Cinque settimane in pallone di Jules Verne

Cinque settimane in pallone

Autore: Jules Verne

Editore: Collezione Hetzel

 

“Gli ostacoli…sono inventati per essere vinti; quanto ai pericoli, chi può lusingarsi di evitarli? Nella vita, ogni cosa è pericolo; può essere pericolosissimo anche sedersi a tavola o mettersi il cappello in testa; d’altra parte, bisogna considerare ciò che deve accadere come cosa già avvenuta, e non vedere nell’avvenire altro che il presente, perché l’avvenire non è che un presente un po’ più lontano”

 

Il libro, pubblicato nel 1863, rappresenta l’unione fondamentale delle passioni di Verne. Da una parte gli aspetti tecnici di un viaggio(rilevazioni, cartine, localizzazioni, mezzi di trasporto) e dall’altra lo spirito avventuroso.

In questa storia infatti troviamo curiosità e dettagli  sulle spedizioni europee alla scoperta delle terre africane; la difficoltà di adeguati mezzi e talvolta l’impossibilità di farsi accettare in luoghi selvaggi e poco civilizzati.

Protagonisti di questa avventura sono il dottor Samuele Ferguson, il servitore fedele Joe e un amico Dick Kennedy. I tre partono verso l’Africa su un pallone aerostatico inventato apposta per l’occasione, alimentato a idrogeno.

La novità rispetto ai viaggi effettuati in precedenza, è dovuta all’invenzione dello stesso Ferguson di un sistema per scaldare l’idrogeno con un particolare macchinario per evitare che lo spostamento del pallone sia determinato solo dalla corrente orientale o dal lancio di zavorre a terra. Un sistema valido quest ultimo ma che accorciava di molto l’autonomia di percorrenza.

Il pallone si libra in cielo da Zanzibar,  passa sopra il Lago Vittoria, il Lago CiadAgadezTimbuktu Ségou, per terminare nella regione dell’odierno Senegal, con il mezzo ormai ridotto a brandelli

 

Durante la traversata i pericoli saranno molti. Dall’incontro con leoni feroci, con un elefante arrabbiato la cui proboscide rimarrà accidentalmente incastrata in una corda del pallone, una nuvola di cavallette. In alcuni casi i tre esploratori verranno visti dalle tribù locali come divinità provenienti dal cielo, in altri e più numerosi casi saranno invece degli invasori cui verranno indirizzate frecce e altre armi.

I tre amici soffriranno la sete nel deserto e le allucinazioni della disidratazione. Incontreranno un missionario in fin di vita, fatto prigioniero da una tribù cannibale e affronteranno una tempesta violentissima dove la natura scatena tutti i suoi elementi.

Amicizia, arguzia, ottimismo e buona volontà condiscono questa avventura dall’inizio al lieto fine.

L’edizione in nostro possesso, della Hetzel, ricca di illustrazioni disegnate da mani esperte e con una copertina in oro che riporta una ricca varietà di simboli ispirati alle esplorazioni, è integrale e poco adatta a bambini sotto i 12 anni. Questo perché nella storia sono presenti tanti tecnicismi che non renderebbero fluida la lettura al bambino.

L’avventura invece è assolutamente affascinante. Gli inconvenienti e i colpi di scena se da una parte mettono in mostra quanto la vita selvaggia possa rendere l’uomo simile agli animali, abbassandolo ad azioni ignobili, dall’altro l’amicizia, la fiducia e la lealtà che i tre protagonisti hanno uno verso l’altro è indiscutibile.

Pertanto consigliamo questa particolare edizione a ragazzi e adulti ma una più semplificata per i più piccoli. Sicuramente un testo piacevole, scorrevole, leggero ma d”effetto se si pensa che Verne con le sue descrizioni ha scoperto tratti di un continente all’epoca ancora inesplorato.

 

 

 

Precedente So che un giorno tornerai - Luca Bianchini Successivo Paris di Edward Rutherfurd