Titolo: Perdersi
Autore: E.Jane Howard
Editore: Fazi
Pagine: 418
Prezzo: eur 19.00 su IBS in brossura
- Copertina: 5♥ su 5
- Storia: 5♥ su 5
- Stile: 5♥ su 5
Daisy è una commediografa di 60 anni con un divorzio e un grande amore fallito alle spalle.
Disillusa dalle persone, affaticata da un rapporto burrascoso con la figlia e sofferente per il tradimento dei sentimenti, decide di comprarsi un piccolo cottage immerso nel verde, avvolto in un giardino che ha bisogno di cure.
L’arrivo di Henry capita proprio a proposito. Uomo maturo ed esperto giardiniere, si propone a Daisy come aiuto.
Per una serie di circostanze, quello che sembrava essere un semplice rapporto di lavoro si evolverà gradualmente fino a trovare una stabilità solo apparente.
Daisy e Henry guarderanno nella stessa direzione, mano nella mano, ma ahimè non vedranno le stesse cose.
La prima cosa che si prova conoscendo Henry è antipatia. Si presenta come un uomo sicuro di sé e delle sue capacità.
Alla ricerca di una donna di cui sa già in anticipo tutte le caratteristiche come fosse un abito da indossare, è sicuro con il suo comportamento ed il suo agire di poter essere per lei lo scalino mancante al raggiungimento della felicità.
Insomma un atteggiamento un po’ spocchioso.
I suoi calcoli, il suo gretto razionalismo vengono mitigati da maniere affettuose e grandi attenzioni che però al lettore non fanno dimenticare cosa si cela dietro la maschera della cavalleria.
Un uomo quasi ripugnante e la Howard permette soltanto a chi legge di vedere questo lato bieco ed egoista poiché chi ne riceve le attenzioni, Daisy, dopo un iniziale scetticismo si abbandona alle sue cure e alle sue premure.
“È incredibile come le persone che non sono abituate a riceverne [di complimenti] siano pronte a berseli come acqua versata su un terreno arido: ne bastano pochi, e in men che non si dica sono lì a chiederle di più, pronte a credere alle balle più grottesche”
Henry parla di Daisy come di uno strumento dal quale trarre tutte le note che gli piacciono. L’ha studiata come si fa con un manuale e ha modulato le sue parole e le sue azioni per compiacerla , per guadagnare la sua completa fiducia, per farsi apprezzare ed amare.
Daisy invece si presenta sotto tutt’altra luce. Un matrimonio sfortunato alle spalle e poi una relazione intensa ma ancora più disastrosa che l’ha lasciata sola e disillusa.
È una donna di indole romantica e affettuosa che ha bisogno di essere amata e di essere circondata dai sentimenti più nobili.
Complice un passato burrascoso, Daisy cade quasi subito nell’inganno del suo giardiniere credendo ancora una volta che l’amore sincero e disinteressato sia possibile.
Come andrà a finire tra loro due lo scoprirete leggendo. Senza anticipazioni possiamo però dire che talvolta le bugie sono così radicate da diventare una nuova realtà per chi le dice così come colui che è abituato a credere sempre nel prossimo difficilmente potrà accorgersi del male.
La storia è molto bella e scritta con uno stile che già abbiamo avuto modo di apprezzare in altri romanzi.
La Howard è solita dividere i suoi libri in capitoli che portano il titolo delle persone che in quelle pagine offrono i loro occhi al lettore.
L’unione dei diversi punti di vista permette di creare gradualmente, in un crescendo intenso, l’intreccio narrato.
I dialoghi non sono tantissimi ma le descrizioni sono perfette. Mai ripetitive, mai noiose, sempre alternate tra personaggi e paesaggi.
I protagonisti sono ben caratterizzati lungo tutto il corso del romanzo e soltanto alla fine ne avremo un quadro completo.
Un libro appagante, a cui non manca niente. Un altro successo di questa scrittrice amata profondamente con la saga dei Cazalet, che trovate qui sul blog recensita.
Un plagio psicologico che si è ispirato ad una tragica esperienza della stessa autrice. Probabilmente proprio questo vissuto le ha permesso di saper raccontare in maniera intima e delicata la vulnerabilità di una donna senza tempo.