Moonraker di Ian Fleming

Titolo: Moonraker

Autore: Ian Fleming

Editore: Adelphi

Genere: spionaggio

Pagine: 270

Prezzo: eur 20.90 su IBS

 

  • Copertina: 5♥ su 5
  • Storia: 4♥ su 5
  • Stile: 5♥ su 5

 

Un nuovo nemico per 007: un miliardario dall’aspetto ripugnante, Drax.

Energico, spietato e astuto oltre a legare il suo nome alla testa nucleare Moonraker è anche un giocatore d’azzardo con un difetto: bara
La singolarità di questa missione sta nel fatto che Drax non è un criminale, o almeno non sembra esserlo. Il suo comportamento scorretto sul tavolo da gioco però ne mina la credibilità e un uomo nella sua posizione non può permetterselo.
Siamo di nuovo in un Casinò (non il Royale) questa volta dentro Londra: il Blades
Da subito l’ambientazione si fa suggestiva: giocatori, mariti violenti, codardi, bugiardi. Ogni genere di persona, grazie all’eleganza dello sfondo, è circonfusa da un’aura di aristocrazia.
Una serata impegnativa vede Bond mescolare il destino delle partite ai suoi fini e l’istinto gli dice che Drax non è un semplice baro del gioco.
L’agente segreto afferra sottopelle un modo di fare paranoico, onnipotente che non gli piace per niente.
La storia cambia ambientazione per spostarsi laddove il Moonraker è stato perfezionato in attesa del lancio.
Qui entra in scena l’immancabile personaggio femminile, alterego di Bond.
Una donna enigmatica ed ovviamente affascinante.
All’interno della base scientifica il ruolo dei personaggi si confonde.
Buono e cattivo, nemico o amico assumono contorni indefiniti e solo esperienza e fiuto permetteranno a 007 di schivare i colpi e fare luce.
In un romanzo del genere più di tanto sulla trama non si può dire per non rovinare la lettura.
Le prima 84 pagine sono tutte incentrate sul gioco di carte. I tentativi di spiegarne regole e trucchi purtroppo non contribuiscono molto a rendere meno noioso l’argomento.
Il colpo di scena arriva dopo la metà, circa a pagina 174.
Insomma un po’ lento, macchinoso, pieno nella prima parte di ragionamenti e spiegazioni minuziose che stuzzicano la noia.
Poi il ritmo sale, prende vertiginosamente piede. Si accelera con un susseguirsi di vicende rapide che chiedono al lettore di non mollare.
L’ultima parte del romanzo cattura, avvinghia e cancella le tracce della noia iniziale.
Il personaggio di James Bond rimane sempre affascinante. Padrone di sé stesso, lucido, in grado di farsi scivolare di dosso la sconfitta come la pelle di un serpente.
Questo unito ad un fascino che lo scrittore fa trapelare in maniera quasi sibillina, lo rendono estremamente magnetico.
Dei tre libri letti sinora il più bello rimane il secondo ma, subito dopo questo, ha sicuramente del merito. Le altre due recensioni le trovate qui sul blog.
Precedente L'incantevole Creamy edito StarComics Successivo Scacco all'isola di Alessandra Fagioli