L’orologiaio di Everton di G.Simenon

Titolo: L’orologiaio di Everton

Autore: G.Simenon

Editore: Adelphi – 2010

Pagine: 166

Prezzo: 10.45 eur

  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

“Solo a quel punto, mentre guardandosi in giro cercava la chiave, capì che una certa vita era finita per sempre e che qualunque cosa fosse successa, l’esistenza che aveva condotto con Ben fra quella mura non sarebbe più ricominciata.”

Dave Galloway è un abitudinario.
La sua vita è divisa tra le giornate in bottega, dove ripara orologi, i sabato sera  dal suo amico Musak e la casa in cui abita insieme al suo unico figlio, Ben,poco più che adolescente.
La moglie li ha abbandonati poco dopo il matrimonio, dopo la nascita del bambino, che ha lasciato in culla di pochi mesi.
Un sabato sera apparentemente identico a tutti gli altri, la routine viene spezzata, quando Dave tornando a casa scopre che Ben è fuggito.
Il furgone è scomparso dal garage, e la visita di due sconosciuti che si presentano come genitori della fidanzata di Ben,  gli fa ricostruire i fatti.
Ben è fuggito insieme alla sua giovanissima ragazza, rubando il furgone del padre, per andare a sposarsi, lì dove è permesso, e nulla conta, né avvertire il genitore, né la vita dell’uomo che ha ucciso durante il viaggio.
Da questo momento viene alla luce una realtà dura, incomprensibile agli occhi di Dave. Suo figlio non è quello che lui ha sempre visto, non è  il bambino che ha cresciuto con amore, né il ragazzo taciturno che passava ore nella sua stanza.
Ben è un omicida. Dave però non può lasciarlo, non può recidere il legame, anzi usa questo evento drammatico per scavare dentro di sé, cercare le ragioni di tutto e far emergere ancora più forte e chiaro il loro indissolubile legame e le loro affinità.
La loro essenza è quel “senso di ribellione” che ha caratterizzato Dave, suo padre e ora anche suo figlio.
Una specie di protesta sotterranea e silenziosa che è necessaria per far sentire un uomo libero, per fargli scavalcare limiti e confini, per farlo sentire onnipotente.
Dave conosce questa sensazione, l’ha provata quando ha sposato una donna che mai lo avrebbe amato e che mai sarebbe rimasta con lui, infatti è stato abbandonato dopo il matrimonio.
In Ben il padre riconosce lo stesso sguardo sfuggente, lo stesso desiderio di sfida e ribellione. Per questo Dave imparerà a vivere una vita diversa, con un Ben lontano, ma unito a lui  fortemente nell’indole.
Un racconto in pieno “stile Simenon“.
Narrazione asciutta e penetrante, dialoghi brevi ma incisivi, ritratti umani precisi e spietati, analisi accurate che spalancano abissi infernali.
Un romanzo sull’insondabilità dell’animo umano che può riguardare tutti anche chi si pensa di conoscere, come un figlio.
Un romanzo agghiacciante sui misteriosi sentimenti che muovono volontà criminali, su come la logica dell’omicida appaia inattaccabile, tanto da far vacillare chi pensa di trovarsi dalla parte giusta.
Simenon è un alchimista, conosce e sa mescolare con abilità argomenti esplosivi, sa dosare con equilibrio i sentimenti umani mischiando il torbido con il puro, il malvagio con l l’ingenuo, creando vere opere d’arte.
Unico nel suo stile ancora una volta non ci ha deluse. Consigliato a chi ama l ‘introspezione dei personaggi, a chi ama i gialli come pretesto per entrare nella psicologia umana cercando di capire legami complicati o dinamiche relazionali sommerse.
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