Maria Stuarda. Delitti celebri di Alexandra Dumas

Titolo: Maria Stuarda. Delitti celebri

Autore: Alexandre Dumas

Editore: Scrittura&Scritture

Pagine: 304

Prezzo: eur 14.00

 

 

  • Copertina: 5♥ su 5
  • Storia: 5♥ su 5
  • Stile: 5♥ su 5

Maria, cuore di donna e testa di un uomo.

Regina adolescente, bellezza incantevole. Già da giovanissima subiva il dolore della perdita, il padre precocemente, la madre e lo sposo nello stesso anno.

La corona scozzese fu un grande fardello per lei. La Scozia era una terra complicata, con una nobiltà prepotente, incline agli intrighi e una forte intransigenza nei confronti del cattolicesimo che Maria professava con fedeltà.
Le seconde nozze si rivelarono un disastro a causa di un marito violento e senza scrupoli. L’esperienza però sembrava non essere mai sufficiente e Maria si spostava da un uomo all’altro rivelando ogni volta scelte infelici.
Si macchiò di tradimento, peccò di leggerezza, mise in imbarazzo il suo status e ricorse anche all’omicidio per sbarazzarsi di consorti ingombranti.
I suoi volubili sentimenti amorosi creavano continui scontri, amareggiando i soldati
Altro vizio causa di sfortuna fu quello di rimbeccare. Maria voleva sempre avere l’ultima risposta e lo faceva con tono altezzoso ma sarcastico, elegantemente offensivo.
La sua grande rivale fu sua cugina Elisabetta I con cui si contendeva la corona inglese.
Se quest’ultima passò alla storia per le grandi competenze in ambito politico e culturale, certo non poté vantare la stessa bellezza seducente di Maria, aspetto che la  ingelosì fino alla fine.
Non ebbe pietà di lei e fu la causa del suo esilio mortale.
Per Maria,  il lungo periodo di prigionia con la sua dama nella stanza di un castello inespugnabile fu duro e logorante.
Nonostante la presenza segreta di sostenitori, non ritrattava le sue colpe anzi indisponeva con sarcasmo i suoi carceriere e continuava a professarsi innocente.
Qui si consumò, mantenendo la sua regalità e preservando la sua bellezza che la regina Elisabetta tanto invidiava.
Il suo regno si spense privo della sua guida, lontano dai suoi comandi.
La prigionia la accompagnò fino al patibolo poiché a nulla valsero suppliche e richieste, negoziazioni e compromessi.
Lettura affascinante, resa sublime dalla penna di Dumas.
Maria Stuarda nella prima parte del romanzo non richiama grande simpatia. Sicuramente di mirabile bellezza ma altrettanto superficiale e presuntuosa nelle azioni, quasi a dispetto del suo rango.
Dopo numerose pagine la sua posizione cambia agli occhi del lettore, si ammorbidisce e assume contorni nuovi e più apprezzabili.
Probabilmente la maturità unita alle riflessioni forzate che la lunga prigionia le impose, operarono quel cambiamento atteso.
Negli anni che precedettero la sua morte infatti Maria era pacata, misurava le parole, misericordiosa e caritatevole.
Per quanti rifiuti le vennero imposti da Elisabetta, mai ebbe crisi di rabbia o disperazione.
Negli attimi che anticiparono l’esecuzione capitale la sua regalità ed il suo contegno non la abbandonarono. Incedeva verso il patibolo come indifferente. Morì da vittima.
Le pagine dedicate alla fuga dal castello nemico sono incalzanti. L’incredibile penna di questo autore riesce a creare un’aspettativa vibrante, gli occhi scorrono veloci sulle parole in attesa del colpo di scena.
Dumas, più o meno velatamente, fa fare alla regina Elisabetta un gran brutta figura.
Traditrice, bugiarda, basò la sua politica sul bluff, peccando ma nascondendo la mano.
Mossa dall’invidia, non cercò mai compromessi e come una bambina capricciosa, faceva tutto come diceva lei stessa addossando agli altri le nefaste conseguenze.
Un romanzo storico molto bello. Prosa fluida, magnetica, precisa ma non puntigliosa.
Dumas mantiene il giusto equilibrio tra i fatti e le persone tenendo il lettore sempre vicino a sé.
Quest’ultimo non si perde, non si annoia, si incanta davanti ai fasti delle corti e si indigna agli intrighi.
Ci sono sicuramente parecchi nomi e ogni tanto qualcuno si dimentica ma lo scrittore è lì pronto a fornire quel piccolo richiamo, essenziale per collegare fatti e volti.
Maria Stuarda, figura in ombra su molti testi scolastici per la vicinanza con la celebre Elisabetta I° finalmente prende posizione.
Si fa amare per la sua sfortuna e anche ammirare per la regalità che trasuda dal suo comportamento.
La descrizione della decapitazione conclude con patos questo racconto splendido.
Amanti della storia, della prosa impeccabile, fatevi avanti con questo nuovo romanzo della serie Delitti celebri a firma Dumas.
Ne vale la pena
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