Un caffè con…Alice Urciuolo

Titolo: Adorazione

Autore: Alice Urciuolo

Editore: Bookclub

Pagine: 352 brossura

Prezzo: eur 17.10

  • Copertina: ♥♥♥/5 In generale preferiamo le copertine disegnate
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

La cornice di questo romanzo è l’Agro Pontino, una terra giovane nata durante il fascismo per volere di Mussolini che, bonificando la palude, la  trasforma  in una terra ricca e fertile.

Latina, Pontinia Sabaudia ed i vari Borghi sono quasi delle sue creature, tanto che ancora se ne sente l’eco.
E’ uno straordinario territorio, in cui si concentrano bellezze naturali rare, come  il mare di  Sabaudia che è e orlato da una duna selvaggia incontaminata o il Parco del Circeo, ed ancora il lago costiero.
Il paesaggio è dominato dal Monte Circeo che spezza lo sguardo  offrendo  il suo profilo inquietante e magico.
Ma la bellezza a volte non basta per vivere, soprattutto per  degli adolescenti per i quali abitare quei posti può essere molto difficile.
Così l’autrice ci racconta l’adolescenza vissuta a Pontinia, un piccolo centro vicino Latina
Tra corriere da prendere per andare a scuola e navette per raggiungere il mare, ci mostra come quell’età può essere sofferente, compressa in un mondo troppo piccolo con confini troppo stretti, segnati dalle migliare, strade perpendicolari  che portano al mare, ma soprattutto ci racconta le inquietudini di un gruppo di ragazzi che hanno condiviso un dolore più grande di loro.
Tutti conoscevano Elena, loro coetanea ed amica, uccisa dal “troppo amore” di Enrico, il suo fidanzato.
Elena non c’è più ed ha lasciato ad ognuno un sentimento diverso:
Il senso di colpa per non aver fatto abbastanza, il vuoto di un’amicizia persa per sempre, il rimorso di non aver recepito dei segnali, l’orrore per essere rimasti in silenzio.
I ragazzi continuano a vivere la loro vita, ma non sono più gli stessi.
Cosi troviamo Diana, insicura, desiderosa di essere accettata completamente, compresa la macchia scura che ha sulla coscia dalla nascita, in cerca continuamente di conferme che devono necessariamente passare attraverso il suo corpo.
Insieme a lei Vera, la sua migliore amica, che nasconde dolore e fragilità ostentando  forza e sicurezza, per poi rimanere impigliata in un amore sbagliato; o ancora Vanessa, bellissima, che ha già la sua vita su un binario verso un matrimonio perfetto, una casa perfetta, con un marito perfetto, priva di ogni slancio vitale.
E ancora Giorgio, che non sa capire sé stesso, o Christian incapace di decidere, o Giammarco vittima della sua sicurezza.
L’autrice ci mostra una gioventù prigioniera, con differenti catene per ognuno.
Vera, prigioniera del suo vuoto, della assenza del padre e della sua finta sicurezza; Diana, prigioniera della sua macchia, del suo egocentrismo e del suo infantile snobismo; Vanessa della sua bellezza; Giorgio, della sua forza illusoria e vana.
Ognuno di loro cercherà la sua strada, provando a crescere, oltrepassando i propri limiti ed i confini della provincia, fino ad una maturazione ed una nuova consapevolezza di sé.
Con una scrittura schietta, l’autrice volge uno sguardo penetrante su una realtà particolare come l’Agro Pontino.
Una terra giovane che ancora conserva ricordi vivi della sua recente storia. Un posto in cui ancora si parla di un fascismo depurato dalle sue atrocità, privato dei suoi orrori e che agli occhi di chi lo ha vissuto in quel contesto appare solo come un periodo storico che ha permesso  la bonifica e la fondazione di alcune città.
Ecco perché è facile imbattersi in questo territorio in simboli non dimenticati, in discorsi nostalgici che con naturalezza ed un pizzico di incoscienza vengono tranquillamente custoditi come beni preziosi, anche tra i più giovani.
Complimenti alla giovane autrice che non tralascia neanche questo aspetto reale, che con garbo ma in modo incisivo mostra parti oscure di un territorio unico in Italia, per la sua storia, la sua cultura e la sua natura.
Complimenti di nuovo ad Alice Urciuolo per la forza con cui ha tirato fuori le criticità degli adolescenti ed i loro sentimenti che spesso ci rimangono incomprensibili.
Per il coraggio di affrontare un tema così delicato come la violenza sulle donne, senza ridurlo ad un “fatto di sangue”, ma cercando di cogliere le conseguenze emotive in ogni suo personaggio.
 Una lettura sicuramente consigliata a chi ama le storie sincere, la campagna pontina, lembo di Italia che non smette di stupire.
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