Un terribile amore di Catherine Dunne

Titolo: Un terribile amore

Autore: Catherine Dunne. Il suo miglior libro letto rimane “La metà di niente”

Traduzione: Ada Arduini

Editore: Tea – 2019

Pagine: 398

Prezzo: eur 4,75 brossura

 

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

“Per Calista, di buona famiglia irlandese, l’amore arriva a diciassette anni, ha il volto di Alexandros, trentenne cipriota bellissimo e sicuro di sé, e la conduce a una nuova vita in un Paese straniero. Per Pilar, figlia di contadini spagnoli, l’amore è un vortice imprevisto che in un attimo ribalta un progetto inseguito per anni: lasciarsi alle spalle la miseria e l’ignoranza. Calista dovrà imparare a essere moglie e madre mentre il suo matrimonio naufraga sugli scogli della violenza e dell’inganno. Pilar, rimasta sola in una Madrid indifferente, sarà costretta alla più dura delle rinunce, e a un viaggio in quel passato che ha rinnegato. Finché un’estate le storie delle due donne convergono nel fragore di un evento senza scampo: un omicidio che ha radici più antiche di quanto possano immaginare.”

 

C’è un collegamento sottile che unisce Pilar e Calista ma è continuamente sfuggente. Quando sembra di intravederne l’inizio, esso si dissolve, vola via, non si fa afferrare.

La Dunne però, con la sua prosa meravigliosa, fa percepire al lettore che è un legame forte quello che va cercato e scoperto.
Si parla d’amore, un amore passionale, irrinunciabile come quello di Pilar. Un amore che mette paura, che leva serenità ma che nello stesso tempo crea dipendenza quello di Calista.
La loro vita sarà scandagliata da eventi importanti, dolorosi. Le due donne saranno messe alla prova e toccate negli affetti più cari.
Entrambe dall’aspetto e dai modi di fare anonimi, entrambe sempre un passo indietro, quasi nell’ombra per non dare nell’occhio. Eppure la loro caparbietà e la loro forza di volontà saranno sempre in prima linea.
C’è stato un momento nella loro vita in cui abbiamo faticato a condividerne le scelte. Si sono lasciate andare agli eventi, senza provare a cambiarli e questo ha generato subito un po’ di distacco nei loro confronti.
Sono bastate poche pagine perché l’autrice riprendesse il lettore per mano per farlo soffermare sul motivo di alcune decisioni, e sull’ineluttabilità di determinati percorsi.
Rispetto ad altri romanzi della Dunne, in questo abbiamo sentito di più il peso degli eventi rispetto a quello dei sentimenti che da sempre hanno caratterizzato il suo stile.
La sua penna, formidabile nel sviluppare e sviscerare la storia attraverso la psicologia dei personaggi, questa volta si è concentrata sui fatti, concreti e tangibili, per dare carattere alla narrazione.
L’epilogo è inaspettato e molto intenso. Abbiamo avuto la vaga sensazione che sia stato un po’ affrettato.
Avremmo forse preferito qualche pagina in più, non di spiegazione ma proprio di attesa, di prolungamento che avrebbe dato più equilibrio a tutta quanta la storia.
Tirando le somme, per il momento è sempre un sì con Catherine Dunne.
Sì perché è una prosa fluida e scorrevole.
Sì perché le sue storie sono una diversa dall’altra, popolate da personaggi femminili ben delineati e caratterizzati.
Sì perché i temi che tratta sono attuali e narrati con estrema grazia e cura.
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