Gli anni al contrario di Nadia Terranova

Titolo: Gli anni al contrario

Autore: Nadia Terranova. Di lei ricordiamo il bellissimo romanzo “Addio ai fantasmi” arrivato alla finale del premio Strega 2019

Editore: Einaudi – 2019

Pagine: 144

Prezzo: eur 11.00

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Mediocre
  • Storia: ♥♥♥♥♥/ Dolce
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5 Splendido

 

 

Giovanni ed Aurora si conoscono all’università di Messina.

Siamo negli anni 70 e la politica, le idee ferventi, l’entusiasmo della sinistra sono i protagonisti di quei giorni.

Aurora viene da una famiglia cattolica di destra con un padre “fascistissimo” che le permette di studiare solo perché non ha scelte, visti i risultati ottimi in pagella della figlia.

Giovanni viene da una famiglia di sinistra, cresciuto tra ideali di lotta e libertà, poche regole e molta politica.
Ma l’amore non sente ragioni e mescola i loro animi, facendoli innamorare perdutamente.
Giovanni e Aurora si sposano, con lei incinta, pieni di progetti, di orizzonti da scrutare, di ideologie da discutere.
Pieni di compagni da ospitare e con cui condividere collettivi e riunioni politiche.
Ma la realtà li fredda. Si crea tra loro una distanza sempre maggiore, un crepa lunga e profonda si apre nel loro rapporto.
La nascita di Mara non risolve nessun problema, anche se sarà la fonte di un amore nuovo che li accomunerà per molti aspetti.
Giovanni ha bisogno di ideali, sente pulsare il richiamo della lotta, il desiderio di dissentire e di sentirsi parte attiva di un gruppo. Vuole fortemente essere un compagno e far sentire la sua voce. Per questo a tratti scompare per partecipare a manifestazioni, per perdersi nei suoi pensieri e nelle sue ideologie politiche.
Aurora si occupa di Mara, ma non le basta. Rivendica la sua autonomia intellettuale e per questo ricomincia a studiare,  dedicandosi in maniera totale.
L’amore c’è, ma non basta, la distanza aumenta, le incomprensioni pure. Giovanni e Aurora si lasciano e si riprendono ancora una volta. Lo strazio continua accentuato anche dalla malattia di Giovanni.
Un epilogo duro e freddo concluderà la storia.
Con un linguaggio pulito, a tratti magico, l’autrice ci regala una storia di vita, amore, sofferenza e ideali.
Una storia che ci fa riflettere su molte cose.
Giovanni sente dentro di sé l’ideale politico come un dovere irrinunciabile che sembra venire prima di ogni altra cosa. Non può vivere senza lottare contro il potere, contro uno stato che non sente suo. Non può abbandonare i suoi compagni anche se ha una figlia, non può far tacere la sua coscienza politica con nulla.
Fa parte di sé stesso, è la sua essenza.
Lo studio dei grandi politici, la conoscenza delle ideologie e la loro continua disquisizione sono la sua vita.
Siamo negli anni 70 e la mente dei giovani non è solo sesso libero e droga, ma è soprattutto pensiero politico, voglia di agire.
Anche Aurora porta in sé i segni di quel periodo, rispondendo ai divieti del padre con i nove in pagella, usando lo studio come arma di emancipazione.
Ha capito che l’unica via di uscita da un padre autoritario e opprimente è l’istruzione, l’unica scappatoia per togliersi di dosso il controllo del genitore ed andare verso una propria autonomia è lo studio, l’unica via per sentirsi forte ed essere svincolata e dipendente da legami che le fanno male è l’istruzione.
Così continua a studiare anche dopo, quando il suo amore sta naufragando, quando ha perso la felicità dei vent’anni.
Aurora sa che lo studio è l’unica scialuppa di salvataggio.
Così erano molti dei giovani degli anni 70, attivi con il desiderio di cambiare il mondo, con lo sguardo invincibile, con la lotta nel sangue, con la febbre di autonomia.
Lettura consigliatissima agli amatori degli anni 70 ma anche alle generazioni successive che quell’epoca non hanno potuto assaporarla.
Se cercate una storia autentica in cui i sentimenti sono i protagonisti allora date una possibilità a questo libro. La penna della Terranova non è la prima volta che ci lascia appagate.
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