Nord e Sud – Elizabeth Gaskell

Nord e Sud

Autore: Elizabeth Gaskell

Editore: Jo March

 

Una bambina di nove anni, di nome Margareth Hale, si trasferisce da una canonica in campagna, (dove viveva con i genitori) a Londra dalla zia Shaw, sorella della madre. Diventata adolescente, la ragazza si è ormai perfettamente adattata alla vita di città fatta di passatempi inconsistenti e divertimenti poco impegnativi.

Il matrimonio della cugina Edith con il Capitano Lennox e la partenza della zia per l’Italia rendono necessario il ritorno di Margareth al suo paesino natale: Helstone. Piccolo angolo fiabesco inglese, con una chiese e casette rustiche circondate da rose selvatiche,

“Helstone, è come il villaggio di una poesia”

Il ritorno a casa fa riaffiorare ricordi sopiti. Margareth si riappropria del lento ritmo della campagna, dei rumori della natura, delle giornate all’aria aperta. Aveva dimenticato come fosse diversa la vita laggiù rispetto a quella cittadina. Il reverendo Hale e la moglie Marie sono sempre gli stessi ad eccezione di un attrito che Margareth percepisce subito ma che attribuisce immediatamente alla preoccupazione per l’ammutinamento del fratello Frederick dalla Marina ed al fatto che il ragazzo si sia dovuto nascondere chissà dove per sfuggire alla corte marziale e non dia più notizie.

Un giorno come tanti il signor Hale annuncia alla famiglia, con fatica e vergogna, di rinunciare all’incarico di parroco per il quale non si sente più degno per andare a fare il precettore in una città  che gli è stata suggerita da un caro amico fidato: il professor Bell.

 

La città in questione è Milton. Si tratta di un centro abitato a nord del paese dove il settore industriale è il tirante dell’economia e la maggior parte degli abitanti vi è impiegata

Milton appare a Margareth come una città grigia, con case a schiera e fumo maleodorante; la gente va di fretta, a testa bassa, il tempo scorre veloce e tutti sembrano sempre molto indaffarati. Le giornate non sono scandite dalla luce del sole o dalla natura ma dagli orari delle fabbriche.

“Io qui vedo uomini che camminano per le strade e sembrano oppressi da qualche dolore che li tortura o dalle preoccupazioni: non sono solo persone che soffrono…sono persone che covano odio. Ora, al Sud abbiamo i nostri poveri, ma non c’è sui loro volti quell’orrenda espressione di amaro senso di ingiustizia che vedo qui”

 

La famiglia, arrivata in città e completamente spaesata, si affida alle mani del signor Thornton, un ragazzo ricco ma umile che presta il suo aiuto nel cercargli una sistemazione decorosa.

Inizia per Margareth un periodo difficile della sua vita. Oltre alle inattese abitudini imposte dal nuovo contesto sociale in cui si trova, alla ragazza si rivela il profondo divario tra gli industriali ed  i lavoratori. Se i primi vivono nell’agiatezza, si tuffano negli affari  azzerando tutto il loro tempo nel cercare di fare sempre più soldi, dall’altra gli operai lavorano tutto il giorno in un clima di controllo e punizione, senza diritti né garanzie e con un salario insufficiente a sfamare la famiglia.

“vedo due classi che dipendono l’una dall’altra in tutti i modi possibili, eppure ognuna di esse reputa evidentemente gli interessi dell’altra come opposti ai propri”

 

Divisi da cultura e ceto sociale, le due classi non cercano dialogo né punti di incontro ma sono eternamente nemiche, alimentando, ognuna per sé, un atteggiamento diffidente e prevenuto. A questo si aggiunge la difficoltà del mercato con la crescita della concorrenza estera che non permette di aumentare ma neanche di garantire i salari.

La classe operaia, stremata dagli stenti, è inoltre fortemente divisa al suo interno tra chi passivamente continua a recarsi a lavoro ed accontentarsi di quanto gli viene dato e chi invece vuole ribellarsi e far valere la propria manodopera sottraendola arbitrariamente al proprio padrone con lo sciopero.

Margareth si muove in questo clima teso e rovente che crea incidenti non solo tra i diretti interessati ma anche tra lei stessa ed il signor Thornton che fraintende un suo gesto tanto da compromettere il rapporto creato con la giovane Hale.

La malattia della madre, il ritorno momentaneo di Frederick e l’ansia per la taglia che pende sulla sua testa fanno emergere il carattere di una giovane donna altruista, forte e sensibile, capace di avere le proprie idee ed il coraggio di esprimerle pur rimanendo umile e dimessa.

La strada che sembrava camminare parallela tra John Thornton e Margareth Hale improvvisamente si divide.

L’industriale, inizialmente incattivito per gli esiti disastrosi dello sciopero, si trova ad ascoltare le parole di un ex operaio che gli chiede lavoro e le parole dell’uomo, filtrate della sua rabbia ed indisponenza, diventano per Thornton due nuovi occhi con cui guardare al rapporto tra padrone e lavoratore. Si gettano così le basi per quello che sarà poi un concetto più moderno di rapporto lavorativo fatto di dialogo, garanzie e rispetto.

Dall’altra parte Margareth, costretta ad affrontare troppi dolori e decisioni, lascia Milton e fa ritorno a casa della zia Shaw dove preferisce passare le giornate in maniera indolente e malinconica.

I due giovani, tanto diversi eppur simili nell’orgoglio e nel rispetto dei sentimenti altrui, si troveranno a poter riprendere quella strada parallela che avevano abbandonato ma con incertezze e dubbi, segreti e  bugie.

Un romanzo ricco e denso che unisce una storia romantica in uno scenario storico difficile ed articolato di cui però non sentiamo il peso nella narrazione. La Gaskell è riuscita a vestire i concetti storici con abiti leggeri senza appesantire il racconto.

L’attrito tra la classe operaia e dirigente è affrontato più volte nel corso del romanzo ma sempre legato ai personaggi, alle loro scelte o al loro modo di essere tanto da risultare fondamentale per lo svolgimento della storia.

Margareth si fa subito amare. E’ un’eroina ma dalla veste umana secondo noi. Riesce a lasciarsi sopraffare dalla commozione di un ricordo o dalla tristezza di una perdita così come riesce a rimanere impassibile di fronte alle accuse (fondate) di un’ispettore di polizia oppure a gestire un enorme dolore fino a che il suo caro padre si addormenta e lei può lasciarsi andare spegnendo il colorito roseo delle guance ed il sorriso forzato. Un’eroina che è padrona di se stessa e delle proprie emozioni.

E’ una donna capace di sfidare tutto e tutti mettendo in gioco la sua stessa dignità se lo ritiene necessario.

“Fais ce que dois, advienne que pourra” – Fai il tuo dovere senza pensare alle conseguenze

La descrizione dei personaggi colpisce particolarmente. Un gesto, un modo di descrivere la posizione del capo, lo sguardo o la piega della bocca fanno subito capire se ci troviamo difronte un uomo sensibile e remissivo come il reverendo Hale o una donna fiera ed altezzosa come la signora Thornton.

Mentre le pagine scorrono tra la polverosa Milton e la bucolica Helstone, arriviamo alla fine del romanzo senza accorgercene. Scritto bene, completo, scorrevole e coinvolgente.

Adatto a chi ama i racconti storici ma ci vuole in mezzo anche una storia di vita che possa rendere più leggera la lettura; adatto ai romantici e a chi cerca racconti al femminile dove la donna, seppur con le sue debolezze, riesce a tenere le redini del suo destino nonostante i profondi cambiamenti che impone il tempo.

 

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