Titolo: Mercedes
Autore: Daniel Cuello
Editore: Bao Publishing
Pagine: 203
Prezzo: eur 21.00
- Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Bollente
- Storia: ♥♥♥♥♥/5 Travolgente
- Stile: ♥♥♥♥♥/5 Speciale
“Perché la libertà è tante cose, Mercedes.
Libertà è potere di dire di no o di sì.
Libertà è poter camminare quando gli altri marciano.
Libertà è poter decidere quali scarpe indossare.
Libertà è poter urlare quando tutti scelgono il silenzio.
Libertà è poter agire invece di chiudere gli occhi.
E tu Mercedes ti senti libera?”
La copertina è particolarmente accattivante. Una donna di una certa età, molto elegante, sembra quasi uscire dalla pagina con un’aria fiera e altezzosa. Ha una posa studiata, di classe. E’ sicura di sé, non sorride e rivolge al lettore uno sguardo altezzoso.
Lei è Mercedes di Daniel Cuello, un fumettista. Il suo tratto non è minuzioso, anzi…
I disegni sono poco più che accennati, i dettagli tralasciati. I personaggi sembrano delle caricature, espressive al limite del comico. I colori cupi, sull’arancio, il marrone, danno il senso giusto che questa graphic novel vuole dare. La fuga.
Fuga dalle accuse, dai traditori, dalla vita, dalla quotidianità. Mercedes scappa, anche se con un atteggiamento distaccato e privo di panico. Si allontana da tutto e cerca la salvezza, il salvabile di una carriera votata agli affari dannosi, ai soldi sporchi, alle decisioni antietiche. Mercedes porta con sé la potenza che l’ha sempre accompagnata, si sente inscalfibile, indomabile.
“…viviamo tutti una vita a metà. Una parte fatta di delicati propositi e una di desideri repressi.
Perché non sono giusti. Perché per un qualunque motivo bisogna soffocarli. Perché sai che perderesti tutto ciò che ami, se li inseguissi. Conosco quell’insaziabile sete di vivere quei desideri. Anche solo per un momento.
Un istante.
Ma a quelli come noi, Mercedes, non resta altro che un buio e umido sottobosco”
Lo è? Una donna le cui scelte sono sempre state dettate dall’egoismo e mai dotate di lungimiranza è solo questo? Quanto di buono c’è nel cattivo? Quanto di giusto nello sbagliato?
La manciata di persone che le sono accanto obbediscono ai suoi ordini, non fanno domande, la venerano e la seguono fedelmente finché è lei a volerlo. Di un dipendente non sa neanche il nome nonostante stia al suo servizio da 5 anni.
Mercedes è così. Insopportabile, brusca, sgarbata, volgare e irascibile. Perde le staffe, sbraita, non ha tatto. Eppure non ha dubbi sul futuro di Genore, devoto e meticoloso scrivano, né su quello di Felipe, suo affidabile accompagnatore.
Lei fa il bello ed il cattivo tempo, non si piega neanche davanti al più forte di tutti gli affetti.
“Siamo solo atomi legati tra loro da ben precise leggi fisiche.
Tutto il resto è pure immaginazione.
Atomi e ricordi”
Questa è una storia incalzante, il tempo stringe ad ogni pagina, il ritmo è veloce. Il respiro si fa affannoso perché Mercedes lotta contro tutti ed il lettore con lei. In un mondo dove i macroproblemi hanno annientato tutto, nell’irreversibilità di un futuro catastrofico, lei non si rammarica, non si pente. Contrariamente a quello che succede nella vita reale, Mercedes però ci spiega perché. Il motivo delle sue scelte, cosa l’ha spinta a decidere e ad arrivare ad un punto senza ritorno.
Quando si raggiunge il massimo di antipatia nei suoi riguarda arriva il colpo di scena e Cuello, con i suoi disegni frettolosi ma studiati apposta così, ci lascia intravedere sotto la corazza, spiragli di pelle diversa.
Bellissimo! Divorato in un giorno perché è un libro che ti mette fame di sapere, di leggere e scoprire. Come già successo per altri romanzi grafici, appena si volta l’ultima pagina ci si chiede se non sia il caso di ricominciare perché magari è sfuggito un dettaglio, un particolare.
E lo faremo. Mercedes ti riprenderemo in mano tra non molto. Ci rimetteremo in contatto con te per essere sicure di non aver tralasciato nulla. Lo sappiamo che all’inizio ci starai molto antipatica, ti prenderemmo a sberle ma poi tutto cambia, c’è del buono nel cattivo, e del giusto nello sbagliato. Siamo atomi ma ben equilibrati, lo vogliamo credere.