Poi viene la notte – Alessio Paladini

Titolo: Poi viene la notte

Autore: Alessio Paladini. Giovane romano, è cresciuto nel pittoresco quartiere del Tufello. Laureato e lavoratore anche all’estero, lascia parlare la sua vena artistica con questo suo primo romanzo.

Editore: Augh

  • Copertina ♥♥♥♥/5
  • Stile ♥♥♥♥♥/5
  • Storia ♥♥♥♥♥/5

 

De Marte esce dal lavoro come ogni giorno, giacca, cravatta e valigetta.

Solito percorso verso la metro per andare a prendere il treno che lo riporta a casa.

Siamo a Roma, in centro e la sua passeggiata fino alla fermata Cavour è un turbinio di sensazioni.

Attraversando il foro romano inciampa nella storia antica, rimane impigliato negli occhi stupiti dei turisti, oppure viene magneticamente risucchiato da un portale di una chiesa raramente aperto.

De Marte procede, deve prendere il suo treno per tornare a casa, lo aspetta Miriam, la sua compagna per la cena.

Il suo binario alla stazione è sempre lo stesso così come il suo binario di vita.

Si siede in treno, due donne vicine lo stordiscono di chiacchiere inutili, gli arrivano frammenti di banalità, luoghi comuni, ovvietà ma lui non ascolta, è solo un rumore di sottofondo,  i suoi pensieri sono i protagonisti, e qualcosa improvvisamente accade, una esplosione, un rumore, una luce si accende e gli mostra con consapevolezza le sue insicurezza, i suoi mille “non fatto”.

Si  sofferma su  ciò che poteva essere e che non è stato. Le fermate del treno scorrono e De Marte si addormenta, fatto assolutamente insolito. Il treno procede oltre, forse troppo oltre, così come troppo oltre avanza la sua coscienza.

Si sveglierà al capolinea, in una Civitavecchia surreale, la stazione chiusa e deserta, il suo cellulare scarico che lo isola, e solo il rumore del mare lo proietteranno in un’altra dimensione.

Troverà, tra sogno e realtà, tra riflessioni e rimpianti, un altro se stesso.

Autore emergente scoperto in un caffè letterario della nostra città Senior Jag

Libro scorrevole, amabile ironico e riflessivo. Quanto siamo pronti a sbagliare la fermata del nostro treno quotidiano? Quanto siamo capaci di deragliare dal nostro binario per espandere i nostri orizzonti? L’autore, abilmente,e semina dubbi per raccogliere incertezze.

 Un racconto che si condensa in poche ore ma che racchiude emozioni e pensieri. Puntuale e centrata la descrizione di Roma.
Consigliato a chi ama perdersi nei propri pensieri per potersi ritrovare e ricominciare un nuovo giorno in una veste diversa.
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