Autore: Maurizio Maggiani
Editore: Feltrinelli
Questa è la storia dell’ Amore, di quel sentimento che nel corso di una vita conosce tante declinazioni, che segue fedelmente la nostra crescita, la nostra maturità e poi il nostro declino.
In una qualunque giornata di una vita a due, uno sposo racconta a se stesso il suo percorso emotivo alternando ricordi del passato a riflessioni del presente.
L’amore :
“ha costante bisogno di portare qualcosa che manca, di dare quello che non c’è”
Il nostro sposo si abbandona ai ricordi, basta un odore, una nota musicale, e qualche stralcio di quello che non c’è più lo racconta alla sua sposa la sera. Lo fa per condividere un sentimento che ora appartiene solo a loro ma che è maturato, cambiato.
Lo chiama “fatterello” lo sposo questo piccolo racconto serale che un po’ gli pesa. A volte si chiama Mari, altre Padoan, Ida, Chiara. La sposa lo ascolta, leggermente assonnata, stanca. Poi lui le rimbocca le coperte e si gode il resto della serata con ancora in bocca il sapore di quei ricordi appena raccontati.
Nell’evoluzione dell’amore necessariamente si scrive anche di malinconia, passione, tristezza, desiderio, romanticismo. Amore gentile, quello dei piccoli gesti, delle accortezze. Amore sui banchi di scuola, tra la malavoglia di studiare e quella di voler crescere, amore durante l’affermazione del proprio io, circondato dalle idee politiche e dalle prese di posizione. Amore domestico quando uno compra un libro e l’altro lo legge, uno raccoglie i funghi e l’altro li cucina. Amore candido, spassionato che non chiede nulla in cambi e l’amore finale, maturo quando le effusioni non imbarazzano più e si è trovato un sano equilibrio.
L’idea di raccontare le varie forme dell’amore usando un giorno qualunque di uno sposo qualunque è geniale. I personaggi sono incorporei perché tutta l’attenzione del lettore si posa solo sui sentimenti e le sensazioni. I protagonisti infatti non hanno nome.
Purtroppo per noi la prosa utilizzata ha reso la lettura faticosa. Frasi molto lunghe, con presente e passato mescolati insieme. Ricordi aggrovigliati, flusso di pensieri a volte sconnessi tra loro. E’ come un’onda anomala questa lettura, ti travolge con violenza ma non ti fa capire molto.
Una poesia forse troppo piena, troppo sentita. Probabilmente questo è un nostro limite oppure disabitudine ad uno stile del genere. Non si può negare infatti la bellezza del contenuto.
Maggiani, per questo ti e ci diamo una seconda occasione per un’altra opera scritta dalla tua potente penna.
Consigliato a chi ama prose particolari, a chi vuole una storia riflessiva, a chi non ha bisogno di colpi di scena o avventure dietro l’angolo. a chi vuole soffermarsi, a chi cerca una lettura tranquilla che richiede silenzio e attenzione.