Titolo: Il nostro momento imperfetto
Autore: Federica Bosco
Editore: Garzanti
Conosciamo veramente la persona che abbiamo al nostro fianco? Anni di convivenza ci mettono al riparo da brutte sorprese, colpi di scena?
La risposta è NO.
Della persona che abbiamo scelto, come compagno di vita, conosciamo le abitudini, i gusti, un certo numero di cose tangibili ma i suoi desideri inaccessibili, le sue pulsioni più intime, gli istinti…quelli non li conosciamo se non quando già sono passati, ed allora è troppo tardi.
Proviamo a pensare a come ci sentiremmo se trovassimo un indizio inconfutabile, così per caso, che ci sbatta in faccia, come una doccia fredda, che siamo state tradite.
E’ una bomba che scoppia, è un cuore che va in frantumi, è un sibilo sordo nelle orecchie.
“Corri stupida, mettiti in salvo, non cercare più, non sapere più. Ogni cosa che scopri è un cuore che crolla, ogni cosa che sai muori di più”
Il tradimento si può perdonare? Chi lo ha subito non si fida più, e se non si fida controlla, pedina, viviseziona e rinfaccia sempre, in ogni momento.
Questo è quello che è successo a Torino, ad Alessandra. Quarantacinque anni, insegnante universitaria, convivente da quattro anni con Nicola ed in procinto di sposarlo.
Nicola viene cacciato via. La rabbia vince.
Poi subentra il dolore, la nostalgia, la speranza di riprovare. Alessandra questa chance se la prende ma non funziona e rimane di nuovo sola per la seconda volta.
Intanto Gaia, sua sorella, le affida i figli quando può e mentre fa la zia, incontra Lorenzo.
E’ un uomo con una ex moglie e una figlia adolescente, viziata, da cui si fa comandare a bacchetta per non essere schiacciato dai sensi di colpa. E’ un ottimista, un restauratore di sentimenti, che sa trasformare il dramma in qualcosa di positivo.
Non è facile per Alessandra frequentare Lorenzo dopo la sfiducia e la rabbia che prova per tutto il genere maschile. Non è facile aprire un dialogo con Greta che è spocchiosa e capricciosa. Non lo è ancor di più se unito alla gestione di Tobia e Apollo.
I due nipotini sono educati e tranquilli ma risentono molto della poca stabilità con cui la madre li ha sempre fatti vivere, perché eternamente impegnata in imprese folli che poi si rivelano un fiasco.
Neanche i genitori di Alessandra stanno passando un momento tranquillo. Quando anche la loro stabilità viene meno e la famiglia si disgrega, la donna si sente frustrata e con le spalle al muro.
E quando tutti ti deludono non vuoi provarci più, non credi più a niente. Cerchi vecchi amori traditori, cerchi vecchie amiche disoneste, elemosinando briciole di affetto.
” Nel mucchio di sassi si nasconde sempre un diamante”
e se non provi a cercare lo hai perso in partenza.
Per Alessandra però, ogni momento studiato, anelato, pensato e costruito alla perfezione si rivela sempre essere imperfetto e trasformarsi in un problema.
La vita con Lorenzo è costellata di infiniti ostacoli. Una serie di situazioni portano a galla un dolore profondo per la mancata maternità. Alessandra si sente incompleta eppure fa continuamente la mamma a figli non suoi.
I figli sono la salvezza, l’amore assoluto da cui non ci si può difendere e che tutto sottomette. Presto Alessandra capisce che l’amore materno non è quello che dipende dal DNA ma quello di chi li cresce i bambini.
Saranno proprio Greta, Tobia e Apollo a determinare le scelte da fare e direzionare le vite di tutti. Loro così giovani, così innocenti eppure col potere di cambiare il mondo.
Bisogna credere fermamente nelle seconde chance, credere che la vita offra occasioni adatte e che a noi spetti la decisione se afferrarle o meno.
Alessandra così giusta, così prevedibile da sembrare monotona e scontata.
Alessandra che accusa i colpi di tutti e rimane sempre pronta ad aiutare.
Un’ex moglie perfida, un’adolescente insopportabile, un padre latitante, due nipoti tristi ed una sorella fuori di testa. Chissà se una donna come lei sarà in grado di gestire tutti i disastri e i contrattempi che il destino le ha posto davanti.
Una lettura romantica, tenera e ricca di colpi di scena. Quando rilassi le spalle e pensi di sapere cosa leggerai nelle pagine a venire, la Bosco ti sorprende e lo fa sino alla fine del romanzo.
Se le disavventure ed il susseguirsi di infiniti momenti imperfetti possono far pensare ad una storia pessimista in realtà è tutto il contrario. Alessandra, la protagonista, è un esempio di chi cade e si rialza, di chi cerca sempre con lo sguardo la luce per uscire dal tunnel.
E’ una donna che inizialmente ci ha fatto rabbia per le sue debolezze, per la sua fiducia incrollabile che sembrava ingenuità ai massimi livelli. Invece, pagina dopo pagina, ci siamo affezionate.
Incrollabile, coerente, sensibile ed umana.
Forse un po’ inverosimile Lorenzo. Un principe azzurro stagionato di quelli che fai fatica a credere che esistano veramente.
La Bosco ci regala una storia che può essere un po’ di tutti; in cui convergono numerose problematiche familiari come la separazione, la crisi di coppia, l’educazione dei figli. Momenti difficili da gestire, da decidere, bilanciati da altri emotivamente coinvolgenti. Una storia che ti entra nel cuore e non molli fino a che non sai come va a finire.
Consigliato alle donne che hanno perso la speranza di amare ed essere amate, di ricostruirsi una vita di affetti che non ha età. Consigliato a chi cerca una storia coinvolgente, movimentata ed ironica. Consigliato un po’ a tutte le lettrici perché forse un pizzico di “Alessandra” c’è in ognuna di noi.