Marineide. Il papiro di Teossena – Ioan Viborg

Titolo: Marineide. Il papiro di Teossena

Autore: Ioan Viborg

Editore: Navarra

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

 

Nel paesino di Castropietro è il 02 Novembre.

Quel giorno, al commissariato ormai da anni tutti sanno che l’ispettore Marineo abbandona il suo solito umorismo per seguire un rituale cui solo il suo amico fidato dottor Santacroce, conosce i particolari.

Nel frattempo, al telegiornale, viene data notizia di un importante ritrovamento della civiltà egizia, che verrà esposto proprio a Castropietro per qualche ora prima di essere consegnato in mano agli studiosi.

L’onorevole Carmine Manufò è il capo della commissione regionale per l’esposizione. E’ stato anche compagno di scuola di Marineo e suo acerrimo rivale.

In questo nuovo e sempre esilarante episodio della saga Marineide, facciamo finalmente la conoscenza di un astuto criminale, arguto e tenace, che poi ci seguirà anche in altre avventure. Ovviamente dal poetico nom de plume di  Professor Moriarty (nemico di Sherlock Holmes) l’ispettore lo ribattezza Mortacci, appellativo goliardico e tipico del suo stile.

La protezione del papiro prezioso ed il rapimento di innocenti metteranno a dura prova Marineo. La mente criminale di Mortacci sembra prevenire ogni mossa. Sarà una vera e propria partita all’ultimo sangue, tra colpi di scena e fughe, trucchetti e minacce.

Anche questa volta l’ispettore dal bronzeo viso ci ha fatto trascorrere una piacevolissima serata. E’ un libro che si legge col sorriso sulle labbra. Questo, unito alla curiosità che spinge a scoprire il colpevole, fa divorare la lettura in una giornata.

Abbiamo trovato particolarmente simpatica la struttura del testo. In tutto e per tutto sembra essere il copione di un film. Dai piccoli dettagli graficii come il bordo pagina disegnato come una pellicola cinematograficai al carosello tra i due tempi.

Viborg è spassoso, esilarante, ironico. Il ritmo del racconto è alto ma all’insegna di uno spirito goliardico che non ti lascia fino alla fine.

Uno spasso che continua sul retro di copertina dove ci fanno immaginare lo scrittore sempre a scontare la pena nella prigione danese(vedi recensione ” La commedia di Marineo” ) che invia all’editore tale manoscritto con modalità assolutamente discutibili.

Consigliato agli amanti del giallo italiano, ambientato nella bellissima Sicilia ed in compagnia di una comitiva senza eguali.

 

 

 

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