Titolo: The Witcher. Il battesimo di fuoco. Vol V°
Autore: A. Sapkowski
Editore: Nord – 2020 Collana Le Stelle del Nord
Pagine: 460
Prezzo: eur 14.90
- Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Promettente
- Storia: ♥♥♥♥♥/ Incredibile
- Stile: ♥♥♥♥♥/ Fluido
“Tu non hai bisogno di consigli, non hai bisogno di alleati, te la caverai anche senza compagni di viaggio. La tua spedizione ha un fine personale e privato, anzi è il carattere di questo fine a richiedere che tu lo realizzi da solo, personalmente. Il rischio, la minaccia, la fatica, la lotto con la disperazione devono gravare solo ed esclusivamente su di te.
Perché fanno parte della penitenza e del riscatto della colpa che stai perseguendo. Una sorta di battesimo del fuoco, direi. Passerai attraverso il fuoco, che brucia ma al tempo stesso purifica. Da solo, in solitudine. Perché, se in questo frangente qualcuno ti appoggiasse, ti aiutasse, si accollasse anche solo una particella di questo battesimo del fuoco, di questo dolore, di questa punizione, ti impoverirebbe. La sua partecipazione ti priverebbe di una parte di quella espiazione, che è solo tua. Solo tu hai un debito da pagare, e non vuoi pagare indebitandoti al tempo stesso con altri creditori”
Dopo averlo tanto cercato nel volume precedente, finalmente torna Geralt di Rivia.
E’ lui il protagonista indiscusso dell’intero quinto libro della saga. Uno strigo che non assomiglia più molto a quello conosciuto qualche romanzo fa, né nel corpo, né nella mente.
Solo le prime pagine sono lente e preparatorie per un crescendo di colpi di scena, scontri e incontri, uccisioni e salvamenti, trappole e nascondigli.
Il Witcher si unisce ad una stramba compagnia, dalle creature più diverse, rimandando inevitabilmente a quella di Tolkien. Essere con poco in comune, spinti in avanti ognuno per un motivo e solidali perché la forza del gruppo è maggiore di quella dei suoi singoli membri.
Procedono in un’atmosfera tesa, rifuggendo dall’eco della battaglia, nascondendosi nell’ombra al minimo rumore di zoccoli.
Cosa può esserci di vero tra loro? Quanta lealtà e quante menzogne?
Anche le maghe, dopo la strage avvenuta a conclusione del volume precedente, si stanno organizzando. Si riuniscono, fanno fronte comune e compatto e mettono sul tavolo delle trattative un nuovo piano ambizioso per cambiare un destino che oramai è sfuggito dalle loro mani. Ma una di loro, che siede insieme alle altre e stringe convulsamente i braccioli del piccolo trono per celare i suoi intenti, è pronta a fuggire. Pronta a riprendere quello che per lei è importante.
Intanto gli uomini si uccidono, continuamente tormentati dal tradimento. Battaglie feroci, duelli macabri. Passano i loro giorni come se la vita non riservasse altro.
Geralt di Rivia, pensato, ricercato, odiato e amato, va avanti per la sua strada. Non può guardarsi indietro né indugiare. Sarà costretto a fare delle scelte e prendere delle posizioni. Sarà obbligato a ignorare il dolore fisico, sarà convinto a parlare col cuore.
” In questo mondo schifoso…il bene, l’onestà e la giustizia s’incidono profondamente nella memoria”
Ci chiediamo quanto rimarrà coerente con sé stesso e la sua natura oppure se, dopo il battesimo del fuoco, anche lui dovrà fare i conti con un nuovo destino.
Anche questo quinto volume è stato oltre le aspettative. Avvincente, scorrevole, chiarificatore e coinvolgente. Il ritmo vivo e scoppiettante è rimasto intatto così come la voglia di leggere tutto in un soffio.
Ogni volta apprendiamo qualcosa in più, ogni volta si svela una sfumatura di uno o più personaggi. Molto esperta la mano di Sapkowski nel saper distribuire la saga in maniera così bilanciata. Noia? Zero assoluto!
Cari lettori, se siete amanti del genere, quella di the Witcher è una epopea da non perdere.
In questo volume in particolare entriamo poi in contatto con una creatura mostruosa che ci svelerà tutti i luoghi comuni aggiuntisi nel corso degli anni alla sua legenda, rimettendo ordine a un immaginario collettivo che non potrete non riconoscere.
In attesa trepidante che la casa editrici renda disponibili i successivi volumi, speriamo di avervi incuriosito a sufficienza.