe trasformarsi in un antro senza barlume di salvezza.
Questa storia l’abbiamo divorata in un giorno non per le poche pagine da cui è composta ma per il ritmo incalzante della narrazione.
Descrizioni accurate e studiate,  un’atmosfera cupa e oppressiva. Nell’intreccio la tecnica del detto-non detto è perfetta per creare inquietudine e lasciare che l’immaginazione vada oltre le parole.
Grande capacità narrativa unita a delle illustrazioni veramente strepitose fanno di questo racconto un testo perfetto nel suo genere.
Memorie incastonate nei muri, nel soffitto. Una casa come uno scrigno, non di tesori ma di dolori e tormenti.
La vera protagonista è proprio lei.  Mura scarne e mattoni logori che racchiudono un mondo parallelo assolutamente impensabile da fuori.
Una lettura disturbante che ha dato non poca soddisfazione oltre a una buona dose di paura.
Complimenti e ammirazione per la giovane scrittrice Francesca Paiocchi che un con questo esordio lascia il segno.
La teniamo d’occhio perché il suo prossimo lavoro va assolutamente letto.
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