Titolo: Trauma
Autore: P.McGrath
Editore: La Nave di Teseo
Pagine: 238
Prezzo: eur 12.35 su IBS
- Copertina: 5♥ su 5
- Storia: 5♥ su 5
- Stile: 5♥ su 5
Uno psichiatra nasce così, con un’adolescenza passata a cercare di evitare la depressione della madre per poi in ogni caso doverne gestire le conseguenze.
Dottor Charlie Weir
Separato
Padre
Psichiatra
La sua vita è un trauma, quello dei propri pazienti. Un continuo ricostruire eventi per renderli consci e poter ristabilire per loro i corretti rapporti col mondo.
Ne sonda il loro passato, si insinua negli angoli bui della memoria cercando di illuminare gli abissi neri.
Poi una serie di eventi, isolati, o forse no, accendono una lucina. Il dubbio che alcune scelte, alcuni stati d’animo non sia spontanei ma una difesa.
Il dottore lo diventa di sé stesso, analizza i suoi sogni, scruta il suo di passato, si chiede, si risponde.
Il trauma
Trauma di scoprire che c’è una verità che la coscienza rigetta
Trauma di non sapere distinguere i nemici
Trauma di non uscirne vivo.
Finalmente ritrovo il McGrath che amo.
Dopo aver letto il suo ultimo romanzo, La lampada del diavolo, che trovate recensito sempre qui sul blog, le idee erano confuse.
Di questo scrittore ho sempre pensato che fosse un esploratore perfetto della psiche.
Abile nel portarti nella testa dei suoi personaggi che spesso non immagini fisicamente, dall’esterno, ma dall’interno, dalla testa.
Qui finalmente ho ritrovato la sua arte, la penna inconfondibile. Un po’ Simenon, asciutto e scarno ma più cupo.
È stata una lettura incalzante, fluida. Parole sul filo del rasoio, fino all’epilogo.
Grande capacità di usare l’ambientazione per esprimere lo stato d’animo dei personaggi.
Gli scenari dei suoi drammi psicologici sono sempre in armonia con i sentimenti, accompagnano e assecondano i dialoghi.
Un romanzo all’altezza dei suoi successi, dei titoli più osannati. Ora sì che ho ritrovato la stima di un tempo. Non mi resta che sperare che nel futuro McGrath ritorni ad essere quello conosciuto anni fa.