Autore: Luca Bianchini
Editore: Mondadori
Angela vive a Trieste, città di confine dove il rimpianto per gli Asburgo ancora si sente, dove la bora spazza via tutto anche sogni e desideri. La sua è una famiglia affollata, oltre a mamma Nerina ed al Pipan, capofamiglia, ci sono Riccardo ed i gemelli.
A 19 anni, un amore travolgente e senza futuro, come succede spesso a quell’età, la tiene stretta a Pasquale, esotico calabrese, venditore di jeans, ammaliatore, latin lover e sposato. Quando Angela scopre di essere incinta, il ragazzo, nonostante sia più grande di lei, resta chiuso nei suoi pregiudizi gretti e meschini e decide di dare il cognome al bambino solo se maschio.
Ma nasce Emma. Angela è talmente delusa e amareggiata che quel poco di istinto materno che poteva fare strada in lei si perde con la fine della sua storia d’amore.
Non è interessata alla bambina anzi la incolpa di non essere quel maschietto che le avrebbe cambiato la vita e regalato Pasquale per sempre.
Decide così di buttarsi tutto alle spalle.
“Visto che non poteva essere felice, poteva almeno provare ad essere libera e per ottenerlo, Angela sarebbe stata pronta a fuggire con il primo venuto”
Lascia Trieste, sposa Ferruccio senza amore e la sua vita prosegue indisturbata.
Su binari paralleli scorrono le esistenze di Angela, che rimane bambina , mai madre, e di Emma che invece cresce velocemente sempre alla ricerca di un genitore. Nonostante l’amore che le riservano nonni e zii, la figura di una mamma prima che del papà, spinge fortemente nel suo cuoricino e cerca un’immagine che non trova.
L’incontro che avviene tra le due non porta che un ulteriore vuoto nell’animo della piccola che pensa di non essere all’altezza di Angela di cui subito si innamora.
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Emma custodisce nel suo intimo l’immagine della madre,la protegge ed automaticamente si protegge dall’ amara realtà; non va mai fino in fondo al problema, la giustifica, la ama , la cerca.
Cristallizza i pochi ricordi dei momenti insieme, li fissa, li amplifica e se li fa bastare .
E così diventa adulta, affamata di amore e felicità.
Il racconto è fatto di attese, di aspettative deluse, di promesse non mantenute .
A Pasquale vengono date tante occasioni di riscatto per mostrarsi uomo. Ma quando il danno fatto è grande, rimane più facile stare fermi che correre a cambiarlo.
Angela anche potrebbe uscire dal suo egoismo ,dal suo infantilismo, dal suo egocentrismo ma il suo spessore umano è quello e neanche ci prova ad essere quello che dovrebbe. Si nasconde dietro scuse banali, dietro motivi inesistenti e rimane mediocremente a vivere al margine della vita della figlia ed in attesa di un sogno da ragazzina.
Emma, ormai donna, fa le sue scelte, i suoi errori. Cade inizialmente in una storia sbagliata e senza futuro ma la nascita di Benedetta la riporta con i piedi a terra. Anche lei spesso poco matura e responsabile, è comunque più giudiziosa e razionale della madre.
Un’occasione per Pasquale ed Angela, un nuovo ed inaspettato uomo per Emma e le sorti delle due donne, sempre alla ricerca ma senza mai arrivare ad una conclusione, sembrano volgere ad una stabilità.
Il racconto rimane sospeso su un piano in superficie, il tono è sempre leggero anche in momenti drammatici. Le tematiche ci sono ma non vengono né sviluppate dal narratore né dai dialoghi.
Ci sono tante idee, tanti argomenti anche particolarmente delicati, tante situazioni di vita comune però tutto viene solo sfiorato dalla penna.
Un modo quasi banale di sdrammatizzare, se questo era l’intento. Lo stile, per noi, è risultato poco adatto a descrivere i contenuti del libro. La sensazione è che dentro l’animo dello scrittore ci siano state tematiche importanti ma che la sua penna non le abbia gestite come avrebbero meritato.
A ciò si aggiunge una particolare antipatica per Angela, la cui immaturità perdura durante tutto il racconto senza mai riscattarsi.
In finale questo romanzo non ci ha convinte, non è scattato il feeling con nessun personaggio.
Sentimenti intensi, come la maternità, l’abbandono, la crescita, la responsabilità genitoriale, l’amore non possono essere liquidati cosi superficialmente.
A beneficio dell’autore possiamo dire che ci ha voluto mostrare un aspetto insolito e spigoloso degli esseri umani. Sottolineare come essere madre non è per tutte la stessa cosa e che l’amore può essere inteso con milioni di accezioni.
Vogliamo per questo dare a Bianchini una seconda occasione nella nostra libreria con un altro dei suoi scritti, appena possibile.
Non consigliato!