Titolo: Ritorno nel South Riding
Autore: Winifred Holtby. Scrittrice inglese, molto prolifica nel mondo del giornalismo a cui si dedicò per circa 20 anni. Tra i suoi libri una biografia di Virginia Woolf. Fu una femminista convinta. Purtroppo morì giovanissima a 37 anni. Questo romanzo è la sua opera più conosciuta.
Traduttore:Lorenza Cocci
Editore: Elliot
Pagine: 511
Prezzo: 19.50 (su IBS è disponibile a un costo scontatissimo)
- Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Un dipinto
- Storia: ♥♥♥♥♥/5 Piena
- Stile: ♥♥♥♥/5 Pulito
“Figlia di un fabbro dedito all’alcol, Sarah Burton è riuscita a emanciparsi diventando un’insegnante a Londra e nelle scuole per missionarie del Sud Africa. Quando decide di tornare nella sua contea d’origine, il South Riding, lo fa per candidarsi a guida della scuola superiore femminile. Tutto il comitato direttivo dell’istituto è a sua favore tranne l’aristocratico Robert Carne, che amministra la scuola per mostrarsi impegnato nel sociale e seguire le proprie aspirazioni politiche, ma è spesso ostacolato da una torbida situazione matrimoniale e da una figlia difficile da educare.
Lottando contro il fascino dell’orgoglioso Robert, le beghe e i sotterfugi amministrativi della Contea e le difficoltà portate dalla depressione economica, Sarah si impegnerà comunque a dare alle proprie allieve una speranza per il futuro”
In un paesaggio suggestivo dalle lunghe e irregolari distese verdi, dalla spiaggia rocciosa ed il ruggente mare, si dipana la vita della piccola comunità tradizionalista di Kiplington.
La pianura era così liscia e quella sera d’agosto così chiara, tanto limpida l’aria che Sarah, dall’alto del suo secondo piano, poteva vedere per miglia e miglia il variegato panorama della campagna: il grano già dorato, il verde brillante dei cespi di rapa, il colore giallastro dell”erba bruciata dal sole”
Il racconto ci presenta subito colei che andrà a portare aria fresca nella nuova nell’amministrazione cittadina: Sarah Burton. La quarantenne dall’incredibile chioma rossa è una donna nubile, dedita all’insegnamento ma con uno spirito giovanile ed anticonformista. Pronta a divertirsi quando ce ne è occasione, ferrea nel difendere i suoi pensieri, Sarah ha a cuore la generazione di Kiplington che si prepara ad entrare nel mondo degli adulti, in particolar modo le ragazze.
Siamo circa nel 1930 e, nonostante la donna si muova più liberamente che in passato, c’è ancora la tendenza a farla studiare poco e a non esortarla ad approfondire gli insegnamenti. Nell’immaginario collettivo il ruolo femminile è purtroppo ancora legato a quello di moglie e madre. Sarah quindi tiene molto al ruolo dell’educazione scolastica che per lei è l’unico strumento che permetta l’emancipazione.
Nel paesino le donne adulte sono la dimostrazione di come la mancanza di esortazione sia fatale per un futuro diverso da quello al focolare domestico. Lo apprendiamo conoscendo le insegnanti colleghe di Sarah, sole, senza quel rispetto che meriterebbero come la maestra di scienze o inacidite in attesa di un matrimonio che le possa riscattare come la segretaria.
All’interno della scuola l’autrice volge il riflettore verso 2 bambine in particolare, profondamente diverse tra loro. Midge a cui non manca nulla. Una bella casa, pasti caldi, una domestica, un’istitutrice privata ed una camera tutta sua eppure sempre impaurita, nostalgica, preda di violente crisi di nervi.
Al contrario di Lydia che vive in una baracca affollata di fratelli con un persistente odore di cipolla . Sempre affaccendata nei mestieri domestici, cresciuta in fretta ma soddisfatta e speranzosa per il futuro. A lei va il nostro affetto perché, nonostante la giovane età, è disegnata come una bambina responsabile e matura che affronta il futuro a testa alta.
In questo romanzo si parla di umanità, di gente comune, con il proprio passato, le sconfitte, i sogni ancora chiusi nel cassetto. Vicino alle donne, cui la scrittrice tiene particolarmente, si delineano figure maschili altrettanto interessanti.
Robert Carne, affascinante proprietario terriero, eroso dai sensi di colpa, col pensiero alla moglie chiusa in un posto lontano da lui e ormai insalvabile. Il pacato predicatore Huggins, anima sensibile, tormentato dal pensiero di una debolezza così comune eppure per un uomo timorato di Dio come lui così nociva. Nessuna preghiera sembra redimerlo.
Tom Sawdon, marito pieno di premure e idee ma non così attento dall’accorgersi del segreto che la moglie Lydia nasconde.
Questo è un romanzo corale, una comunità intera in tutte le sue sfumature. Nello spazio di ognuno confluisce quello dell’altro, creando un unico grande essere vivente. I personaggi volano tutti bassi, non c’è una figura che spicchi tanto più delle altre e questo rende molto realistica tutta la storia.
“Semplicità” è l’aggettivo che più si adatta a questo libro. Semplice è l’intreccio che ricorda una tranquilla vita di campagna dove tutti si conoscono e i ritmi sono più lenti. Semplici sono le dinamiche che raccontano di vita vissuta. Semplici sono i protagonisti, ognuno con il suo passato, il suo carattere, i suoi desideri.
Sarah Burton, l’insegnante, è la figura più forte e vivace. Assolutamente fuori dagli schemi, anticonformista e con delle idee moderne che muovono le sue azioni e i suoi progetti verso le adolescenti. Sono loro al centro della storia, piccole donne che devono studiare per liberarsi dal retaggio patriarcale ed emanciparsi.
” La tecnica migliore per una direttrice era di rompere le regole del decoro e giustificare quella frattura”
Sarah ci spinge ad essere la provvidenza di noi stessi. A dispetto di generazioni che si sono sottomesse ai mali del mondo, alle guerre, alla povertà, alle malattie. Ci sprona ad avere il coraggio ma non per sopportare bensì per reagire, ci spinge a non uniformarsi alle opinioni altrui ma a cercare tra le proprie, che magari sono migliori.
“Non prendete alla lettera queste parole, non pensate di dover amare senza fare nessuna domanda. Dubitate di tutto, persino di ciò che vi sto dicendo in questo momento, anzi, specialmente di quello che dico. Chiedete alle autorità e aspettate che diano risposte sensate alle vostre domande. Poi, se la risposta sarà sensata, obbedite agli ordini senza protestare”
Si fa paladina del cambiamento, dell’emancipazione e come prima arma pone l’istruzione, mezzo fondamentale per aprire la mente e far nascere le opportunità.
Unico neo del romanzo è la divisione in capitoli che richiama un po’ quella di Pomodori verdi fritti ma che in questo libro non ci è sembrato dare alcun valore aggiunto alla storia.
Tirando le somme, se cercate una lettura tranquilla, una trama di compagnia che si fa desiderare senza troppi patimenti allora questo libro è per voi. Il finale poi, che sembra scontato, vi stupirà.