Persuasione – Jane Austen

Titolo: Persuasione

Autore: Jane Austen

Editore. Rusconi

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

 

Nella tenuta di campagna del Kellynch vive Sir Walter Elliot con le sue figlie.

Dopo la morte della moglie, il tenore di vita ha intaccato a fondo i risparmi, rendendo la rendita insufficiente a mantenere dignità e comodità cui la famiglia si è abituata.

Piuttosto che rivedere le spese e rinunciare a qualche agio, gli Elliot decidono di trasferirsi a Bath per una vita più ritirata ed affittare la casa.

La piccola Anne, sempre in secondo piano rispetto alle due sorelle più grandi, non è contenta del trasferimento. La ragazza adora i paesaggi naturali, la quiete della vita semplice tanto quanto mal sopporta salotti mondani e città rumorose.

La tenuta intanto viene affittata all’Ammiraglio Croft e moglie, il cui nome, per ragioni di parentela, è legato a quello del giovane capitano Frederich Wentworth.

Anne lo conosce bene. Circa otto anni prima tra i due era nata una storia d’amore che, purtroppo, non aveva potuto aver seguito a causa del basso lignaggio e scarso patrimonio del pretendente.

…quel fidanzamento come un errore, un’imprudenza, qualcosa di disdicevole, senza alcuna speranza di successo…

Anne ne era innamorata e ne apprezzava il temperamento sagace, l’indole sanguigna. Malgrado ciò, su di lei aveva avuto la meglio l’opinione di Lady Russell, considerata come una madre.

La persuasione si era fatta strada nel suo cuore, convincendola dell’impossibile felice epilogo della sua storia.

Sono passati vari anni dalla rottura ma sotto la cenere forse ancora arde della brace.

Intanto altri personaggi entrano a far parte della quotidianità di Anne. La ragazza va ospite della sorella Mary e viene coinvolta in una comitiva di giovani di cui fanno parte le sorelle del marito ed amici e parenti vari. Scopre che il fratello del cognato era stato in marina proprio con Frederich.

Attenta ad ogni minima parola che lo possa riguardare, apprende inoltre che quest’ultimo, in congedo, si sta recando proprio a Kellynch per salutare i genitori.

L’incontro tra i due, dopo otto lunghi e silenziosi anni, è fugace e superficiale. Pochi minuti in mezzo ad altre persone, un inchino educato e qualche convenevole.

Ma oltre l’etichetta che impone l’epoca, quali sono i veri sentimenti della ragazza?

Per Anne il tempo non ha intaccato la bellezza dei ricordi. Frederich le appare ancora radioso, virile e terribilmente affascinante.

Lui invece non sembra aver subito la stessa scossa.

Aveva amato profondamente Anne ma l’eccessiva persuasione da lei subìta e la rottura del loro rapporto lo avevano ferito troppo per perdonarla.

…non potevano esservi due cuori così aperti, né gusti così simili, né sentimenti così all’unisono, né volti così amati quanto i loro. Ora erano come estranei; anzi peggio che estranei, perché non avrebbero potuto più conoscersi. Era una sorta di estraneità perpetua”

Le giornate calde trascorrono lente. Le dinamiche dei corteggiamenti non sono ancora chiare.

Viene organizzata una gita a Lyme, per incontrare un collega di Frederich.

Frequentare lo stesso giro di amicizie costringe Anne ad abituarsi gradualmente alla sua vicinanza seppur cerchi di evitare qualsiasi contatto diretto.

Durante la gita, la sua attenzione viene catturata da un forestiero dai modi irreprensibili che si rivela essere il cugino delle sorelle Elliot nonché erede della tenuta. Un uomo dai modi eleganti, distinti, garbati, che non nasconde di essere stato piacevolmente colpito dall’aver conosciuto la cugina Anne.

Quest’ultima non si lascia persuadere dalle apparenze e nasconde dietro l’educazione un barlume di diffidenza.

Un brutto incidente genera nuove dinamiche. Giovani promettenti e ragazze in età da marito coloriscono le giornate autunnali con le loro congetture e i loro sogni.

Anne e Frederich sembrano due estranei, dimentichi della confidenza avuta in passato. Il corteggiamento che riceve lei e le premure che mostra  lui per una cognata non lasciano sperare che la loro strada possa di nuovo incrociarsi.

Sublime la scrittura della Austen. Un’epoca perduta nella morale tanto quanto nel costume, un paesaggio che sembra dipinto, gentiluomini e dame dalle maniere impeccabili. In un quadro così romantico si inseriscono tanti personaggi su  cui la penna della scrittrice si sofferma solo fuggevolmente poiché la protagonista unica è Anne.

Anne ama la campagna, gli spazi aperti, i suoni della natura. Predilige il silenzio, la quiete, un buon libro. Rifugge gli eccessi mondani, i comportamenti ingessati, le affettazioni.

Sembra una donna anonima, insignificante. La Austen per tutto il racconto, sottolinea come il suo parere non venga mai richiesto, la sua presenza passi inosservata. Eppure ella nasconde un’intelligenza viva, idee proprie, saldi principi morali.

Rispettosa, educata ma priva di quella civetteria e di quell’affettazione tipiche di quegli ambienti.

Se la Anne del passato, di cui lei stessa ci parla, era facile alla persuasione, quella che apre il romanzo è ben diversa. E’ ormai una donna che non nasconde neanche a sé stessa i propri sentimenti, la propria integrità.

Non è il primo testo che leggiamo della Austen. Questa eroina l’abbiamo trovata un po’ diversa dalle altre. Il libro si apre con una ragazza che ha già fatto i suoi errori e vissuto un percorso formativo nel passato pertanto sin dalle prime pagine è in grado di fare affidamento sul suo giudizio e sulla sua volontà di scegliere.

E lo farà, senza arroganza né presunzione.

Anne individua quel compromesso che le permette di essere felice in maniera socialmente accettabile.

E’ una storia sul sentimento e sulla capacità che ha chi ci circonda di persuaderlo e direzionarlo. Una storia sui pregiudizi sociali, sull’orgoglio e sulla ragione.

Una lettura bella, completa, scorrevole. Personaggi la cui indole emerge dalle azioni, specchio del loro temperamento. Pochi dialoghi per dare più spazio a descrizioni minuziose, talmente ben fatte da rendere vividi i volti, i vestiti, i gesti.

Consigliata a chi ama i salotti in “costume”, il galateo, quegli ambienti raffinati dove ogni mossa è studiata, ogni sguardo pesato. . Adatto ai nostalgici di quelle buone maniere che oggi esistono solo su carta, ai romantici e a chi vuole in testa il sapore di quella letteratura classica irripetibile..

 

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