Rughe di Paco Roca

Titolo: Rughe

Autore: Paco Roca. Maestro del fumetto internazionale. Questa graphic novel ha fatto il giro del mondo

Editore: Tunué

Pubblicazione: novembre 2019

Costo: euro 12.90

  • Copertina: ♥/5
  • Storia: /5
  • Stie: /5

 

“Emilio, un anziano direttore di banca affetto dal morbo di Alzheimer, è ricoverato dalla sua famiglia in una residenza per la terza età. In questo ambiente, egli apprende come convivere con i suoi nuovi compagni e con gli infermieri che li accudiscono, cercando di non sprofondare in una morbosa routine quotidiana.

La lotta contro la malattia è sorretta dalla volontà di mantenere la sua memoria e di evitare di essere portato all’ultimo piano, quello del non ritorno.

La mancanza di memoria, dai ricordi alle cose più semplici, come il saper mangiare o il vestirsi, la mancanza di contatto con la realtà, il disagio dei famigliari e dei pazienti nei confronti della malattia, sono descritti con un misto di umorismo e commozione.”

 

 

Finalmente mi decido! Dopo tanto girarci intorno compro una graphic novel. Scelgo a caso, buttando un occhio giusto sulle stelline di recensione di IBS.

Arriva questo libricino che mio figlio pensa sia destinato a lui. “Mamma ti leggi i fumetti?” . Vagli a far capire che in realtà è un romanzo serio, per adulti, articolato nella trama e forse più difficle da leggere di un testo scritto.

E’ già perché il mio dubbio era se il disegno sarebbe riuscito a catturarmi come le lettere e se le immagini sarebbero riuscite a farmi emozionare.

Sì, sì, sì…

La lettura è durata pochissimo, con la voglia di risfogliare le pagine immediatamente per cercare altri dettagli, minuscole immagini colorate che potrebbero rivelarsi importanti.

La storia è molto bella, il tema delicato e affrontato con quel tocco di ironia che permette di sfuggire alla depressione. I personaggi sono seri ma l’autore ne mette ogni tanto in risalto un aspetto buffo, comico, proprio per alleggerire i contenuti.

Personaggi messi in un angolo, fonte di disagio. Il deterioramento intellettivo è una perdita dei gesti più semplici, delle azioni più banali. Non soltanto chi guarda non sa cosa fare, anche chi ne è affetto si sente smarrito difronte all’incapacità di comunicare, di afferrare nella mente quella parola o quel concetto che lo ancorerebbe di nuovo alla realtà.

Una graphic novel è una storia di parole ed immagini che si muovono insieme ed insieme agiscono sul lettore. Imprescindibili, bilanciate perché ovviamente la narrazione all’interno dei fumetti è poca e il disegno compensa tutto ciò che manca.

Gli occhi dei protagonisti sono degli spilli, piccoli punti neri, ma la loro espressione, le rughe sul  volto e la postura del corpo esprimono in maniera incredibile lo stato d’animo.

Ci sono sequenze di vignette vuote che vi assicuro mettono i brividi per quanto riescono a trasmettere. La matita diventa bacchetta magica.

La storia si svolge fondamentalmente in una casa di riposo ma in realtà ogni vecchietto, potendo ricordare solo il passato, ci porta lontano attraverso flash nostalgici e d’altri tempi. Emilio, il protagonista, nella sua confusione mentale che prende velocemente il sopravvento, è anch’egli spettatore. Gli altri ospiti del ricovero lo terrorizzano, lo demoralizzano essendo prova di ciò che lui stesso diventerà.

Si attacca ancor più tenacemente alla vita, alle piccole cose, giustifica i suoi vuoti di memoria, cerca espedienti per nasconderli. Vicino a lui Miguel, un anziano vispo e allegro che, per i suoi modi, desta antipatia sino all’ultima pagina.

La grande riflessione che smuove questa graphic novel è il bisogno di dignità che ci portiamo dentro e che non scema con l’avanzare degli anni ma anzi si fa ancor più necessario. Ogni vecchietto della casa di riposo è perso nei suoi lontani ricordi, ognuno ha imparato a scandire le giornate in base ai pasti ed alle medicine, trovando come contatto umano solo quello dell’infermiere che aiuta a mettersi a letto.

Queste creature fragile hanno ancora tanto da dare e dire, sono ancora piene di sentimenti e di voglia di vivere. Questo attaccamento alla vita li porta a farsi forza a vicenda, traendo anche da inimmaginabili risorse un angolino in cui possano sentirsi umani.

Sono molto molto contenta di aver sperimentato questo genere, superando i miei pregiudizi. La lettura è riuscita ad emozionare e commuovere. I contorni dei disegni, la mancanza di dettagli, la semplicità dei volti, è stato tutto studiato e voluto. Le tonalità opache, sbiadite, rendono ancor di più l’idea di una memoria che va vaporizzandosi, perdendo consistenza.

Se anche voi siete attirati dalle graphic novel, questa è un ottimo punto di partenza

 

 

 

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