The Witcher. Il tempo della guerra. Vol 4 – A.Sapkowski

Titolo: The Witcher. Il tempo della guerra. Vol IV°

Autore:  A.Sapkowski

Traduttore: Raffaella Belletti

Editore: Nord – collana Le stelle – marzo 2020

Pagine: 431

Prezzo: eur 14.90

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Ad hoc
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5 Coinvolgente
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5 Fluido

 

Il regno di Cintra è considerato importante dal punto di vista strategico e politico.

Sapere in vita la principessa Cirilla, legittima erede al trono, costituisce una minaccia per i progetti dei 4 Regni. Ora lei è in viaggio in incognito verso Artuza, la famosa scuola di maghe. Gira voce che sia morta e così si deve credere.

L’istituto ove è diretta sorge su una roccia, da lontano somigliante a una prigione così isolata dal resto delle abitazioni. Da lì non si può uscire a piacimento, né può entrare chi non ne fa parte.

Il Consiglio dei maghi si riunisce a Garstang, circondato da un blocco magico che annulla qualsiasi incantesimo avvenga all’esterno. Poco distante si erge Tor Lara, la torre dei Gabbiani, legata con teletrasporto alla torre delle Rondini e pericolosa per i forti influssi magnetici incontrollabili.

Mentre Yennefer e Ciri raggiungono Aretuza, anche Geralt di Rivia si aggira nei paraggi. Il Lupo bianco sa che Ciri è ricercata e vuole proteggerla a tutti i costi. Come crediamo abbiate letto negli altri 3 volumi, sapete già che il Witcher è legato alla ragazzina dal destino.

In un locale nascosto da una finta parete un nano senza gambe e un compare lavorano su documenti antichi, pergamene introvabili, alberi genealogici. Stanno cercando risposte alla profezia del Sangue Antico, per capire perché Ciri non solo è così importante per tutti ma perché sembra essere dotata di una potenza che neanche lei stessa sa di avere.

Con orrore e poco prima di essere barbaramente uccisi, i due riportano alla luce la diavolessa Falka, la sua malvagità, la crudeltà che un tempo sterminò orrore sulla terra. La maledizione della sua stirpe purtroppo continua ed il legame con Ciri comincia ad essere chiaro.

“…guerra a tutto ciò che vive. Guerra a tutto ciò che prende fuoco. Dovete lasciarvi dietro terra bruciata”

Nella parte centrale del volume, dopo un crescendo emotivo, il lettore viene trascinato ad un ritmo sostenuto, in uno scontro epocale che non lascia rifiatare. Vedrete come le pagine verranno sfogliate animosamente, il fiato sospeso, gli occhi sgranati quasi ad afferrare le parole più velocemente e scoprire come va a finire.

Come sapete, amici di Carezzedicarta, non c’è gusto a trasformare la sinossi di un libro in un riassunto pedissequo delle vicende. Il gusto, soprattutto nel fantasy, sta proprio nel sapere poco e scoprire gradualmente.

Non possiamo dirvi che poco di più dopo lo scontro violento che ha preso una bella fetta della storia.

L’ultima parte del romanzo è interamente dedicata a Ciri. Ragazzina dagli occhi verdi pieni di paure e di domande, giovane guerriera pronta a tutto, piccola donna in grado di catturare l’energia cosmica in due mani.

Sola, sperduta, ignara, incontra sulla via del sangue, al tempo del disprezzo, un ristretto gruppo di combattenti, figli del dolore come lei.

“Sete. Riposo. Notte…Marcia fino al totale sfinimento, giunto molto prima del sorgere del sole. Riposo. Sonno agitato. Fame. Freddo. Mancanza di energia magica, incapacità di far comparire luce e calore. Sete che la rugiada leccata al mattino dalla lama del pugnale e dai sassi non faceva che accrescere”

Voltiamo l’ultima pagina e vorremmo afferrare già il quinto volume. Abbiamo trovato ancor più dei precedenti, una scrittura fluida e compatta, un intreccio incredibile e fitto, domande nuove, risposte necessarie, chiarimenti ma anche nuovi dubbi.

Sapkowski ha saputo rendere umani i protagonisti quel tanto che basta per farci affezionare a loro e aver bisogno di seguirli nel loro destino. Ha disegnato un mondo fantastico ma non poi così alieno per alcuni aspetti da una realtà condivisa. Avevamo avuto l’impressione, con il volume precedente, che si fosse fatto prendere la mano con nomi e collegamenti che rimaneva farraginoso seguire.

Invece il terzo volume è stato una preparazione a questo quarto che come un lampo a ciel sereno a risvegliato un coinvolgimento completo.

Quando si ha fame del libro, quando la necessità di leggere e sapere diventa così impellente, lo scrittore ha mosso le corde giuste. Non abbiamo per questo timore di affrontare i volumi rimanenti. Il quinto già in nostro possesso, gli altri in ristampa.

Tra i tre protagonisti, rimane sempre un debole per Geralt, corazza di ferro ma con un fortissimo senso del rispetto verso la vita e il prossimo. Una figura fantastica di un cavaliere delle favole, affascinante, tenebroso, apparentemente insensibile, solitario ma affamato di condivisione, di amore anche se lui ancora lo nega a sé stesso.

E Yennifer? Quanto siamo certi di sapere  da che parte sta?

“…apparve una figura che assumeva contorni e forme a ritmo fulmineo. Ranuncolo la riconobbe all’istante. Conosceva quei ricci neri scompigliati e la stella di ossidiana sul nastro di velluto. Ciò che non conosceva e che fino ad allora non aveva mai visto era quel viso. Il viso della Furia e dell’Ira, il viso della dea della Vendetta, della Distruzione e della Morte.

In conclusione, approvato a pieni voti. In questo difficile periodo in cui il nostro paese sta cercando di combattere una battaglia molto aggressiva, Sapkowski è stata una via di fuga perfetta, per il tempo della lettura, in grado di portarci lontano con la mente dalle preoccupazioni.

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