Caffè con Cristina Cassar Scalia

Buon lunedì e buon caffè.
Oggi vi vogliamo portare a Catania insieme al viceispettore Vanina Guarrasi.
Vanina si trova a Palermo, città dove ha lasciato metà del suo cuore, quando all’aeroporto Fontanarossa di Catania viene trovato un cadavere.
Si tratta di Esteban Torres, di lui si sa solo che è cubano e che è morto per un colpo di pistola dritto al cuore.
Subito dopo l’inizio delle indagini viene scoperto un altro cadavere, una donna uccisa e gettata in un pozzo.
Tra i due potrebbe esserci un nesso, e sarà Vanina e la sua squadra a scoprirlo.
Un intrigo internazionale li porterà a spaziare da Trecastagni, un piccolo paese vicino Catania, fino a Cuba e alla sua storia intrecciata con gli Stati Uniti.
Un caso complesso, ma nulla è impossibile per la compatta squadra di Vanina, coadiuvata come sempre da Patanè, commissario in pensione solo per la carta d’identità.
Ritroviamo una Vanina caparbia, intuitiva, a tratti burbera e irascibile, ma sempre con un cuore sincero e schietto, un cuore che lei stessa deve proteggere, perché troppo ha già sofferto.
La ritroviamo che con fatica cerca di seppellire un passato che invece torna sempre con dolore e prepotenza.
La ritroviamo da stringere ed abbracciare perché il suo animo non ha pace, perché non riesce a far tacere un amore troppo grande.
E poi c’è lei, città pulsante, viva e contraddittoria, Catania, che mentre da una parte ti travolge con il suo maestoso barocco,  dall’altra ti apre il respiro con un lungomare di lava e casette di pescatori. Mentre ti stordisce con odori e sapori di cibo in ogni angolo, ti regala paesaggi di silenzio e quiete alle pendici dell’Etna. Mentre il vociare del mercato del pesce sovrasta ogni cosa, ti concede il silenzio del monastero dei benedettini.
Una meravigliosa lettura, un finale inaspettato che ci fa già desiderare un altro libro.
Cristina Cassar Scalia
Edito Einaudi
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