Velia, amorevole estetista delle salme – Roberta Bobbi

Titolo: Velia, amorevole estetista delle salme

Autore: Roberta Bobbi. Con alle spalle studi di teatro e drammaturgia, la Bobbi è attiva sia come attrice che come scrittrice a teatro. Questo è il suo romanzo d’esordio

Editore: La Caravella

 

Velia ogni mattina si alza, si veste con attenzione, si trucca con cura per recarsi al lavoro.

Deve essere impeccabile, non può presentarsi in disordine, cosa direbbero i suoi pazienti? Se non può curare il suo aspetto potrebbe curare il loro?
Velia lavora in ospedale, un luogo di dolore, di speranze e anche di morte.
“Si mise a pensare a tutto il fiato che era stato versato in quell’ascensore: a tutti i sospiri lunghi, di speranza e a tutti i sospiri corti, quelli di paura. Quante persone erano passate lì dentro confidando di guarire, e nello stesso tempo temendo di peggiorare?
Pensò anche a quelli che erano stati prelevati ormai morti dai reparti, infilati lì dentro e spediti all’obitorio”.
Il suo lavoro è speciale, Velia é una tanatoestetista. Si prende cura dei morti, il suo compito è delicato: ricomporne l’immagine così come erano in vita e restituirli alla famiglia per il loro estremo saluto.
Ma Velia non è solo una semplice estetista, il corpo che ha davanti è una vita da ricostruire, va osservato, letto, capito. Non c’è una ripetitività meccanica nei suoi gesti. Tutto è frutto di un’attenzione speciale che la ragazza dedica ad ogni singola salma. Davanti non c’è un corpo senza vita, c’è un corpo che la vita se la porta cucita addosso. il suo passato, le sue abitudini, sono tutte lì davanti agli occhi di Velia, gli occhi del cuore.
Velia studia anche i parenti. Quelli che aspettano fuori la stanza dove lei lavora. Li sente pregare, piangere, urlare di dolore. Li sente fremere per entrare a dare l’estremo saluto a chi non c’è più.
Velia anche da loro riesce a capire molte cose. Le parole ed i gesti si traducono in quanto erano affezionati al defunto, se lo conoscevano realmente nell’intimo.
Quando scosta il lenzuolo bianco che nasconde i corpi in un anonimato ormai inutile, Velia riesce a comprendere o ipotizzare le modalità del decesso. Il suo sguardo quasi cattura gli ultimi momenti della persona. Le sue emozioni difficilmente la tradiscono. La ragazza riesce sempre a concentrare tutta se stessa sul suo compito e, per farlo, considera quello che ha davanti un corpo che ancora ha diritto al rispetto ed alla dignità.
Le sue mani si muovono delicatamente, chiedendo permesso. Il suo carrello fornito con tutto il necessario per la pulizia e il trucco le sta sempre al fianco. Le basta uno sguardo per capire come dovrà procedere, cosa dovrà ricreare o cosa dovrà solo sistemare.
Allora con amore e cura, non solo li veste usando quanto portato dai parenti, ma li trucca, li pettina, toglie loro gli ultimi segni di sofferenza dai volti, ricompone le membra, li lava usando profumi e lozioni per togliere l’odore della morte.
“lei ci teneva tanto al suo lavoro, lo sentiva come una vocazione: restituire ai defunti i tratti sereni e distesi del sonno le procurava una gioia immensa. I familiari avrebbero conservato per sempre un’immagine bella del proprio caro, non lo avrebbero visto deformarsi sotto i loro occhi, lo avrebbero potuto salutare sereni, senza avvertire nessun fetore “
Ogni giorno ricompone salme, e ogni giorno si trova davanti a storie diverse perché ogni cadavere ha il suo vissuto che trapela anche dopo l’ultimo respiro.
Ogni salma racconta la sua vita e la sua morte. Ogni salma parla di sé anche senza voce. In ogni morte c’è la vita vissuta.
Piccoli particolari che a Velia raccontano molto.
Chi ha vissuto nell’abbandono porterà una calza smagliata o un vestito logoro, chi si è sempre curato porterà un abito adatto, elegante talvolta anche nuovo e non lesinerà ad aggiungere biancheria di pizzo; chi è stato amato porterà un completo d’occasione quasi ad esser pronti per un futuro appuntamento galante.
Velia sa captare l’essenza della vita di ognuno dei suoi cadaveri e trasferirla magicamente nell’ultima immagine, quella che rimarrà in eterno negli occhi e nei cuori dei parenti.
Questa ragazza dai capelli ribelli e dallo sguardo profondo li sente i suoi “morti”, li ascolta così tanto che le sembrerà di fare un viaggio insieme a loro, un’esperienza tra la vita e la morte.
Verrà portata in quel frangente di incertezza che è il momento del trapasso, dove la realtà della vita sembra lontana, ma quella della morte ancora non è definitiva.
Chissà se quello che sta vivendo è veramente un sogno? Forse un presagio?  Se fossero entrambe le cose, qualcuno riuscirà a svegliarla e spiegarle cosa è successo?
Mentre la vita di Velia si perde in una realtà onirica, il lettore la guarda da lontano e la segue fino alle ultime pagine del libro per capire dove porta questa strada dove anime e corpi si incontrano, vita e morte, realtà e sogno si intrecciano tra loro.
La lettura è stata scorrevole e la tematica davvero originale. Si saggia, senza filtri, il lavoro delicato che fa una tanatoestetista. Un lavoro nell’ombra eppure così importante per tutti quando si tratta di un nostro caro.
Il corpo dopo la morte non ha più le sembianze che conosciamo. Questo libro mette in luce le abilità e la cura che ci sono per ridarci non una salma ma una persona, che non mostra segni di sofferenza, che sembra dormire.
La Bobbi scrive della morte come manifestazione ultima della vita, sì, ma anche e soprattutto come un messaggio per chi resta.
Attraverso l’ultimo sguardo, l’ultimo abbraccio, l’ultimo bacio o l’ultima carezza che diamo ai nostri cari ci arriva al cuore un monito, un pensiero che ci rimarrà impresso nell’animo per sempre. Ci restituisce pace, serenità.
Vedere i propri cari belli, sereni, tranquilli ci rassicura e ci fa vivere forse un po’ meglio il distacco.
L’autrice tratta con delicatezza  un tema così difficile e spinoso, creando un racconto affascinante e curioso. Con coraggio parla del tabù della morte come solo un obitorio conosce, dando vita a infinite riflessioni.
Il viaggio onirico ed il finale inaspettato rendono il libro ancor più originale nel suo genere.
Consigliato a chi cerca letture alternative che spaziano tra realtà e sogno, lasciando aperte riflessioni e considerazioni.
Precedente Patrimonio - Philip Roth Successivo Le tre minestre - Andrea Vitali