Titolo: Riccardino
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio – 2020
Pagine: 292
Prezzo: eur 14.25 – brossura
- Copertina: ♥♥♥♥♥/5
- Storia: ♥♥♥♥♥/5
- Stile: ♥♥♥♥♥/5
C’è un omicidio, c’è un’indagine e ovviamente c’è il commissario Montalbano, ma questo sicuramente non è il fulcro della storia.
Quest’ultimo romanzo è stato scritto da Camilleri nel 2005, come epilogo ed uscita di scena definitiva di Montalbano. Consegnato alla casa editrice, doveva essere pubblicato solo dopo la morte dell’autore.
Montalbano è oppresso dal suo alter ego, ovvero il Montalbano televisivo. Da quando è iniziata la fiction, il Montalbano vero non ha più pace, paragonato spesso al suo personaggio ne esce sempre “perdente”. Inizia così un dialogo con sé stesso, quasi uno sdoppiamento di persona.
A peggiorare la vita di Montalbano ci si mette anche l’autore che con telefonate insistenti ed inopportune vorrebbe muovere i fili della sua vita, addirittura manipolando le indagini.
Realtà e finzione si mescolano, sogno e vita reale sono indistinguibili, fino ad un epilogo struggente e geniale in cui Montalbano esce definitivamente di scena. Una dissolvenza, che ci lascia una lacrima trattenuta a fatica ed il cuore spezzato.
Troviamo un Montalbano nostalgico che ci fa partecipi di alcuni ricordi di infanzia, un Montalbano più stanco ma sempre con un fiuto da caccia irraggiungibile, un Montalbano “teatrante” che ama mettere in scena piccole farse per aiutare le indagini, un Montalbano che fino alla fine ha mantenuto la sua personalità e la sua coerenza, un Montalbano da amare e di cui sentiremo terribilmente la mancanza.
Grande Camilleri, solo lui poteva ideare un finale così.
Onore al Maestro.