Un caffè con Ellen Alpsten

Buon pomeriggio,

prendiamo il nostro caffè  al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo.
Il palazzo splende in tutta la sua magnificenza. Siamo nel 1725, i vetri ghiacciati sembrano decorati da complicati arabeschi e dietro la luce di mille candele rischiara gli ambienti sontuosi.
In una  stanza però lo Zar, Pietro, imperatore di tutte le Russie, sta morendo e vicino a lui c’è Caterina sua moglie, la Zarina che a breve sarà l’unica erede al trono.
In questi momenti febbrili Caterina ripercorre la sua esistenza, narrandoci quando era solo Marta, una ragazzina analfabeta figlia di contadini ignara del suo destino e della incredibile vita che avrebbe vissuto.
Dall’inizio di un amore clandestino, passando al matrimonio di nascosto, fino alla nomina di zarina, Caterina rivive la sua vita con Pietro, una vita costellata di dolore, maternità perdute, guerre, tradimenti e violenza, ma anche di rispetto, devozione  fino ad essere indispensabili l’uno per l’altra.
Un racconto suggestivo, scritto con maestria, con reali riferimenti storici sia per fatti che personaggi, ma ampiamente romanzato tanto da rendere la lettura estremamente piacevole.
Splendidamente emergono le figure dei personaggi dalle pagine del romanzo.
Caterina domina la scena con la sua ascesa, che sa dell’impossibile, occupa un posto importante nella storia della Russia ma anche nel cuore dello Zar, per arrivare ad essere l’unica capace di stargli vicino, di calmarlo, di consigliarlo e soprattutto di amarlo.
Pietro ci sgomenta con il suo egocentrismo assoluto ma ci emoziona anche con il sentimento intenso che prova per Caterina.
Un romanzo avvolgente, trascinante  che tra paesaggi ghiacciati, guerre sanguinose e  lussi sfrenati ci fa vivere un’epoca che a volte dimentichiamo  ed una cultura che spesso sottovalutiamo.
Assolutamente consigliato, il link al romanzo ve lo lasciamo sulla foto.
Precedente Un pezzettino di Procida a casa nostra Successivo Zola ci apre le porte del Paradiso delle Signore