Titolo: Un incantevole aprile
Autore: Elizabeth Von Arnim
Editore: Fazi
Pagine: 287
Prezzo: eur 14.25 su ibs in brossura
Genere: narrativa straniera
- Copertina: 4♥ su 5
- Storia: 4♥ su 5
- Stile: 5♥ su 5
Per sfuggire all’umida e piovosa Inghilterra ma soprattutto per mettere in pausa le amarezze e le delusioni della vita di coppia, due giovani signore inglesi affittano un castello in una suggestiva località ligure per trascorrervi il mese di aprile.
Per dimezzare le spese invitano altre due donne senza grandi selezioni ma sulla base di un semplice fiuto emotivo.
Il posto dove si trova il castello è di una bellezza inimmaginabile. La primavera è al massimo del suo splendore, i giardini sono pieni di fiori il cui profumo permea l’aria tutto il giorno.
Lontane dal quotidiano, via dal ruolo che sono abituate a interpretare e dai cliché che ne trattengono la spontaneità, ognuna delle 4 donne apre la mente a riflessioni semplici ma forse impossibili in un ambiente familiare.
Ognuna di loro riesce così a trovare risposta alle domande più recondite del proprio io, sbloccando una sincerità non sempre raggiungibile e soprattutto regalandosi nuove opportunità.
“La felicità che non chiede nulla è semplicemente accetta, respira, esiste.”
Le 4 donne che descrive la Von Arnim vivono in un’epoca lontana dalla nostra, abituate ad altri costumi e con un etichetta che oggi non esiste più.
Nonostante questo, la mirabile maestria della sua penna riesce a renderle attuali.
♥Miss Wilkins si è sempre sacrificata per il marito, riducendo la sua esistenza alle faccende domestiche e sentendosi in colpa per una qualsiasi briciola di libertà.
♥Miss Arbuthnot è invece ignorata dal consorte a cui però si sente legata. I suoi movimenti, la sua vita, non destano in lui alcun interesse lasciandola sola e trascurata.
♥Lady Caroline è schiava della sua bellezza e della pressione che sente di dover essere sempre all’altezza della situazione
♥Mrs Fisher, la più anziana del gruppo, ancorata a obsoleti pregiudizi sociali non vuole ammettere che la felicità sta nella condivisione.
Le quattro protagoniste si mettono a nudo, ognuna per conto proprio, rivedendo la propria vita e le proprie scelte con occhi nuovi.
Il castello è metafora di un desiderio ancestrale: quello di evadere dal quotidiano, ritrovarsi in un posto dove la luce dorata sfigura gli oggetti ordinari, svestire il proprio ruolo e abbandonarsi ai pensieri, alle riflessioni.
Con la solita trascinante ironia, l’arguzia, la delicatezza che caratterizza le sue descrizioni, a volte irriverenti, la Von Arnim scrive un intreccio delizioso e attuale nel quale non sarà difficile trovare analogie con la nostra epoca.
Il cuore della storia è la felicità, quella che va scovata, pizzicata, sollecitata per scaldare i cuori. Talvolta basta allontanarsi da ciò che siamo per scoprire che possiamo essere anche molto di più.
Anche questa volta un bellissimo romanzo. Si legge in maniera scorrevole e leggera non mancando di qualche piccolo colpo di scena.
L’unico neo che abbiamo trovato è nel finale. Una piccola banalità che si può perdonare ad occhi chiusi.
Sempre appagamento e grande stima per questa eccentrica autrice. Basta dare una sbirciatina alla sua biografia.
Buona lettura