Elena di Sparta di Loreta Minutilli

Titolo: Elena di Sparta

Autore: Loreta Minutilli

Editore: Baldini Castoldi

Pubblicazione: 2019

Pag: 189

Prezzo:  ∈ 17.00

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥/5

 

Elena nasce a Sparta, e già da piccola la sua bellezza è fuori dal comune.

Viene allevata ed educata in funzione di essa. Il suo corpo perfetto, la sua pelle di velluto, i suoi occhi luminosi sono l’unica cosa che conosce e di cui preoccuparsi.
Viene data in sposa a Menelao molto giovane pur avendo subito poco più che bambina uno stupro.
Da subito non è soddisfatta della vita coniugale, la percepisce solo come una prigione, assolve solo dei doveri senza un minimo di piacere. Neanche la maternità riesce ad appagarla.
I suoi pensieri vanno oltre a desiderare qualcosa che forse esiste lontano da lì: una libertà semplice e pulita, una voglia di sentirsi leggera, non prigioniera del proprio corpo, una realizzazione di sé.
Seguirà spontaneamente Paride per andare a Troia, dove si dice che le donne siano libere di uscire e di scegliere un marito.
La fuga di Elena scatenerà una guerra lunga e sanguinosa, gli Achei si riuniranno alleati per aiutare Menelao a riportare a casa la sua sposa.
Le conseguenze saranno catastrofiche, molte famiglie saranno distrutte, molti legami saranno polverizzati, molte promesse infrante e molti sogni delusi.
La lettura di questo libro offre molte riflessioni. La più evidente che assalta subito la mente del lettore è la valenza della bellezza. Arma a doppio taglio rende potente Elena, perché sarà ammirata, desiderata, perché saprà sedurre e manipolare uomini, ma la renderà anche prigioniera. Prigioniera di quel suo ruolo “della più bella di tutte”, prigioniera del suo corpo che non deve e non può invecchiare, prigioniera della sua immagine che deve essere sempre perfetta. Perché tutti si aspettano questo da Elena.
Ma è cambiato molto ai nostri tempi? O siamo ancora ostaggio di stereotipi di bellezza, a cui ogni donna deve somigliare? Non siamo spesso giudicate proprio solo per la bellezza?
Elena è una donna inquieta, fredda, e sembra quasi arida a volte, perché desidera andare oltre le mura di Sparta, desidera sperimentare sé stessa, è bruciata da un fuoco di desiderio di indipendenza e autonomia, non vuole più obbedire a uomini.
Pagherà a caro prezzo la sua smania lasciando una figlia piccola che rivedrà solo dopo molti anni con cui sarà impossibile stabilire un contatto emotivo, lasciando anche Menelao, marito devoto e fragile, lasciando la sua casa da regina.
A volte sembra di leggere una storia dei nostri giorni, quando donne apparentemente equilibrate, improvvisamente lasciano la famiglia, strangolato da doveri domestici, asfissiate dalle richieste dei familiari e schiacciate da un quotidiano opprimente e ripetitivo.
Elena non troverà nulla di quello che desiderava a Troia, perché la libertà tanto decantata, scoprirà essere solo una libertà “concessa”, un favore che gli uomini elargiscono alle donne e che hanno il diritto di revocare quando vogliono. Ancora un concetto purtroppo presente anche ai nostri giorni.
Dopo lo sfacelo della guerra, Elena tornerà a Troia, ma non sarà più la stessa, sarà ancora più indurita, ancora più infelice, ancora più consapevole della sua condizione.
La narrazione è scorrevole, anche se a tratti può risultare un po’ fredda e distaccata. Manca un po’ di poesia e pathos.
Anche il personaggio di Elena a volte è quasi fastidioso, eccessivamente calcolatore, arido, gelido negli affetti ed apatico. Ma  forse proprio per questo capace di volgere il suo sguardo acuto ed affilato lì dove altri non sono arrivati.
Innovativa l’idea di narrare la guerra di Troia con gli occhi e le parole di una donna, così che alcuni eroi da sempre mitizzati appaiono solo uomini a volte anche ottusi, o forti in campo ma fragili nella vita familiare.
Un libro che spinge noi donne a riflettere sulle nostre potenzialità, sulla nostra condizione, sul diritto di rivendicare la nostra libertà e capacità di espressione.
Consigliato agli amanti della mitologia, della narrazione che si tiene in equilibrio tra corpo e cuore. Adatta ad un pubblico che sappia cogliere l’attualità nel passato e percepire quegli elementi, quelle dinamiche e quei giudizi che, con veste diversa, attraversano il tempo mutando solo la forma.
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