Il barbecue – Liane Moriarty

Il barbecue

Autore: Liane Moriarty

Editore: Mondadori

 

C’erano una volta una mamma ed un papà innamorati delle loro figlie, Ruby ed Holly. Piccole e vivaci, le bimbe assorbivano gran parte delle loro energie. E poi il lavoro, la spesa, l’ordine a casa sempre da rincorrere. Le giornate finivano presto, si crollava a letto stanchi con già in mente i programmi del giorno dopo: scuola, parco giochi, dentista.
Così il tempo scivolava via, e portava con se la complicità dei primi anni da sposati di Clementine e Sam. Si portava via la lucentezza dei loro sguardi appassionati e la voglia di scambiarsi parole, idee, progetti.
Ma il matrimonio è anche questo.
Sam cercava di fare carriera a lavoro, meritarsi il titolo di capofamiglia, Clementine cercava di ritornare in sintonia con il suo violoncello, per poter far parte di un’orchestra e guardare a testa alta chi, come la mamma, pensa che fare il musicista fa parte dei lavoro “poco seri”.
Allora perché non accettare un invito a casa dei vicini?Perché non allentare un po’ i ritmi e godersi un barbecue tra amici?
C’erano una volta un uomo ed una donna che si erano conosciuti durante gli studi e che da subito hanno notato quante cose avevano in comune. Quelle cose hanno continuato a crescerle insieme, meticolosamente ed alla fine si sono sposati. Erano una coppia tranquilla, ordinata e pulita, organizzata e precisa. Niente feste, pochi viaggi, nessuno scossone.
Erika ed Oliver erano educati, silenziosi, quei vicini modello che tutti vorrebbero avere ma che poi nessuno si accorge che ci sono, restano nell’ombra, cercano di non disturbare.
Loro non avevano figli, non era chiaro se per scelta o per imposizione, però erano quelle coppie con un senso genitoriale spiccato, naturale. Quelli che riescono a smuovere anche il bambino più scontroso, che hanno l’occhio clinico, sanno intrattenere. A vederli da fuori manca proprio un bambino tutto loro, li completerebbe, li renderebbe più “umani”.
Allora perché non accettare un invito a casa dei vicini? Perché non rompere la monotonia e godersi un barbecue tra amici?
C’erano una volta un marito ed una moglie che sfidavano il tempo con birre e musica a tutto volume, feste e risate continue. Una famiglia sopra le righe, che non aveva rinunciato al divertimento adolescenziale nonostante la figlia di 10 anni. Essere genitori non vuol dire offuscare la propria carica, sessuale, sociale, emotiva e così Tiffany e Vid continuavano a cercarsi come due fidanzatini, continuavano ad abbandonarsi a battute maliziose, di quelle che ti trovi in bocca quando gli ormoni adolescenziali schizzano alle stelle. Da fuori la piccola Dakota sembrava la più equilibrata, con un libro in mano e lo sguardo saggio, forse anche un po’ stonato su un visetto così giovane.
Allora perché non organizzare una serata tra amici, un barbecue per scambiare due chiacchiere?
” Questa storia inizia con un barbecue…un barbecue in un giardino normale di un quartiere normale”
Qualcosa va storto, ferma il tempo, il respiro. Qualcosa di terribile, di disumano che come un’onda gigantesca si rovescia su tutti i presenti, nessuno si salva.
Così Clementine e Sam, Tiffany e Vid, Erika ed Oliver si scontrano con sé stessi, con quello che si chiama senso di colpa. Uno stato d’animo all’inizio soporoso, silente, ma che poi mette tutto in discussione, le certezze, il non detto o non fatto. Il senso di colpa stravolge gli equilibri, mette a nudo le verità, tira fuori la parte più nascosta e te la serve su un piatto d’argento e non puoi girarti dall’altra parte.
” E’ questo che si prova. Non cambi. Non c’è una protezione speciale quando superi quella linea invisibile che divide la vita normale dal mondo parallelo dove succedono le tragedie. Succede così, semplicemente. Non diventi un’altra persona. Rimani sempre la stessa. Tutto ciò che ti circonda ha ancora lo stesso odore, lo stesso aspetto, la stessa consistenza”
Ma gli amici, come scrive la Moriarty, sono la famiglia che ci si sceglie quindi ci si può voltare le spalle, recriminare, vomitare in faccia tutto il passato mancato e negare un futuro  diverso oppure si può investire su se stessi, si può essere indulgenti ed accettare il buono che viene dalle persone che ci sono vicine cercando di smussarne gli angoli spigolosi.
Un barbecue può essere la fine di tutto ma anche l’inizio di qualcos’altro.
Un libro lento all’inizio, sembra quasi che non porti a nulla. Capitoli prima e dopo il barbecue che si alternano costringendo il lettore a mettere insieme i pezzi e creare un unico puzzle. A metà della storia però le tessere si incastrano da sole. Vai avanti avidamente, vuoi sapere cosa c’era prima del barbecue e dopo il barbecue. Vuoi capire perché una cosa cosi innocua diventa innominabile.
Lo stile è preciso, descrittivo al punto giusto e capace di incuriosire e lasciare l’attesa in sospeso per svariate pagine. Sono ben cinquecentotrentatré ma non te ne accorgi. Una dietro l’altra, prima lentamente, poi sempre più veloce.
Abbiamo apprezzato anche la leggerezza di un tema come un barbecue che richiama risate, allegria, spensieratezza  sposato con un altro tema ben più grosso e dolente. Tanti ruoli vengono messi in discussione, i genitori, marito e moglie, le migliori amiche. E nel corso della storia cadono anche alcuni luoghi comuni. Un vicino burbero e scontroso non sempre è (solo) un maleducato vedovo, a volte nasconde dolore e solitudine, una donna appariscente e vanitosa non sempre è superficiale e poco intelligente. Insomma una bellissima lettura, che, con la giuste dose dei vari ingredienti, mescola temi e situazioni diverse ed importanti spingendo a riflessioni profonde.
Consigliato!
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