Un brivido in pillole: la raccolta di Gianluca Arrighi

Cosa si nasconde in vecchi bauli in una cantina di montagna?

Perché un vecchio e logoro vestito appartenuto ad una moglie ormai morta è sempre lì su quella sedia?
Una tranquilla passeggiata nel bosco è davvero poi così rilassante?
Queste sono solo alcune delle domande che nascono nella mente del lettore mentre ha in mano
 di Gianluca Arrighi.
Una sottile e persistente inquietudine viene rilasciata a piccole ma efficaci dosi da ogni racconto di questa raccolta.
Un senso di disagio non ben identificabile accompagna il lettore ad ogni pagina facendogli terminare il racconto con un freddo brivido.
Il male, l’orrore, i crimini sono i protagonisti, ben nascosti nella “banalità” quotidiana, mescolati a vite normali, grigie e monotone. Sono espressi da personaggi che dietro facciate ordinarie nascondono invece perversità segrete.
L’autore ci apre spiragli occultati da cui viene fuori il fetore del male, ci fa spiare alcune  zone recondite in cui il germe della follia si può annidare.
Una lettura accattivante,  caratterizzata da uno stile essenziale, pulito e senza alcuna sbavatura, che ci sentiamo di consigliare.
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