Tra la notte e il cuore di Julie Kibler

Titolo: Tra la notte e il cuore

Autore: Julie Kibler. Questo è il suo primo romanzo

Traduzione: Alba Mantovani

Editore: Garzanti – 2014

Pagine: 362

Prezzo: eur 9.40 rilegato

  • Copertina: ♥/5 Non all’altezza della storia
  • Storia: ♥♥♥♥/5 Grandi temi ben lavorati
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5 Scorrevole

In genere non amiamo le copertine dove sono raffigurate persone vere. Tale è l’antipatia che spesso non prendiamo neanche in mano il libro per leggere la sinossi e scoprire se la trama potrebbe piacerci.

Il perché questo libro sia finito sullo scaffale delle nostre letture da fare quindi non lo sappiamo, non lo ricordiamo. Un regalo forse, uno scambio o una scelta per sfidare i nostri gusti.

Evviva gli errori allora!

La storia si è rivelata al di sopra delle aspettative. Scorrevole, intima e sentimentale, forse qualche cliché ma il resto così piacevole da poterli trascurare.

Tutto avviene durante un viaggio in auto, verso un funerale di cui non sapremo nulla se non alla fine del romanzo, e vi assicuriamo che non potrete mai indovinare.

Dorrie è una donna di colore con 2 figli grandi, legata ad un uomo da una relazione che non decolla per via della sua sfiducia nell’amore. il lavoro che fa l’ha portata a frequentare e poi conoscere l’anziana Isabelle, una burbera e inflessibile novantenne.

Durante i tanti chilometri, Dorrie confida a Isabelle i problemi che ha lasciato a casa, il figlio adolescente che ha combinato un grosso guaio, la madre che la cresciuta in un costante stato di ubriachezza, la difficoltà di tirare avanti ed essere di colore.

Anche Isabelle racconta ma non del presente; torna indietro nel tempo, ai suoi 17 anni in un quartiere di Newport dove la segregazione razziale era inestirpabile e dominava le relazioni sociali. In un clima di odio e rigidità la giovane e benestante ragazza bianca fa amicizia con Robert, il figlio della governante.

L’auto corre su strada asfaltata, si ferma la notte in piccoli hotel di fortuna mentre le due donne si confidano l’un l’altra un pezzo della loro vita.

Dorrie si appassiona a quella dell’anziana amica che ha vissuto sulla propria pelle l’impossibilità di cambiare le cose, l’indistruttibilità dei pregiudizi, l’odio verso ciò che è diverso.

Chilometro dopo chilometro Isabelle confessa i dolori provati, la perdita, la profonda solitudine ed il disprezzo della famiglia, la fuga, la prigionia, il cuore infranto.

Tutto sino ad arrivare al funerale dove tutto ha una spiegazione, le domande trovano risposte e finalmente l’animo si da pace.

Ma chi è morto? Perché Isabelle non poteva andare da sola alla cerimonia?

Le ultime pagine sono inaspettate e lasciano occhi lucidi e commozione. Un epilogo forte ma nello stesso tempo delicato come una piuma.

In questo romanzo, attraverso un intreccio ben congegnato si parla di amore nelle sue tante forme, si parla di amicizia e di razzismo. Tematiche senza tempo, sempre attuali ma non si sbaglia mai a ribadire le ingiustizie, a sottolineare l’assurdità di talune posizioni.

E’ un America degli anni 30 che per certi versi fa orrore. Un paese così popoloso e all’avanguardia ma radicato in una paura che irrigidisce e disumanizza. Uomini messi su livelli diversi, giudicati per nascita,  obbligati a rimanere nell’angolo e si trema a pensare che gli ultimi cartelli razzisti che intimavano  vivibilità di un quartiere solo per bianchi sono stati rimossi agli inizi degli anni 70, non così  tanto tempo fa.

Una lettura non impegnativa ma ben scritta e piacevole, validissima pausa da libri di altro genere.

 

 

 

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