Il parassita di Arthur Conan Doyle

Titolo: Il parassita

Autore: Sir Arthir Conan Doyle

Editore: Caravaggio

Pagine: 144

Prezzo: eur 10.36 su IBS in brossura

 

 

Il professor Gilroy è un giovane intuitivo e sensibile, fortemente devoto alla scienza esatta.

Suggestioni e sensazioni gli sono di poco interesse
“come un cattivo odore o una nota stonata”.
La serata a casa dell’amico Wilson, psicologo, e la conoscenza di Miss Penclosa non promettono niente di buono.
La donna, dallo sguardo felino, pratica l’ipnosi.
Come si fa a superare lo scetticismo verso una determinata esperienza se non provandola sulla propria pelle?
Cosa c’è di meglio nel comprendere se non lo sperimentare?
Questo tentativo però si trasformerà in un terribile errore.
La mente del brillante dottore, normalmente così pragmatica e scientifica, verrà attaccata da un parassita subdolo che, silentemente, si impossesserà del suo volere trasformandolo in una marionetta nelle sue mani.
Un parassita che non conosce pietà e che è disposto a tutto.
Il giovane medico non dovrà solo liberarsene ma anche ricostruire tutto ciò che esso ha distrutto.
Un romanzo breve, scritto come un diario, che mantiene fino all’ultima pagina un’atmosfera cupa e di attesa.
Il male è palpabile, l’angoscia del protagonista esce dalle pagine e si posa sul lettore.
Un’angoscia latente, realistica da cui la forza di volontà e la tenacia della vittima dirompono prepotentemente.
Lo stile di Doyle, conosciuto attraverso altre opere, rimane piacevole e appagante. Preciso, limpido, scorrevole, dice il necessario, creare quadri narrativi efficaci.
L’unico neo sta proprio nella brevità della storia di cui sarebbe stato bello leggere molto di più.
La Caravaggio, casa editrice che ha curato questa stampa, conferma grande attenzione per dettagli quali la traduzione, la grafica delle pagine. Tutto ciò rende il libro ancora più piacevole
Non avevamo dubbi prima di leggerlo, non ne abbiamo ora. Doyle si conferma grande sapiente scrittore.
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