Maria Cristina e così…ho preso il tuo cognome

Titolo: Maria Cristina e così…ho preso il tuo cognome

Autore: Maria Cristina Rossi de Gasperis

Editore: Youcanprint

Pagine: 160

Prezzo: eur 14.25

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥ su 5
  • Storia: ♥♥♥ su 5
  • Stile: ♥♥♥♥ su 5

 

Famiglia nobile, prima di 6 figli, allegra e creativa, con l’album da disegno sempre sulle ginocchia, Maria Cristina cresce in un ambiente sano ma severo.

Lo studio, il lavoro inaspettato e poi l’amore.
Italo lo conosce per caso, il suo magnetismo la cattura anche se i pensieri sono ancora legati ad un passato che non riesce a scrollarsi di dosso.
Siamo intorno agli anni 60. A quell’epoca le dinamiche erano molto diverse. Le famiglie dabbene tenevano alla morale, il matrimonio era un passo importante e la libertà delle figlie femmine era soggetta al beneplacito della famiglia.
L’arrivo di Italo nella vita di Cristina non mise a repentaglio le abitudini del tempo ma sicuramente portò una ventata di novità e colore.
Quel bel ragazzo napoletano aveva una famiglia numerosa e avvolgente come lo sono sovente le persone campane.
Cristina, all’inizio timida e sorpresa, viene travolta dall’affetto di sorelle e zie, cugine e fratelli.
La velocità con cui i napoletani entrano in confidenza, la tombola rigorosamente in dialetto, le risate a voce alta, la battuta sempre pronta. Tutto ciò la stordisce ma la rende parte di una nuova vita.
La storia di questa giovane donna, moglie e poi mamma continua. Momenti bui ed altri luminosi hanno caratterizzato il suo cammino. L‘arte, passione già dall’infanzia, non l’ha mai abbandonata.
La ripresa del pennello è stata possibile solo grazie alla grande armonia e all’amore che hanno sempre legato Cristina e Italo.
I lavori che ha fatto sono stati riconosciuti e apprezzati nel tempo, diventando grande motivo di soddisfazione.
Ancora oggi Cristina è un’artista in piena produzione. Quadri, scenografie, uso di materiali diversi e originali.
A fianco della donna creativa c’è ancora il suo essere moglie, madre e nonna.
Una vita che non sarebbe così piena se non ci fosse stato da parte di Italo l’appoggio e soprattutto il riconoscimento di lei a tutto tondo, senza che un ruolo schiacciasse l’altro.
Questo diario, scritto in maniera spontanea e semplice, è un inno all’amore, quello disinteressato e altruista, totale e avvolgente.
Si percepisce da subito il grande trasporto che l’autrice sente nei confronti del marito, il riconoscimento dell’uomo buono, del compagno di vita.
Cristina si racconta regalando alcuni momenti della sua vita ma mai spogliandosi del tutto. Ci fa sbirciare tra le finestre di casa sua mantenendo una luce soffusa.
La sensazione è che abbia voluto dare voce ad alcuni passaggi importanti della crescita in onore della persona che ha accanto, alla quale tributa la sua felicità.
Molto belle le foto a cornice della trama,  rendono tangibile l’arte di cui si parla sin dalle prime pagine.
La capacità narrativa c’è, l’entusiasmo trasuda, sarebbe stato perfetto leggere la penna di Cristina per pagine e pagine, sentirla parlare della sua numerosa famiglia, di quella dolce mamma Resi, di una Roma sparita.
Nella breve autobiografia ci sono solo scorci che il lettore non riesce ad afferrare.
Chissà se in quella quiete idilliaca di cui si parla nelle ultime pagine, in quella casetta di legno pregna di creatività, a Cristina non venga voglia di raccontarsi di nuovo, questa volta senza fermarsi.

 

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