L’altra figlia di Annie Ernaux

Titolo: L’altra figlia

Autore: Annie Ernaux. Una scrittrice poco considerata anni fa, per fortuna sta ritrovando il meritato interesse nel panorama letterario contemporaneo. Questo scritto breve e intenso è autobiografico.

Traduzione: Lorenzio Flabbi

Editore: L’Orma – maggio  2016

Pagine: 81

Prezzo: eur 9.50

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Malinconica
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5 Intima
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5 Delicato

 

” In un’assolata domenica d’estate una bambina ascolta per caso una conversazione della madre, e la sua vita cambia per sempre: i genitori hanno avuto un’altra figlia, morta ancora piccola due anni prima che lei nascesse. E’ una rivelazione che diviene lo spartiacque di un’infanzia, segna il destino di una donna e di una scrittrice, e infiamma l’intensa prosa di questo romanzo breve”

 

Tutto parte da una parola, attorno a cui ruotano ricordi e pensieri, riflessioni e dubbi: “buona”.

Buona come confronto, come il paragone del peso specifico di due persone. Buona a chi lo è stato e sempre lo sarà da quanto la morte ha congelato questo status ormai indistruttibile.

Chi muore è irraggiungibile, inafferrabile, la mancanza diventa un trono dove non si può più sedere nessuno.

E’ questo che pensa la voce che scrive questa lettera senza destinatario, che non verrà mai spedita a quella sorella che non c’è più.

Una voce che è diventata adulta ma non ha lasciato scivolare via quel passato che segna un confine tra ciò che era prima e dopo. Una bambina che per caso, forse, ha saputo di non essere sola.

Quale fardello siamo capaci di scaricare sulle spalle di un figlio?

Quanto lo carichiamo del peso del futuro che vediamo e viviamo attraverso di lui?

“Non rimprovero loro niente. I genitori di un figlio morto non sanno ciò che il loro dolore fa a quello vivo”

Un romanzo breve e perfetto, stimolo di riflessioni profonde.

Una scrittura così limpida, sincera che con delicatezza da voce ad un’anima smarrita. Una donna matura, vissuta di cui una piccola parte è rimasta nell’infanzia, in una lotta eterna senza confronto con una controparte che non c’è più.

E proprio a questa controparte la Ernaux sente la necessità di scrivere, di regalare la sua esistenza, la sua nascita che senza quella morte non sarebbe mai avvenuta.

“Sessant’anni dopo non la smetto di incaponirmi su quella parola, di provare a districare i significati che aveva nei tuoi confronti, detta da loro, quando invece il suo senso è stato subito folgorante, al punto da cambiarmi di posto in un secondo. Tra loro e me, da quel momento ci sei tu, invisibile, adorata. Vengo scostata per farti spazio. Respinta nell’ombra, mentre tu aleggi lassù nella luce eterna. Vengo paragonata, io che ero l’incomparabile, la figlia unica. La realtà è questione di parole, sistema di esclusioni. Più/Meno. O/E. Prima/Dopo. Essere o non essere. La vita o la morte”

Un confronto sincero, senza veli. Invidia, gelosia, rammarico, stati d’animo che si susseguono senza sosta, convogliando in un fiume di parole.

Una lettura veloce ma di grande intensità.

E’ stato un piacere scoprire questa scrittrice così famosa nel panorama letterario contemporaneo.

Ora non ci resta che leggerne ancora.

“Tra me e te non c’è del tempo. Ci sono delle parole che non sono mai cambiate”

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